Decreto “Ecobonus” 2013: agevolazioni fiscali anche per elettrodomestici e mobili

Lo scorso 3 luglio il Senato ha approvato la conversione in legge del Decreto Legge n.63/2013, il c.d. Decreto sull’efficienza energetica, varato dal Governo Letta all’inizio di giugno 2013, contenente “Disposizioni Urgenti per la crescita del Paese”.

Grazie alle novità introdotte il Bonus Fiscale per chi effettua lavori di Ristrutturazione Edilizia, il c.d. Ecobonus, è stato incrementato ed esteso. In particolare l’articolo 14 del Decreto in oggetto, dopo una serie di modifiche approvate dalle commissioni riunite Finanze e Industria e dopo che la Commissione Bilancio ha dato il via libera alla necessaria copertura, con un emendamento del Governo ricomprende negli sgravi anche i condizionatori a pompa di calore, includendo anche la possibilità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese per l’acquisto di mobili, arredi e i grandi elettrodomestici. Infatti, un altro emendamento approvato dal Senato, che modifica l’art.16 comma 2 del D.L. 63/2013, consente di includere nel bonus ristrutturazioni del 50% anche “i grandi elettrodomestici …., finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione”.

Nel dettaglio gli sgravi fiscali previsti, che comunque entreranno in vigore non appena vi sarà la Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, comprendono due tipi di incentivi, ovvero:

a) Detrazione del 50% – con un limite di 10 mila euro – sulle spese per l’acquisto di elettrodomestici e sulle spese effettuate per l’acquisto di nuovi arredi a seguito di lavori di ristrutturazione edile. In particolare l’incentivo riguarda: mobili per cucina, materassi, mobili per arredo domestico, sedie, poltrone e divani nonché i grandi elettrodomestici anche ad incasso: Frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, forno; tutti uguali o superiori alla classe energetica A+.

b) Detrazione del 65% sulle spese effettuate per interventi volti al risparmio energetico. Quali: sostituzione scaldaacqua con pompe di calore, istallazione pannelli per la raccolta di energia solare, istallazione di caldaie a condensazione, opere di isolamento delle pareti o di coibentazione dei sottotetti; sostituzione di finestre e infissi che aumentano l’efficienza energetica della casa; istallazione impianti geotermici.

L’estensione del bonus a questi beni si inserisce nella conversione in legge del decreto 63/2013, già in vigore dallo scorso 6 giugno. Quindi l’agevolazione del 65% vale per i bonifici effettuati dalla data di entrata in vigore della legge di conversione fino al 31 dicembre 2013.

Il decreto prevede un’ulteriore proroga al 30 giugno 2014 per gli interventi sul risparmio energetico riguardanti sia le parti comuni degli edifici condominiali, che “tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio”. Anche per questi, i pagamenti dal 6 giugno 2013 saranno detraibili al 65%.

Come fare a richiedere gli ecobonus.

La condizione principale per ottenere il bonus su mobili e grandi elettrodomestici è costituita dal beneficiare della detrazione del 36/50% sulle ristrutturazioni edilizie. In pratica non possono ottenere la detrazione coloro che rinnovano o acquistano solo l’arredamento senza ulteriori interventi; la spesa massima di 10.000 euro imponibile, va aggiunta al limite dei 96.000 euro per immobile previsti per le opere di ristrutturazione ordinarie e straordinarie.

Lo sconto dall’imposta lorda va diviso in dieci rate annuali, quindi, può arrivare fino a 500 euro annue con uno sconto massimo di 5.000 euro nel decennio.

L’ Agenzia delle Entrate ha reso note le prime linee guida di cui i contribuenti che eseguono lavori di ristrutturazione di immobili dovranno tener conto, in attesa di conoscere l’esatto contenuto dell’articolo 16 del decreto, attualmente all’esame della camera e in attesa di diventare legge.

Per avere diritto alla detrazione l’intestatario dei lavori di ristrutturazione dovrà eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, con le medesime modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati. Niente pagamenti in contanti, con assegno o bancomat e carta di credito. Il bonus mobili segue in tutto e per tutto l’iter previsto per le ristrutturazioni. Sarà quindi necessario pagare i mobili ammessi allo sconto fiscale con un bonifico bancario o postale.

Nel bonifico dovranno essere indicati:

a) la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane, per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati;

b) il codice fiscale del beneficiario della detrazione;

c) il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

Per amor di verità va evidenziato che questo metodo di pagamento, mentre può essere giustificato per le ristrutturazioni edilizie o per gli interventi sul risparmio energetico, risulta farraginoso e poco agevole per l’acquisto dei mobili fai da te o economici, e per l’acquisto dei grandi elettrodomestici dove, di norma, viene richiesto il pagamento immediato. Ma tant’è.

Tuttavia risulta apprezzabile l’intervento normativo che, nell’attuale momento storico di crisi economica, potrà contribuire al rilancio e lo sviluppo di un comparto importante della tradizione industriale italiana, quella dei mobili e degli elettrodomestici, con effetti positivi anche sull’indotto.

Saverio Marasco

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