Decreto Aiuti Bis, ok al Senato: superbonus, pensioni, smart working. Tutte le novità

Con 182 voti favorevoli, nessun voto contrario e 21 astensioni è arrivato il primo ok al Senato alla conversione in legge del Decreto Aiuti bis. Sono state diverse le tensioni nei giorni precedenti all’approvazione, a causa delle proposte di modifica del Superbonus sulle quali i partiti non riuscivano a trovare un accordo.

Lo scoglio è stato finalmente superato e in sede di conversione in legge sono arrivate alcune novità, prima tra tutte quella che riguarda appunto il Superbonus: un emendamento approvato al senato prevede che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus possa configurarsi solo se il concorso nella violazione avviene “con dolo o colpa grave”.

Un’altra novità riguarda la proroga al 31 dicembre dello smart working per i lavoratori fragili e per chi ha figli di età inferiore a 14 anni. Dopo la scadenza del 31 luglio non erano state previste altre proroghe per mancanza di coperture, che sono invece state trovate con la conversione del decreto.

Novità anche per il “docente esperto”: salta la qualifica, ma resta l’incentivo economico per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo triennale con valutazione positiva.

Vediamo nel dettaglio nei prossimi paragrafi tutte le misure previste dal Decreto Aiuti bis e le novità della conversione in legge, in attesa che l’iter si concluda alla Camera.

Decreto Aiuti Bis: Superbonus

Come anticipato, la proposta che ha agitato i partiti e che ha richiesto la mediazione del governo riguarda lo sblocco della cessione dei crediti del Superbonus. Per evitare un condono generalizzato un emendamento al Decreto Aiuti bis ha previsto che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus possa configurarsi solo se il concorso nella violazione avviene “con dolo o colpa grave”.

Inoltre, per i crediti sorti prima dell’introduzione degli obblighi di asseverazione e di acquisizione di visti di conformità, i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni dovranno comunque acquisire l’asseverazione ex post.

Decreto Aiuti Bis: stop alla qualifica di docente esperto

Inizialmente prevista dal Decreto Aiuti bis, viene adesso cancellata la figura del docente esperto. L’articolo che riguardava questa figura prevede adesso che i docenti di ruolo che hanno conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili potranno “essere stabilmente incentivati, nell’ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva.

Sarà quindi previsto un incentivo ma sparisce la qualifica.

Decreto Aiuti Bis: smart working fragili

La possibilità per i lavoratori fragili di accedere al lavoro agile era scaduta il 31 luglio. Un emendamento al Decreto Aiuti bis porta la nuova scadenza al 31 dicembre 2022. Fino a questa data, i lavoratori fragili e i genitori di figli minori di 14 anni svolgeranno l’attività lavorativa in modalità agile, a condizione che in famiglia non ci sia un altro genitore che non lavora o destinatario di ammortizzatori sociali.

Decreto Aiuti Bis: limite impignorabilità pensioni

Un’altra novità introdotta in sede di conversione prevede l’aumento del limite di impignorabilità delle pensioni. Di seguito il testo dell’emendamento:

Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1000,00 euro. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, quarto e quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge.

Decreto Aiuti Bis: stabilizzazione precari PNRR

Al fine di valorizzare la professionalità acquisita dal personale assunto con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80″, una norma contenuta nel decreto Aiuti bis prevede che “le amministrazioni assegnatarie del suddetto personale possono procedere, con decorrenza non antecedente al 1° gennaio 2027, nei limiti dei posti disponibili della vigente dotazione organica, alla stabilizzazione nei propri ruoli del medesimo personale nella qualifica ricoperta alla scadenza del contratto a termine, previo colloquio e all’esito della valutazione positiva dell’attività lavorativa svolta.

Il comma 1 dell’articolo 7 del decreto sopraccitato, il Decreto Reclutamento, parla nello specifico delle 500 unità di personale non dirigenziale assunte per la rendicontazione finanziaria e governance del PNRR, elevabili a 800, nei profili
professionali economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico gestionale.

Le assunzioni saranno effettuate a valere sulle facoltà assunzionali di ciascuna amministrazione disponibili a legislazione vigente.

Decreto Aiuti Bis: aumento pensioni

Il decreto Aiuti bis è intervenuto anche sulle pensioni, anticipando l’aumento previsto per il 2023. Si agirà quindi sulla rivalutazione, ovvero l’adeguamento dell’importo della pensione all’inflazione.

Nello specifico sono due le misure descritte all’articolo 21 del Decreto-legge 115/2022 che porteranno all’aumento dell’importo delle pensioni a partire da ottobre:

  • anticipo del conguaglio della perequazione 2021 pari allo 0,2%;
  • anticipo della perequazione 2022 pari al 2%.

La percentuale complessiva della rivalutazione delle pensioni a ottobre sarà quindi del 2,2%.

Nell’articolo si legge inoltre che l’incremento “non rileva, per l’anno 2022, ai fini del superamento dei limiti reddituali previsti nel medesimo anno per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito.

