Il Decreto dignità è legge, dal lavoro al fisco: cosa cambia

Contratti a termine, delocalizzazioni, stretta sul gioco d’azzardo, spesometro, redditometro e split payment: le principali norme in vigore con l’approvazione definitiva del testo

Redazione 08/08/18
(Foto Ansa) Il primo provvedimento bandiera del Governo Lega-5stelle è diventato legge: il decreto dignità è stato approvato nella serata di ieri in Senato con 155 sì, 125 no e 1 astenuto.

Il provvedimento, targato Luigi Di Maio ed etichettato come bandiera di dignità per tutti i lavoratori, precari, imprenditori e cittadini italiani, era arrivato in Senato subito dopo l’approvazione alla Camera, e ha avuto l’ok definitivo a poche ore dall’inizio delle vacanze estive dei parlamentari e della politica.

Ora è legge, non senza mille polemiche da parte delle opposizioni, ma con estrema soddisfazione, quasi emozione, del vicepremier Di Maio, che lo ha salutato commentando: “Dopo decine di anni è stato approvato il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby. È il primo decreto, dopo tanti anni, che mette al centro il cittadino, gli imprenditori, i giovani precari. Finalmente i cittadini segnano un punto: cittadini 1-sistema 0. “Oggi l’Italia guadagna un primato in Europa: è il primo Paese ad avere abolito la pubblicità del gioco d’azzardo. Lo dedico agli operatori del sociale che ogni giorno cercano si salvare padri e madri dalle grinfie delle slot machine”.

Dure critiche invece dall’opposizione. “Consiglio non richiesto a Luigi Di Maio: raccontare balle dall’opposizione funziona; dal governo no – ha scritto Stefano Fassina, deputato di LeU, su twitter -. La vicenda di Renzi dovrebbe aver insegnato qualcosa. #DecretoDignità con vouchers e licenziamento 7000 insegnanti è diventato #DecretoContinuità”.

Sempre via twitter il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza risponde al ministro del Lavoro: “Il ministro del lavoro dopo l’approvazione del #decretodignitá dice cittadini 1 sistema 0. Non è così. Caro Di Maio, oggi tornano i voucher, domani arriverà la flat tax. E il sistema festeggia perché vince 2 a 0 contro i lavoratori”. 

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Vediamo allora le principali misure previste dal Decreto, che con l’ok al testo definitivo saranno obbligatorie per legge.

Decreto dignità: causali e proroghe contratti a termine

Il provvedimento introduce una stretta sui contratti a termine. La loro durata si riduce da 36 a 24 mesi. Il numero delle proroghe scende da 5 a 4. Ogni volta che si rinnovano verrà applicato un costo contributivo aggiuntivo dello 0,5 per cento (escluse colf e badanti).

Il datore non deve giustificare con la causali l’impiego del lavoratore per i primi 12 mesi. Dopodiché deve introdurre la causale (e spiegare come mai rinnova il contratto a termine anziché trasformarlo in indeterminato). In assenza di causale il contratto diventa automaticamente a tempo indeterminato.

Le norme si applicano ai nuovi contratti ed è stata introdotta una moratoria sull’applicazione della legge al 31 ottobre.

Decreto dignità: niente scatti contributivi su colf e badanti

Il costo contributivo che si applica ad ogni rinnovo di contratto a termine non vale nel caso di colf e badanti. Non ci sarà quindi nessun aggravio contributivo in tal senso.

Decreto dignità: indennizzi più alti in caso di licenziamento

Il Decreto approvato ha aumentato l’entità degli indennizzi a favore dei lavoratori che hanno subito un licenziamento illegittimo. L’importo sale a 4-24 mensilità (a seconda degli anni lavorati), a 6-36 per quelli decisi dal giudice, e da 2-18 a 3-27 mensilità se fissati in sede di conciliazione tra azienda e lavoratore.

Decreto dignità: voucher in agricoltura, turismo, enti locali

Non rivedremo certo tornare l’ondata dei 277 milioni di buoni lavoro del 2016, ma i voucher saranno comunque reintrodotti in settori limitati: agricoltura, turismo ed enti locali. La loro durata sarà di massimo 10 giorni e la portata dovrebbe essere molto ridimensionata. La platea riguarda infatti:

  • imprese agricole fino a 5 dipendenti;
  • strutture ricettivo-alberghiere turistiche fino a 8 dipendenti;
  • enti locali.

Decreto dignità: proroga bonus per assunzioni di under 35

Non era prevista nel decreto licenziato dal Consiglio dei ministri, ma con emendamento introdotto alla camera è stata approvata la proroga del bonus assunzioni per under 35 anche per il 2019 e 2020: i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato avranno uno sconto sui contributi del 50 per cento.

Decreto dignità: compensazione crediti-debiti

Il decreto prevede anche che i professionisti e le imprese che vantino crediti con la pubblica amministrazione possano compensare i propri debiti anche nel 2018.

Decreto dignità: obbligo e-fattura dal 2019 per benzinai

l decreto ha assorbito il provvedimento che rinvia al primo gennaio la norma sulla fatturazione elettronica, altrimenti obbligatoria per il settore carburanti dal primo luglio.

Decreto dignità: (quasi) salve le maestre diplomate

Per risolvere il problema delle maestre diplomate magistrali che sarebbero rimaste senza contratto, il decreto ha introdotto una proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 e un Concorso straordinario. Viene inoltre eliminato il limite di 36 mesi per i precari della scuola. Il tetto salta per i contratti di personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario.

Decreto dignità: stop a pubblicità su gioco d’azzardo

Inasprite anche  le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, cresciute dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione, con un minimo che deve ammontare comunque a 50 mila euro.

Per giocare alla slot machine sarà obbligatorio inserire il codice fiscale per dimostrare la maggiore età. E sui biglietti Gratta e Vinci sarà necessario inserire “il gioco nuoce gravemente alla salute”, proprio come sui pacchetti di sigarette, e questa scritta dovrà coprire almeno il 20 per cento del tagliando.

Viene inoltre aumentato il Preu: la tassa da applicare alle aziende del settore.

Decreto dignità: stretta su delocalizzazioni

Nel provvedimento sono previste sanzioni per chi delocalizza. In particolare, se un’impresa ha beneficiato dell’aiuto pubblico, non può trasferire all’estero la propria attività per i successivi cinque anni, pena una multa da 2 a 4 volte il beneficio avuto. Il beneficio pubblico, inoltre, andrà restituito con gli interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali.

Decreto dignità: nuovo spesometro e abolizione su prodotti agricoli

I soggetti obbligati alla comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute sono esonerati dall’obbligo di annotazione in apposito registro.

Viene eliminato lo spesometro per i produttori agricoli assoggettati a regime Iva agevolato. La norma è rivolta ai produttori agricoli che hanno realizzato o prevedono di realizzare, un volume d’affari non superiore a 7 mila euro, e che sono esonerati dal versamento dell’Iva e da tutti gli obblighi documentali e contabili.

Per le altre partite iva invece la scadenza per l’invio dei dati del terzo trimestre viene rinviata a febbraio 2019 (insieme all’invio dei dati per il Quarto).

Decreto dignità: Split payment

Lo split payment, cioè il trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato nei rapporti con i suoi fornitori, viene abolito solo per i professionisti.

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