Si tratta della circolare 5 dello scorso 21 novembre 2013, che il ministero conferma registrata dalla Corte dei Conti, con le indicazioni per gli enti pubblici su come assorbire le migliaia e migliaia di precari rimasti a piedi dopo la mancata conferma della loro assunzione a tempo indeterminato.
Ora, confermala circolare, nella Pubblica amministrazione non sarà consentito aprire contratti senza la rispettiva causale, neanche per le durate limitate utilizzate di norma fino a oggi.
In generale, la circolare – soltanto la prima su una serie di documenti che verranno varati per indirizzare gli enti locali alla integrazione definitiva dei precari – svolge una panoramica sulle finalità del decreto 101 e le modalità specifiche di attuazione.
“Il decreto – si legge nella premessa della circolare – si colloca nell’ambito delle misure necessarie e urgenti del Governo”. Gli obiettivi – spiega il testo – sono “razionalizzare e ottimizzare i meccanismi assunzionali”, “garantire gli standard operativi e i livelli di efficienza ed efficacia dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, valorizzando anche l’esperienza professionale maturata con contratti a tempo determinato” e “favorire la mobilità del personale in eccedenza”. “Pur non potendo fornire una piena soluzione al problema, vista la difficile situazione della finanza pubblica e le conseguenti limitazioni in materia di assunzioni a tempo indeterminato – conclude la premessa – le previsioni normative forniscono efficaci strumenti d’intervento”.
Il decreto, lo ricordiamo, introduce le corsie preferenziali per gli ex precari della pubblica amministrazione nei concorsi pubblici e, insieme, stabilisce la tabella di marcia per lo smaltimento delle loro posizioni lavorative da qui al 2016. Ora, dunque, con la circolare D’Alia arrivano le prime indicazioni operative che andranno messe in pratica già a partire dal 2014.
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