Il Decreto ha stabilito la chiusura pressoché totale di molte attività che non sono necessarie alle esigenze di vita quotidiana dei cittadini e lo stop agli spostamenti da un Comune a un altro con qualsiasi mezzo. Il nuovo provvedimento lo step finale (forse) della battaglia dichiarata dal premier Conte e dal suo Governo all’emergenza Covid-19, che sta causando in tutta Italia una rapida diffusione di contagi.
Già lo scorso 9 marzo era stato emanato il Decreto Io Resto a Casa (il Decreto 9 marzo) con cui si dichiarava l’Italia intera zona protetta, e si avvisavano i cittadini di restare a casa per quanto possibile, vietando gli spostamenti in tutta Italia, salvo necessità, motivi di salute e motivi di lavoro. Questi devono essere comprovati da un’apposita autodichiarazione, rilasciata sotto la responsabilità personale di ogni cittadino.
A seguire anche il Decreto 11 marzo, che ha inasprito le misure e ha imposto nuove restrizioni a negozi e attività: chiuse attività di vendita al dettaglio in tutto il Paese, eccetto quelle che garantiscono i beni di prima necessità, come alimentari.
Anche altre tipologie di negozi e servizi possono restare aperti e saranno sempre garantiti.
Molti cittadini si stanno chiedendo se possono fare la spesa, comprare un giornale, i francobolli, il cibo per i propri animali. Vediamo in dettaglio in quali negozi si potrà ancora entrare e quali servizi sono ancora garantiti a seguito dell’entrata in vigore del DPCM 22 Marzo.
Coronavirus, Decreto 22 Marzo: quali negozi e sevizi sono garantiti
Tranquillizziamo subito: si può andare a fare la spesa, comprare carne, pesce, provviste, le crocchette per cani e gatti. Si può fare ancora benzina, andare a prelevare o a fare versamenti in banca, comprare un giornale o andare in tabaccheria. Così come si può andare ad acquistare lampadine, cellulari, computer.
Sostanzialmente i negozi che vendono e servizi che erogano beni di prima necessità per la popolazione sono sempre garantiti.
Come stabilito già dall’articolo 1 del precedente DPCM 11 Marzo infatti: “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività”.
Restano salvi quindi attività di vendita di prodotti alimentari e di prima necessità. Restano salve anche le consegne a domicilio, fatte però secondo le opportune regole di confezionamento e trasporto. Garantiti anche i servizi assicurativi, bancari, postali e finanziari. Restano attive anche le attività del settore agricolo e zootecnico. Assicurati anche i trasporti pubblici.
Ecco chi resta aperto e quali negozi e servizi saranno garantiti a tutti:
- Ipermercati
- Supermercati
- Discount di alimentari
- Minimercati e negozi di alimenti vari
- Negozi al dettaglio di prodotti surgelati
- Negozi non specializzati di computer, elettronica, elettrodomestici
- Tabaccai
- distributori di benzina
- negozi di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati
- ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
- negozi di articoli igienico-sanitari
- negozi di articoli per l’illuminazione
- edicole
- Farmacie
- parafarmacie
- negozi di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati (le sanitarie)
- Commercio di parti e accessori per autoveicoli
- Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
- Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
- Negozi di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
- Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
- Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
- Attività delle lavanderie industriali
- Altre lavanderie, tintorie
- Servizi di pompe funebri e attività connesse
Coronavirus, Decreto 22 marzo: quali negozi e servizi sono interrotti
Già con il Decreto 11 Marzo era stato stabilito uno stop a tutte le altre attività. Rispetto alla precedente limitazione oraria, sono stati chiusi, infatti, tutti i negozi e le attività non necessarie: negozi, bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, centri commerciali, servizi di mensa.
In pratica sono state sospese:
- Tutte le attività commerciali al dettaglio (sia nei negozi di vicinato sia nei centri commerciali e media e grande distribuzione),
- I servizi di ristorazione. Chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie,
- I servizi alla persona (estetiste, parrucchiere, barbieri, manicure, massaggi).
Coronavirus: lista attività Ateco 25 Marzo
A seguito del Decreto 25 Marzo, Ateco ha diffuso una nuova lista delle imprese, suddivise per settori, che possono proseguire la loro attività fisica o online.
Rispetto alla precedente prevede:
- chiusura delle attività che producono carta da parati, imballaggi di legno, gomma;
- operatività limitata per i call center;
- apertura Agenzie del Lavoro per la selezione di personale.
Ecco la lista completa per settore:
>> Scarica qui la nuova lista attività <<
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CORONAVIRUS COVID-19
La storia ci insegna che da sempre le società umane combattono, ciclicamente, la loro guerra contro le epidemie, questo nemico astuto, insidioso, implacabile, e soprattutto, privo di emozioni e scrupoli. Eppure, le società umane hanno sempre vinto. Oggi il progresso scientifico e tecnologico sembra librarsi ad altezze vertiginose. Ma, nella guerra contro le epidemie, le armi dell’umanità sono e saranno probabilmente le stesse di quelle che avevamo a disposizione quando questo inarrestabile progresso aveva appena cominciato a svilupparsi, come nel XV secolo della Repubblica di Venezia, nell’800, nei primi anni del ’900. Oggi, è vero, la comunità internazionale può contare su un’incrementata capacità di sorveglianza epidemiologica, su una solida esperienza nella collaborazione tra Stati, su laboratori in grado di identificare i virus e fare diagnosi, su conoscenze scientifiche in continuo progresso, su servizi sanitari sempre migliori, su agenzie internazionali come l’OMS, l’ISS italiano e il CDC americano. Ma oltre alle conoscenze, ai vaccini e ai farmaci, all’organizzazione dei servizi sanitari, per affrontare con successo le epidemie è molto importante il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà sociale e l’aiuto reciproco fra persone. Di fronte ad una minaccia sanitaria, la fiducia nello Stato e nelle scelte delle autorità sanitarie, la consapevolezza del rischio e la solidarietà umana possono aver la meglio sull’ignoranza, l’irrazionalità, il panico, la fuga e il prevalere dell’egoismo che in tutti gli eventi epidemici della storia hanno avuto grande rilevanza. Walter Pasiniè un esperto di sanità internazionale e di Travel Medicine. Ha diretto dal 1988 al 2008 il primo Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Travel Medicine.
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