Già ieri sera, il presidente Dario Stefano aveva annunciato che nell’incontro di oggi avrebbe cercato la mediazione tra un Pd e un M5s visto che, dopo l’ennesimo braccio di ferro tra Pd e Pdl per definire le tappe della discussione e dopo il mancato raggiungimento di un accordo, erano intenzionati ad accelerare per votare quanto prima sulla relazione Augello. Inizialmente era stato proposto martedì della prossima settimana mentre il Pdl proponeva almeno due settimane, riscontrando così le accuse di melina da parte del Pd.
Dopo il passaggio in Giunta, con la votazione sulla relazione Augello, avrà fine la prima fese del procedimento. La parola passerà all’Aula. Il 19 ottobre è fissata l’udienza della terza sezione della Corte d’Appello per determinare nuovamente la pena accessoria nei confronti di Berlusconi (l’interdizione dai pubblici uffici) da 5 a 1 o 3 anni, come indicato dalla Cassazione che ha confermato la condanna dell’ex premier per frode fiscale.
Se Letta cadesse, afferma il segretario del Pd Guglielmo Epifani in un’intervista a Il Messaggero, “intanto servirebbe un governo per fare la riforma elettorale. Il Porcellum, per motivi che tutti conoscono, va cambiato a prescindere”. Chiude a qualsiasi compromesso l’ex premier Massimo D’Alema: “Mi meraviglia il Pdl che per Berlusconi chiede una soluzione politica. Lasciamola fuori, perché la legge è legge e si deve applicare”.
Sul lato opposto il ministro Quagliariello osserva: “Sembra quasi che in giunta si stia facendo una corrida; ho paura che lavorino perché rimanga tutto tale e quale”. E Maurizio Gasparri accusa: “Una parte del Pd ha avvelenato il clima per far cadere il governo Letta”.
Il muro contro muro non riguarda solo la questione sulla decadenza di Berlusconi. Ieri la Commissione Giustizia del Senato ha dato l’ok al ddl che trasforma in illecito disciplinare, da perseguire in via obbligatoria, rendere dichiarazioni che per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l’assenza di indipendenza , terzietà e imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali. La sinistra ha replicato con la presentazione alla Camera di un emendamento al dl sul finanziamento pubblico diretto ai partiti, che prevede il divieto per i condannati in via definitiva per corruzione, concussione ed evasione fiscale, di finanziare partiti e movimenti politici.
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