Cerchiamo allora di mappare questo labirinto e mettere a disposizione dei nostri utenti una fotografia di tutti gli aiuti che è possibile richiedere durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus, sia dal punto di vista lavorativo sia familiare sia fiscale.
Carta Famiglia 2020
COS’E’
La Carta famiglia 2020 è un’agevolazione pensata per i nuclei familiari numerosi e introdotta dalla Legge di stabilità 2016 (operativa dal 2017), sottoforma di carta acquisti, che consente di ottenere molti sconti e riduzioni su una gamma di beni e servizi acquistabili in negozi e attività esercenti. Come detto serve per aiutare le famiglie numerose, con almeno 3 figli. L’emergenza Coronavirus però ne ha ampliato la platea di beneficiari.
Questa Carta è digitale ed è possibile utilizzarla sia nei negozi fisici convenzionati sia per gli acquisti online. A questo link è possibile cercare i negozi convenzionati.
REQUISITI E COME RICHIEDERLA
Possono richiedere la Carta acquisti le famiglie (anche formate da un solo genitore) con almeno 3 figli minori di 26 anni, anche adottivi, purché risultino conviventi. Solo per il 2020 puoi richiederla anche se hai un solo figlio a carico.
L’emergenza Coronavirus ne ha esteso i beneficiari. Dal 31 marzo infatti tutti i genitori possono chiedere la Carta famiglia per accedere agli sconti. Con il Dl 9/2020 infatti questa Card digitale è stato estesa a tutti i nuclei familiari con figli minori di 26 anni conviventi, anche adottivi, a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
Per richiederla basta accedere alla piattaforma digitale www.cartafamiglie.gov.it, accedendo a questo link.
Per inoltrare domanda occorre essere in possesso di Spid.
Bonus spesa
COS’E’
Altro aiuto pensato dal Governo per aiutare le famiglie in difficoltà in tempi di emergenza Coronavirus, è il bonus spesa, introdotto con uno stanziamento di fondi ai Comuni (non senza polemiche per l’esiguità della somma di 400 milioni di euro), che gestiranno direttamente l’erogazione del buono alle famiglie bisognose.
REQUISITI E COME RICHIEDERLO
Non tutte le famiglie potranno ottenere il buono. Solo quelle in difficoltà economica sono considerate beneficiarie di questo supporto. Saranno comunque i Comuni a gestire direttamente l’erogazione dei buoni, individuando le famiglie realmente bisognose e dando il via alle diverse procedure di domanda.
E’ quindi molto importante contattare il proprio Comune di residenza per avere tutte le informazioni, visitare il sito web del proprio comune, su cui sicuramente saranno specificate le procedure per richiedere il bonus spesa.
Voucher baby sitter
COS’E’
Tra i tanti bonus introdotti in questa fase di emergenza sanitaria e sociale, c’è anche il voucher baby sitter, da utilizzare in alternativa al congedo parentale, dai genitori che non possono stare a casa da lavoro e devono pagare qualcuno che badi ai bambini.
Il bonus verrà erogato dall’Inps sottoforma di voucher, e dovrà essere utilizzato per pagare baby sitter regolarmente assunte. A quanto ammonta il voucher baby sitter? Gli importi sono questi:
- voucher di 600 euro per lavoratori dipendenti
- voucher di 1.000 euro per il personale sanitario e tecnico, come medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e operatori sociosanitari.
REQUISITI E COME RICHIEDERLO
il bonus spetta a:
- genitori di figli fino a 12 anni alla data del 5 marzo 2020;
- rientrano anche i figli adottivi o in affido pre-adottivo;
- genitori di figli sopra i 12 anni con handicap in situazione di gravità, purché iscritti a scuole di ogni ordine grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.
Il voucher si può chiedere dal 1° aprile sul sito dell’Inps. E’ possibile fare richiesta direttamente online sul portale dell’istituto, utilizzando anche il codice Pin semplificato.
Congedo parentale speciale
COS’E’
Per aiutare i genitori lavoratori alle prese con la chiusura delle scuole e con i figli a casa, è stato introdotto il congedo parentale speciale, che si aggiunge al normale congedo parentale previsto dal nostro ordinamento: un periodo di assenza da lavoro di 15 giorni per tutti i dipendenti pubblici e privati, con figli fino a 12 anni di età, per tutti i lavoratori pubblici e privati, compresi quelli iscritti alla Gestione separata Inps.
Per questa tipologia di congedo viene riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione, e questi periodi straordinari di assenza da lavoro sono coperti da contribuzione figurativa.
Chi ha figli tra i 12 e i 16 anni invece potrà usufruire del congedo straordinario di 15 giorni senza contribuzione e senza retribuzione.
REQUISITI E COME RICHIEDERLO
In tempi di coronavirus quindi, i genitori che lavorano possono accedere a questi ulteriori 15 giorni di assenza da lavoro giustificata di 15 giorni, per prendersi cura dei figli. Il congedo speciale spetta a:
- lavoratori e lavoratrici del settore privato con figli fino a 12 anni di età
- lavoratori e lavoratrici del settore privato con figli disabili senza limiti di età
- lavoratori e lavoratrici del settore pubblico con figli fino a 12 anni di età
- lavoratori e lavoratrici del settore pubblico con figli di disabili senza limiti di età
- lavoratori e lavoratrici iscritti alla Gestione separata Inps (co.co.co, p.Iva, ecc) con figli fino a 12 anni di età,
- lavoratori e lavoratrici iscritti alla Gestione separata Inps (co.co.co, p.Iva, ecc) con figli disabili senza limiti di età
- lavoratori e lavoratrici con figli da 12 a 16 anni, senza alcuna retribuzione e senza contributi figurativi riconosciuti.
