Il Decreto cura Italia, con all’interno gli aiuti economici a famiglie e imprese, è stato approvato, ed è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale nella notte del 17 marzo. Subito operative le misure introdotte per aiutare il Paese a rialzarsi.
L’emergenza sanitaria Coronavirus sta mettendo a dura prova il Paese, con la chiusura totale di scuole e università decisa dal Governo, la frenata dell’economia e dell’organizzazione del lavoro, le dure regole sanitarie e di comportamento imposte, non solo nelle zone rosse, ma quanto possibile in tutta Italia, allo scopo di arginare in tempi rapidi la diffusione del contagio.
Dopo la decisione di trasformare l’Italia in una grande zona protetta, con l’introduzione del divieto di spostamento per tutti i cittadini, l’ultimo Decreto 11 marzo del Governo, ha optato per misure ancora più drastiche di chiusura attività e negozi, per impedire in modo ancora più forte la circolazione dei cittadini sul territorio, se non per comprovati motivi da autodichiarare.
Tutto ciò sta avendo molte ripercussioni sulla vita delle famiglie italiane, alle prese con figli e figlie a casa da scuola o asilo, genitori a casa da lavoro, costretti a lavorare in smart working o a prendere congedi e ferie anticipate. Inoltre le scuole sono ancora chiuse e i figli sono a casa.
Ecco perché il Governo ha lavorato al Decreto con misure urgenti di aiuti alle famiglie, imprese e privati, allo scopo di fornire supporto sociale per tutta la durata dell’Emergenza Coronavirus.
Il Decreto salva famiglie ed economia era stato approvato nel primo pomeriggio del 16 Marzo ed annunciato con una Conferenza Stampa presieduta dal Premier Conte e dai Ministri Gualtieri e Catalfo. Dopo alcuni giorni di ansia, per il ritardo sulla bollinatura della ragioneria dello Stato, alla fine questa è arrivata, il provvedimento è stato firmato dal presidente della Repubblica, ed è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Tra tutte le misure che introdotte nel Decreto, c’è un pacchetto famiglia, un piano di aiuti straordinario, fatto di sostegni per genitori lavoratori: in primis, il congedo parentale speciale e voucher baby sitter.
Vediamo in breve i principali aiuti per i genitori in tempi di Coronavirus.
Decreto salva famiglie ed economia approvato: cosa prevede
Coronavirus: congedo parentale straordinario
Prima misura è l’arrivo del Congedo parentale speciale: un periodo di assenza da lavoro di 15 giorni per tutti i dipendenti pubblici e privati, con figli fino a 12 anni di età, per tutti i lavoratori pubblici e privati, compresi quelli iscritti alla Gestione separata Inps.
Per questa tipologia di congedo viene riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione, e questi periodi straordinari di assenza da lavoro sono coperti da contribuzione figurativa.
Chi ha figli tra i 12 e i 16 anni invece potrà usufruire del congedo straordinario di 15 giorni senza contribuzione e senza retribuzione.
Attualmente esiste già la possibilità per i genitori di beneficiare di un periodo di congedo per stare a casa con i figli:è il cosiddetto Congedo parentale, che consente di ottenere un periodo di assenza da lavoro fino a 6 mesi (in aggiunta alla maternità obbligatoria) alla nascita del figlio o della figlia.
Lo si può chiedere e ottenere fino ai 12 anni di età dei figli. E ne possono beneficiare sia i dipendenti pubblici sia i privati.
Oltre al congedo, sul fronte pacchetto famiglia, il Decreto cura Italia prevede anche:
- Voucher baby sitter fino a 600 euro (alternativo al congedo),
- Voucher baby sitter per personale sanitario fino a 1.000 euro,
- Permessi 104 estesi a 12 giornate cumulative per marzo e aprile
- Divieto di licenziamento per marzo e aprile
- Quarantena equiparata alla malattia
- Bonus 600 euro lavoratori autonomi
- Bonus 100 euro dipendenti che lavorano in sede aziendale
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Coronavirus: la retribuzione del congedo parentale straordinario
Attualmente, il problema del congedo parentale normale sta nella paga. Chi beneficia di questo periodo di astensione facoltativa, fino a 6 mesi, si vede infatti ridurre lo stipendio, e non di poco: percepisce infatti solo il 30% della retribuzione normale. Un duro colpo economico per le famiglie.
Per l’emergenza Coronavirus invece l’intervento del Governo ha messo sul piatto un congedo leggermente meno sconveniente per mamma e papà: prevedendo una retribuzione al 50 per cento del normale trattamento percepito.
Coronavirus: voucher baby sitter
In alternativa al congedo parentale, il lavoratore potrà optare per la fruizione di un voucher baby sitter di importo pari a 600 euro complessivi valido, per l’assistenza e la sorveglianza dei figli di età inferiore ai 12 anni, per la durata di chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole.
Per il personale sanitario invece il voucher baby sitter avrà un importo rafforzato, fino a 1.000 euro.
Anche qui, il bonus baby sitter è già esistito in Italia. Era stato introdotto in via sperimentale nel 2013 dall’ex ministra Elsa Fornero. Tutto ciò per incentivare le mamme a rientrare a lavoro. La domanda di bonus baby sitter era vincolata alla rinuncia del congedo parentale da parte della mamma.
Questo voucher è tornato ora per aiutare mamme e papà a gestire il lavoro ai tempi del Coronavirus.
Aiuti alle famiglie nel 2020
In attesa dei congedi parentali straordinari e dei buoni baby sitter, ricordiamo quali altri aiuti oggi esistono in Italia per le famiglie:
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CORONAVIRUS COVID-19
La storia ci insegna che da sempre le società umane combattono, ciclicamente, la loro guerra contro le epidemie, questo nemico astuto, insidioso, implacabile, e soprattutto, privo di emozioni e scrupoli. Eppure, le società umane hanno sempre vinto. Oggi il progresso scientifico e tecnologico sembra librarsi ad altezze vertiginose. Ma, nella guerra contro le epidemie, le armi dell’umanità sono e saranno probabilmente le stesse di quelle che avevamo a disposizione quando questo inarrestabile progresso aveva appena cominciato a svilupparsi, come nel XV secolo della Repubblica di Venezia, nell’800, nei primi anni del ’900. Oggi, è vero, la comunità internazionale può contare su un’incrementata capacità di sorveglianza epidemiologica, su una solida esperienza nella collaborazione tra Stati, su laboratori in grado di identificare i virus e fare diagnosi, su conoscenze scientifiche in continuo progresso, su servizi sanitari sempre migliori, su agenzie internazionali come l’OMS, l’ISS italiano e il CDC americano. Ma oltre alle conoscenze, ai vaccini e ai farmaci, all’organizzazione dei servizi sanitari, per affrontare con successo le epidemie è molto importante il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà sociale e l’aiuto reciproco fra persone. Di fronte ad una minaccia sanitaria, la fiducia nello Stato e nelle scelte delle autorità sanitarie, la consapevolezza del rischio e la solidarietà umana possono aver la meglio sull’ignoranza, l’irrazionalità, il panico, la fuga e il prevalere dell’egoismo che in tutti gli eventi epidemici della storia hanno avuto grande rilevanza. Walter Pasiniè un esperto di sanità internazionale e di Travel Medicine. Ha diretto dal 1988 al 2008 il primo Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Travel Medicine.
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