Decreto precari PA, le indicazioni per la pensione pre Fornero

Redazione 03/09/13
Nel pacchetto destinato ai precari della pubblica amministrazione, non c’è spazio solo per i giovani che prestano la propria attività negli uffici pubblici. Stabilizzare migliaia di atipici, infatti, non può prescindere dall’applicazione di un turnover che abbassi l’età anagrafica degli organici nella PA.

Così, parallelamente alle assunzioni a tempo indeterminato, tra le pieghe del decreto si trovano anche diverse indicazioni su come gestire le quote dei dipendenti in esubero. 

In particolare, è risaputo che il testo inviti le pubbliche amministrazioni a completare le quote dei lavoratori in eccesso entro il prossimo 30 settembre. Da allora, però, si aprirà un lungo percorso, in simultanea al progressivo inserimento nelle piante organiche dei precari con contratti a tempo indeterminato, che porterà a corposi tagli del personale attualmente in carica.

Per ovviare a questo iter, il decreto, in vigore e già nei cassetti del Senato per il suo tragitto parlamentare in vista dell’ok definitivo, prevede l’allungamento dei requisiti per la pensione antecedenti alla riforma Fornero fino a tutto il 2015. Ai dipendenti attualmente alla scrivania negli enti pubblici, inoltre, è consentito conservare il proprio posto di lavoro fino ai 70 anni, in linea con le previsioni della legge pensionistica e le ipotesi di riforma che potrebbero portare a un’uscita ritardata con incentivo in assegno.

Comunque sia, il decreto precari stabilisce che, a entrare nel numero di quei lavoratori che lasceranno il lavoro entro i prossimi 3 anni, saranno coloro che abbiano maturato i requisiti minimi entro il 2011. 

A questo proposito, obiettivo del governo è quello di scongiurare il presentarsi di fattori di contenzioso a seguito dell’entrata in vigore della legge previdenziale, con ulteriore rischio di sobbarcare le amministrazioni di un danno economico in aggiunta alla riduzione di personale.

Quella dell’apertura del contenzioso è una pratica particolarmente frequente nei casi di dirigenti e professori delle università, per effetto del decreto Salva Italia che, all’articolo 24, enunciava le possibilità di evitare il collocamento a riposo.

Lo stesso decreto precari, in aggiunta, introduce il principio secondo cui gli esuberi inseriti nel computo della spending review 2012 devono intendersi, in termini di risoluzione, con carattere obbligatorio per chi abbia maturato i requisiti precedenti alla legge Fornero, ossia i 65 anni di età, oppure i 40 di contributi, invece che 66 anni e 3 mesi, oppure 41 anni di contributi e 5 mesi per le done, contro i 42 e 5 mesi per gli uomini.

Vai al testo del decreto precari PA pubblicato in Gazzetta Ufficiale

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