Molte le novità introdotte in sede di conversione, dalla stretta sui monopattini elettrici all’introduzione degli stalli rosa dedicati alle donne in gravidanza e ai genitori con figli minori di 2 anni.
Arrivano inoltre modifiche al Codice della strada e novità sui taxi, che non dovranno più essere obbligatoriamente autovetture, ma il servizio potrà essere svolto anche con veicoli con due o tre ruote e con i velocipedi. Spazio quindi a tuk-tuk e risciò.
Vediamo quindi tutte le novità arrivate con la conversione in legge del Decreto Infrastrutture, e in vigore dal 10 novembre 2021.
Monopattini elettrici, arriva la stretta: le nuove regole e divieti
Decreto Infrastrutture: monopattini elettrici
Come anticipato, una delle novità più importanti riguarda la stretta i monopattini elettrici. In particolare viene ridotta la velocità massima di questi mezzi, che passa da 25 a 20 Km/h, e delle misure per contrastare la sosta selvaggia di questi mezzi. I Comuni dovranno destinare delle apposite aree di sosta, mentre viene resa obbligatoria per i servizi di noleggio l’invio di una foto del mezzo in sosta al termine della corsa.
I nuovi mezzi che saranno prodotti dovranno inoltre avere obbligatoriamente gli indicatori di direzione e il doppio freno. Viene allargata l’area in cui questi veicoli possono circolare, che si estende a tutte le aree in cui possono circolare le bici, quindi anche aree extraurbane. Si è al lavoro anche per l’assicurazione obbligatoria per questi mezzi.
Decreto Infrastrutture: stalli rosa
Arrivano anche i parcheggi rosa riservati alle donne in gravidanza e ai genitori con figli minori di 2 anni. Occorrerà che chi ha diritto a questa riserva richieda uno speciale permesso rosa, un documento che dovrà essere regolamentato da un’apposita circolare ministeriale e che dovrà essere esposto sul veicolo.
Decreto Infrastrutture: strisce blu, disabili e multe
Diventano gratis le strisce blu per le persone con disabilità: dal 1° gennaio 2022 i possessori dell’apposito contrassegno potranno sostare gratuitamente nei parcheggi a pagamento nel caso in cui gli stalli a loro riservati fossero occupati o non disponibili. Saranno più salate le multe di chi occupa gli spazi per disabili senza averne titolo.
Novità anche per le auto a noleggio: a rispondere delle multe dovrà essere il locatario e non più il locatore.
Decreto Infrastrutture: taxi
Si potrà offrire servizio taxi non solo con autovetture ma anche con velocipedi e veicolo con due o tre ruote.
Scarica il testo del Decreto Infrastrutture convertito in Legge
Decreto Infrastrutture: patenti
Il foglio rosa avrà una validità di 12 mesi. Inoltre, l’esame di teoria per la patente sarà valido fino a tre tentativi di esame pratico, al posto degli attuali due. Vengono inasprite le multe per chi si esercita senza istruttore, mentre per i neopatentati cade il limite di cilindrata se guidano con accanto una persona con funzioni di istruttore con meno di 65 anni e con la patente da almeno 10 anni.
Arriva inoltre un bonus patenti fino a 1.000 euro, come misura per contrastare la carenza di lavoratori nel settore dei trasporti. In particolare è previsto che, fino al 30 giugno 2022, ai giovani fino al trentacinquesimo anno d’età e ai soggetti che percepiscono il Reddito di cittadinanza o ammortizzatori sociali spetta un rimborso del 50% delle spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida di veicoli destinati all’attività di autotrasporto di merci per conto di terzi.
Per ottenere il bonus, tuttavia, occorrerà effettuare entro un anno dal conseguimento della patente prestazioni lavorative o professionali, a qualunque titolo, nell’ambito dell’autotrasporto di merci per conto di terzi, per un periodo di almeno sei mesi.
Decreto Infrastrutture: Codice della strada
Aumentano le multe per chi usa il telefono alla guida ma non solo: vengono infatti aggiunti al novero dei dispositivi da non utilizzare alla guida anche “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante“.
Arriva anche il divieto di esporre, su strade e veicoli, qualsiasi tipo di pubblicità a contenuto sessista, “violento, offensivo o comunque lesivo dei diritti civili, del cerio religioso e dell’appartenenza etnica ovvero discriminatorio“.
Altre novità riguardano la targa prova per i veicoli usati, telecamere per i passaggi a livello e nuove regolamentazioni per gli stalli riservati alle auto elettriche in ricarica. In quest’ultimo caso, è vietata la sosta di veicoli elettrici che non stanno effettuando la ricarica e di veicoli che hanno terminato la ricarica da almeno un’ora. Il limite non si applica nelle ore notturne con l’eccezione degli stalli accanto a colonnine a ricarica rapida.
Decreto Infrastrutture: mobilità sostenibile
Si legge nel comunicato stampa del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile che “Per ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento nei centri urbani è prevista una graduale limitazione alla circolazione dei vecchi mezzi più inquinanti adibiti al trasporto pubblico locale e alimentati a benzina e gasolio. In particolare, a decorrere dal 30 giugno 2022 è vietata la circolazione dei veicoli di categoria M2 e M3 con caratteristiche Euro 1, a decorrere dal primo gennaio 2023 è vietata la circolazione alle stesse categorie di mezzi con caratteristiche Euro 2, mentre dal primo gennaio 2024 il divieto riguarderà i mezzi Euro 3. Per contribuire al rinnovo dei veicoli adibiti al trasporto pubblico locale sono previsti 5 milioni di euro per il 2022 e 7 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2035.”
Inoltre, viene modificata la disciplina per il riconoscimento dei contributi, erogati dal Ministero dello sviluppo economico, previsti per chi installa i kit di riqualificazione elettrica su veicoli originariamente immatricolati con motore termico e per l’acquisto in Italia anche in locazione finanziaria, di veicoli nuovi di fabbrica alimentati esclusivamente ad energia elettrica.
Decreto Infrastrutture: altri interventi
Tra le proposte approvate spunta l’obbligo di trasparenza per Comuni, Enti locali e Ministero dell’interno, che dovranno rendere pubblici i proventi delle multe, anche quelle elevate con l’autovelox.
Viene riformata l’Anas, con una separazione contabile delle attività di concessionaria delle strade statali e delle autostrade non a pedaggio dalle altre attività. Per la gestione delle autostrade a pedaggio sorgerà una nuova società, interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze e soggetta a controllo anche da parte del Mims.
Infine, arrivano delle semplificazioni per agevolare l’attuazione dei progetti previsti dal PNRR. Semplificazioni che arriveranno sia per quanto riguarda i progetti idrici che per il sistema portuale. Arrivano chiarimenti sul riparto delle competenze tra Enti locali e Anas su viadotti, ponti, sottopassi e sovrappassi.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento