La misura fa parte del decreto Cresci-Italia, trasformato in legge dello Stato lo scorso 24 marzo. Ora, a distanza di qualche mese, diventa finalmente operativa una delle norme più attese per stimolare la crescita laddove essa dimostra di essere più stagnante, nel bacino di quella “generazione perduta” che ormai non riesce a permettersi più neanche di sognare. Il testo porta la firma del Ministro della Giustizia Severino, del ministro dello Sviluppo Economico Passera e del titolare dell’Economia Grilli. Il loro intento è quello di dare con questa novità riuscirà nuova linfa ai giovani italiani, facendo scattare qualche innovativa molla imprenditoriale con il minimo esborso.
Tutto quello che occorrerà, per avviare la propria attività, sarà prendere l’appuntamento dal notaio, aprendo così la società con capitale di un euro simbolico. Un bell’incentivo, più volte annunciato dai precedenti governi davanti ai microfoni, ma mai compiutamente realizzato. Anche nella cura Monti, però, un asterisco c’è e riguarda il versamento dell’imposta di registro di 168 euro, che non è stata esentata ai futuri “self made man”.
L’attesa così lunga, da marzo, si spiega con la necessità di una stesura compiuta del regolamento sul modello standard dell’atto costitutivo e della disciplina statutaria, ultimo “check-point” prima del via libera alla norma pro giovani imprenditori. Per la stesura dell’organigramma societario, per i giovani imprenditori, sarà infatti sufficiente indicare le generalità dei vari soci, il nome della nuova attività, l’oggetto dell’esercizio e, da ultimo, il capitale sociale, con la postilla che vieta il trasferimento di quote societarie a soggetti al di sopra dei 35 anni di età.
Ora, infine, il provvedimento è stato inserito in Gazzetta Ufficiale soltanto a ferragosto, a fianco delle importanti riforme estive. Una legge, quella a favore dei nuovi “Yuppies” che, comunque, non dimentica i più attempati, come spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà che, incalzato dalla comunità di Twitter, ha voluto precisare come “anche chi ha più di 35 anni potrà costituire la Srl con un euro, ma dovranno pagare le spese notarili”.
L’aggiornamento della disciplina anche agli over 35, ha spiegato l’ex vertice Antitrust, è stato incluso nel testo definitivo del decreto sviluppo, approvato in maniera definitiva dalle Camere a ridosso della pausa estiva. A questo proposito, viene introdotta in ordinamento la tipologia della Srlcr, cioè “a capitale ridotto”, che non avrà l’obbligo di seguire a menadito il modello standard inserito nello statuto.
Quando, invece, saranno i giovani a soffiare su 35 candeline con la società già decollata, restano due strade per il proseguo dell’attività intrapresa. Nella prima eventualità, trasformare, come per i più “vecchietti”, la società in Srlcr, Srl ordinaria o altra forma di ente societario; nel secondo, di converso, può passare di mano le proprie quote di capitale a un socio più giovane anagraficamente, scelta che, comunque, comporterebbe giocoforza l’uscita del fondatore originario dalla compagine aziendale.
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