Anche in questo caso, la domanda di congedo parentale speciale va inoltrata all’Inps. La richiesta di congedo si potrà presentare con queste modalità alternative:
- tramite il portale web, se si è in possesso del codice Pin rilasciato dall’Istituto (oppure di Spid, Cie, Cns), va bene anche il Pin semplificato.
- attraverso il contact center integrato, sempre con il Pin Inps, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori),
- tramite i patronati
Permessi 104 speciali
COSA SONO
Il Decreto marzo 2020 approvato il 16 marzo 2020 dal Governo, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, ha esteso il numero dei permessi 104 fruibili, almeno per il mese di marzo e aprile.
I permessi 104 salgono per marzo e aprile a 12 giorni, anziché 3: nell’arco di 2 mesi quindi si potranno richiedere 12 giorni di permessi, più i normali 3 giorni al mese: totale 18 giornate complessive.
COME RICHIEDERLI
Per ottenere i permessi 104 è necessario inoltrare apposita domanda all’INPS, attraverso uno dei seguenti canali:
- Collegandosi al portale INPS “Invio OnLine di Domande di Prestazioni a Sostegno del Reddito”, accessibile tramite PIN INPS, credenziali SPID, CIE, CNS;
- Chiamando il Contact center dell’Istituto al numero 803164 (da rete fissa) o 06164164 (da cellulare);
- Avvalendosi dei patronati.
Bonus 600 euro autonomi e partite Iva
COS’E’
Dal 1° aprile (tra mille problemi tecnici del sito web Inps, che è stato preso d’assalto e hackerato) è possibile fare domanda per ottenere il Bonus 600 euro autonomi e partite Iva, introdotto per arginare l’impatto dell’emergenza Coronavirus sulle tasche dei lavoratori autonomi, dei titolari di partita Iva, co.co.co, artigiani, commercianti, stagionali.
Si tratta di un’indennità di 600 euro, non tassata, destinata specifiche categorie di lavoratori, sia autonomi sia parasubordinati e subordinati, un bonus una tantum, nel senso che viene erogato (al momento) per il mese di marzo 2020. Sarà però quasi certamente prorogato ad aprile.
REQUISITI E COME RICHIEDERLO
In particolare il bonus è destinato a:
- liberi professionisti e co.co.co,
- iscritti alle gestioni speciali Ago (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri, coloni),
- stagionali del turismo e termali,
- lavoratori dello spettacolo.
Sarà inoltre erogato in presenza di alcuni requisiti di reddito. Spetta ai lavoratori con reddito fino a 35mila euro percepito nell’anno d’imposta 2018. sPer professionisti e autonomi il limiti sarà tra 35 mila e 50 mila euro, sempre riferito al 2018, se hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
I lavoratori al fine di ricevere la prestazione di interesse, dovranno presentare domanda online all’INPS, utilizzando questo canale telematico messo a disposizione.
In questo momento di emergenza per velocizzare le istanze e semplificare al massimo la vita ai cittadini richiedenti, Inps ha stabilito una modalità semplificata per accedere ai propri servizi online, non più esclusivamente con il PIN dispositivo, ma con l’aggiunta di altre modalità di accesso. Queste:
PIN Inps (ordinario o dispositivo);
SPID di livello 2 o superiore;
Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
Carta nazionale dei servizi (CNS).
Dopo il crash informatico del sito Inps dello scorso 1° aprile, l’Istituto ha introdotto nuove modalità di accesso online per fare domanda di bonus.
Credito d’imposta per negozi e botteghe
COS’E’
Tra gli aiuti introdotti a favore delle piccole imprese ed esercenti, per fronteggiare la chiusura durante l’emergenza Coronavirus, c’è il credito d’imposta per negozi e botteghe, inserito nell’articolo 65 del decreto Cura Italia, (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18).
Si tratta di un sostegno a favore di esercenti attività d’impresa, in special modo di piccole dimensioni, che riceveranno per quest’anno, un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione di negozi e botteghe relativo al mese di marzo 2020 (immobili appartenenti alla categoria catastale C/1).
Per il mese di aprile si attende inoltre un ulteriore intervento del governo sugli affitti per gli esercenti.
REQUISITI E COME RICHIEDERLO
I requisiti per ottenere l’agevolazione sul pagamento dell’affitto sul proprio negozio sono i seguenti:
- avere un’attività economica di vendita di beni e servizi al pubblico sospesa per l’emergenza coronavirus
- essere intestatari del contratto di locazione del negozio
- l’immobile deve appartenere alla categoria catastatle C/1
Si può utilizzare questo credito d’imposta solo in compensazione tramite il modello F24, da presentare attraverso i canali telematici dell’Agenzia entrate. Il codice tributo da utilizzare è “6914”. Si tratta di un codice tributo utilizzabile dal 25 marzo in poi.
Bonus 100 dipendenti in sede
COS’E’
In tempi di Coronavirus il Governo ha sdoganato lo smart working, ovvero la possibilità per i dipendenti di aziende di lavorare da remoto, cioè, da casa propria. Per chi invece fosse stato costretto a continuare a lavorare in sede aziendale, a recarsi a lavoro tutti i giorni, è stato introdotto un bonus di 100 euro a lavoratore.
Si tratta di premio in denaro per un massimo di 100 €, attualmente limitato al mese di marzo 2020, erogata a seconda dei giorni lavorati, e totalmente esente da tasse. In pratica non concorre a formare reddito.
COME RICHIEDERLO
Il bonus 100 euro per lavoratori in sede non va richiesto. Viene accreditato automaticamente, in base alle giornate lavorate in azienda, attraverso l’accredito diretto nella retribuzione di aprile.
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