Decreto Irpef, perché non a tutti arriveranno gli 80 euro di Renzi

Redazione 28/04/14
80 euro, sì, no, forse. Non si placano le polemiche sul bonus promesso da Matteo Renzi in busta paga, dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

Ora, con il decreto ufficialmente in vigore, vengono diffusi i primi dati che riguardano i possibili beneficiari della misura, che arriverà a partire dalla busta paga del prossimo mese di maggio.

Secondo uno studio svolto dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, uscito sul quotidiano Libero, però, alcune fasce in teoria comprese nel bonus varato dal governo, potrebbero ritrovarsi escluse, almeno fino alla fine dell’anno.

Nello specifico, si tratta di giovani apprendisti, neomamme con contratti part time, cassintegrati e altre tipologie di nicchia che potrebbero non vedersi recapitato l’agognato assegno, o, quantomeno, a vederlo rinviato.

La possibilità che queste fasce si ritrovino zero dei famosi 80 euro nella busta paga di maggio, riguarda il fatto che ne sarebbero, sì, beneficiari se si considera la mera fascia di reddito a cui appartengono, ma dal momento che si tratta, per la stessa natura dei loro rapporti contrattuali e delle loro posizioni lavorative, di soggetti incapienti a livello fiscale e contributivo, potrebbero trovarsi il bonus solo a partire dal 2015 e in un unico conguaglio.

Cioè, gli 80 euro mensili, buona parte dei 10 milioni di lavoratori a cui sono stati promessi, potrebbero vederli solo a fine 2014, quando cioè verrà erogata l’intera prestazione in un’unica soluzione, a norma di sostituto d’imposta realizzato dall’azienda.

Il quadro, poi, potrebbe complicarsi nel caso di azienda con pochi addetti, o in stato di evidente difficoltà, tale da aver attivato la cassa integrazione: in tali casi, infatti, il sostituto d’imposta potrebbe trovarsi nella condizione di insolvenza tale per cui non potrà erogare il bonus come detrazioni Irpef.

Al momento, si tratta, comunque, solo di proiezioni di tipo statistico. Tutto sarà più chiaro il prossimo 27 maggio, quando, cioé, arriveranno i primi stipendi con il bonus collegato: ricordiamo, entro i 24mila euro lordi all’anno.

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