Aumento pensioni da ottobre: come cambia l’importo e per chi

Decreto Aiuti Bis: estensione bonus 200 euro

Come era stato anticipato ai sindacati negli incontri con le parti sociali che hanno proceduto l’approvazione del DL, il bonus di 200 euro del primo Decreto Aiuti è stato esteso ad alcune categorie di lavoratori inizialmente esclusi.

Nello specifico, l’articolo 22 del decreto prevede l’estensione del contributo una tantum a:

  • lavoratori con rapporto di lavoro in essere nel mese di luglio 2022 e che fino alla data di
    entrata in vigore del predetto decreto-legge n. 50 del 2022 non hanno beneficiato dell’esonero di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, poiché interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS;
  • collaboratori sportivi;
  • dottorandi e assegnisti di ricerca.

All’estensione sono destinati complessivamente 59,2 milioni di euro.

Inoltre, il fondo che servirà all’erogazione del bonus 200 euro ai lavoratori autonomi è stato rifinanziato con altri 100 milioni di euro, portando il totale a 600 milioni di euro.

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Decreto Aiuti Bis: rifinanziamento bonus psicologo e trasporti

I fondi destinati al bonus psicologo sono stati portati da 10 a 25 milioni di euro. Già nel primo giorno di domande la soglia di 10 milioni di euro era stata oltrepassata grazie alle numerose domande ricevute.

Rifinanziato anche il bonus trasporti, che adesso potrà contare su 180 milioni di euro mentre originariamente erano state stanziate risorse per 79 milioni.

Decreto Aiuti Bis: aumento fringe benefit esentasse

Un’altra misura che interverrà sulla decontribuzione è il nuovo aumento della soglia esentasse per i fringe benefit: l’articolo 12 del Decreto-legge prevede infatti che per il periodo d’imposta 2022 “non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 600,00.

Decreto Aiuti Bis: taglio cuneo fiscale

La sforbiciata al cuneo fiscale è stata confermata, e il taglio impatterà per 1,2 punti percentuali in più sui redditi medio-bassi, arrivando così al 2% a partire dal 1° luglio e fino a fine 2022. La decontribuzione dell’1,2% riguarda i redditi fino a 35 mila euro e si va ad aggiungere allo 0,8% già applicato.

Decreto Aiuti Bis: proroga tagli bollette

Un’altra importante misura sulla quale in governo è intervenuto diverse volte negli ultimi mesi è l’azzeramento degli oneri di sistema delle bollette. Viene prevista una proroga che prolunga il taglio fino alla fine dell’anno.

Nello specifico, si tratta dell’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per luce e gas, e della riduzione al 5% dell’IVA relativa al metano usato per combustione per usi civili e industriali.

Si ricorda inoltre che per il 2022 l’ISEE massimo con il quale si può accedere ai bonus sociali bollette per nuclei in difficoltà è stato portato da 8 a 12mila euro, e che la misura è retroattiva. Basterà presentare una DSU e rientrare nei requisiti di reddito per ricevere anche gli sconti relativi ai trimestri precedenti. I bonus sociali sono stati potenziati fino alla fine dell’anno per far fronte agli aumenti dei prezzi dell’energia e del gas.

Fino al 30 aprile 2023 le modifiche unilaterali da parte delle imprese fornitrici di elettricità e gas sono bloccati. Questo dovrebbe arginare ulteriori aumenti in bolletta.

Prevista anche l’estensione al terzo trimestre 2022 i crediti d’imposta per le imprese energivore, già prorogati dal primo Decreto Aiuti, e l’artico di crediti d’imposta per agricoltura e pesca.

Decreto Aiuti Bis: nuovo sconto carburanti

Il taglio delle accise sui carburanti era stato prorogato dal Decreto Aiuti bis fino al 20 settembre 2022. Con un Decreto interministeriale a firma MEF e MiTE lo sconto è stato prorogato fino al 17 ottobre 2022.

Nello specifico, si tratta della riduzione dell’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione al 5%, e della rideterminazione delle accise sui carburanti nelle seguenti misure:

  • benzina: 478,40 euro per mille litri;
  • oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri;
  • gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi;
  • gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo.

La legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge di Bilancio 2008), all’articolo 1 comma 290 stabilisce che “con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, le misure delle aliquote di accisa sui prodotti energetici usati come carburanti ovvero come combustibili per riscaldamento per usi civili sono ridotte al fine di compensare le maggiori entrate dell’imposta sul valore aggiunto derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale, espresso in euro, del petrolio greggio“.

I decreti che hanno prorogato il taglio alle accise sono in questo caso a firma del Ministro della Transizione ecologica e del Ministro dello Sviluppo Economico, poiché quando il MiTE è stato creato, alla nascita del Governo Draghi, ha acquisito i compiti e le funzioni precedentemente attribuite al MISE in tema di politica energetica e mineraria nazionale.

Come visto, non è necessario l’inserimento della proroga in un Decreto-legge, ma la misura è stata comunque inserita nel Decreto Aiuti bis.

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Alessandro Sodano

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