Pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto Flussi 2023/25 con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-20025”. Il provvedimento aveva visto l’ok del Consiglio dei ministri lo scorso 6 luglio. Dopo il completamento dell’Iter ora il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 settembre 2023 “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025” è ufficialmente in Gazzetta.
Il documento, al fine di promuovere l’immigrazione legale, incrementa le quote di ingresso in Italia per motivi di lavoro ed estende le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti.
Con riferimento al triennio 2023-2025 il governo prevede complessivamente 452 mila ingressi rispetto ad un fabbisogno rilevato di 833 mila unità.
Tra le novità del DPCM si segnala la previsione di nuove professionalità tra cui, ad esempio, elettricisti ed idraulici. Viene altresì introdotta la logica incrementale delle quote e si riduce in modo progressivo il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro, in modo coerente con la capacità di accoglienza e d’inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali.
>> Decreto Flussi 2023: al via la nuova procedura di domanda semplificata
Analizziamo la questione in dettaglio.
Indice
- Nuovo Decreto Flussi 2023/25: 452 mila ingressi nel triennio
- Decreto Flussi 2023/25: quote lavoro subordinato non stagionale e autonomo
- Decreto Flussi 2023/25: quote Colf e Badanti
- Decreto Flussi 2023/25: quote per lavoro stagionale
- Decreto Flussi 2023/25: tipologie di lavoro stagionale
- Decreto Flussi 2023/25: nulla osta pluriennale per lavoro stagionale
- Decreto flussi integrativo 2022
Nuovo Decreto Flussi 2023/25: 452 mila ingressi nel triennio
Ai sensi dell’articolo 5 del decreto sono ammessi in Italia nel triennio 2023 – 2025, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale, oltre che di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all’estero nel limite di 452 mila unità, di cui:
- 136 mila per l’anno 2023;
- 151 mila per l’anno 2024;
- 165 mila per l’anno 2025.
>> Per approfondire l’intera disciplina del rapporto di lavoro subordinato consigliamo il volume “Il lavoro subordinato”.
Per lo stesso triennio, stando ai numeri pubblicati nel comunicato stampa sul CDM del 6 luglio, il fabbisogno rilevato è pari a:
- 274.800 unità nel 2023;
- 277.600 unità nel 2024;
- 280.600 unità nel 2025.
Decreto Flussi 2023/25: quote lavoro subordinato non stagionale e autonomo
Nell’ambito delle quote complessive sopra citate sono ammessi in Italia per motivi di lavoro subordinato non stagionale nei settori:
- Autotrasporto merci per conto terzi;
- Edilizia;
- Turistico – alberghiero;
- Meccanica;
- Telecomunicazioni;
- Alimentare;
- Cantieristica navale;
- Trasporto passeggeri con autobus;
- Pesca;
- Acconciatori;
- Elettricisti;
- Idraulici;
e di lavoro autonomo, cittadini stranieri residenti all’estero entro le seguenti quote:
- 53.450 unità per l’anno 2023, di cui 52.770 per lavoro subordinato e 680 per lavoro autonomo;
- 61.950 unità per l’anno 2024, di cui 61.250 per lavoro subordinato e 700 per lavoro autonomo;
- 71.450 unità per l’anno 2025, di cui 70.720 per lavoro subordinato e 730 per lavoro autonomo.
Nell’ambito delle quote appena citate, per ciascun anno sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, in via preferenziale, lavoratori cittadini di Stati che, anche in collaborazione con l’Italia, promuovono campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari, in attuazione di accordi o intese conclusi con il nostro paese, nel rispetto delle seguenti quote:
- 2 mila unità per l’anno corrente, di 1.900 per lavoro subordinato e 100 per lavoro autonomo;
- 2.500 unità per il 2024, di cui 2.380 per lavoro subordinato e 120 per lavoro autonomo;
- 3 mila unità per l’anno 2025, di cui 2.850 per lavoro subordinato e 150 per lavoro autonomo.
Decreto Flussi 2023/25: quote Colf e Badanti
Tra i criteri utilizzati per la definizione dei flussi di ingresso nell’ambito delle quote (articolo 3, comma 1, lettera c) c’è la riattivazione di una quota specifica per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria come, ad esempio, colf e badanti.
>> Nuovo CCNL Colf e badanti 2023: tabelle, aumenti e importi 2023
Decreto Flussi 2023/25: quote per lavoro stagionale
Delle quote complessive riportate all’articolo 5 del DPCM agli ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico – alberghiero sono riservate le seguenti quote:
- 82.550 unità per il 2023;
- 89.050 unità per il 2024;
- 93.550 unità per il 2025.
Decreto Flussi 2023/25: tipologie di lavoro stagionale
Delle quote citate, per ciascun anno, sono ammessi in Italia per motivi di lavoro subordinato stagionale:
- lavoratori subordinati stagionali cittadini di Paesi con i quali nel corso del triennio entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria: 8 mila unità nel 2023, 12 mila unità nel 2024 e 14 mila unità nel 2025;
- lavoratori di Stati che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari entro le seguenti quote: 2.500 unità nel 2023, 3 mila unità nel 2024 e 3.500 unità nel 2025.
Decreto Flussi 2023/25: nulla osta pluriennale per lavoro stagionale
Nell’ambito delle quote riservate al lavoro stagionale, per i cittadini dei seguenti Paesi: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia – Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina, è prevista una quota di ingressi pari a 2.000 unità all’anno.
I soggetti in questione devono aver prestato lavoro subordinato stagionale almeno una volta nei 5 anni precedenti. I datori di lavoro, in questi casi, devono presentare richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale.
Ricordiamo anche che la procedura di domanda di nulla osta relative al Decreto Flussi 2023 è stata semplificata. Come reso noto dal Ministero dell’Interno nella Circolare del 27 febbraio 2023 numero 1212 è stato semplificato il meccanismo di accesso al portale informatico dedicato (ALI). Non è infatti più necessario fare richiesta di profilazione alla Prefettura e non c’è alcun limite massimo di domande di nulla osta. Ogni richiedente può presentare una o più domande accedendo con SPID.
Libro utile sul tema
Il lavoro subordinato
Il volume analizza compiutamente l’intera disciplina del rapporto di lavoro subordinato, così come contenuta nel codice civile (con la sola eccezione delle regole relative al licenziamento e alle dimissioni). L’opera è stata realizzata pensando al direttore del personale, al consulente del lavoro, all’avvocato e al giudice che si trovano all’inizio della loro vita professionale o che si avvicinano alla materia per ragioni professionali provenendo da altri ambiti, ma ha l’ambizione di essere utile anche all’esperto, offrendo una sistematica esposizione dello stato dell’arte in merito alle tante questioni che si incontrano nelle aule del Tribunale del lavoro e nella vita professionale di ogni giorno. L’opera si colloca nell’ambito di una collana nella quale, oltre all’opera dedicata alla cessazione del rapporto di lavoro (a cura di C. Colosimo), sono già apparsi i volumi che seguono: Il processo del lavoro (a cura di D. Paliaga); Lavoro e crisi d’impresa (di M. Belviso); Il Lavoro pubblico (a cura di A. Boscati); Diritto sindacale (a cura di G. Perone e M.C. Cataudella). Vincenzo FerranteUniversità Cattolica di Milano, direttore del Master in Consulenza del lavoro e direzione del personale (MUCL);Mirko AltimariUniversità Cattolica di Milano;Silvia BertoccoUniversità di Padova;Laura CalafàUniversità di Verona;Matteo CortiUniversità Cattolica di Milano;Ombretta DessìUniversità di Cagliari;Maria Giovanna GrecoUniversità di Parma;Francesca MalzaniUniversità di Brescia;Marco NovellaUniversità di Genova;Fabio PantanoUniversità di Parma;Roberto PettinelliUniversità del Piemonte orientale;Flavio Vincenzo PonteUniversità della Calabria;Fabio RavelliUniversità di Brescia;Nicolò RossiAvvocato in Novara;Alessandra SartoriUniversità degli studi di Milano;Claudio SerraAvvocato in Torino.
A cura di Vincenzo Ferrante | Maggioli Editore 2023
59.85 €
Decreto flussi integrativo 2022
Sempre nella scorsa seduta del 6 luglio 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto flussi integrativo al DPCM del 29 dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per l’anno 2022.
Il decreto integrativo si è reso necessario avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate.
Nel provvedimento in parola si prevede una quota aggiuntiva pari a 40 mila unità, interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico – alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso.
Per restare sempre aggiornato in tema di lavoro puoi iscriverti gratis alla Newsletter di LeggiOggi, compilando il form qui sotto:
Iscriviti alla newsletter
Scegli quale newsletter vuoi ricevere
Autorizzo l’invio di comunicazioni a scopo commerciale e di marketing nei limiti indicati nell’informativa.
Presto il consenso all’uso dei miei dati per ricevere proposte in linea con i miei interessi.
Cliccando su “Iscriviti” dichiari di aver letto e accettato la privacy policy.
Grazie per esserti iscritto alla newsletter.