Cambia ancora l’autocertificazione spostamenti per chi si muove dal 4 maggio, giorno in cui entra nel vivo la Fase 2, quella della convivenza con il Coronavirus. Sul sito del Ministero dell’interno è possibile scaricare il nuovo modello da utilizzare per muoversi nel proprio comune, al di fuori e anche in alcuni casi fuori regione. Può essere ancora utilizzato il modello precedente, barrando le voci non più attuali.
Chiunque si muova dovrà esibire il modulo di autocertificazione debitamente compilato, in cui si dichiara il motivo dello spostamento (che ovviamente dovrà essere incluso tra quelli concessi, non si può certo muoversi per puro diletto). Ora le maglie si allargano un po’ di più. E così la nuova autocertificazione si adegua alle nuove regole operative dal 4 maggio.
Il modulo si allinea così alle nuove regole introdotte nel Decreto 26 aprile.
Sarà comunque sempre possibile utilizzare la vecchia autocertificazione, cancellando le caselle non più valide e motivando lo spostamento in base alle nuove regole. Le forze dell’ordine incaricate dei controlli avranno sempre con loro i moduli, sarà quindi sempre compilare e firmare direttamente sul posto.
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Spostamenti: vecchia autocertificazione ancora valida
All’alba dell’entrata in vigore del nuovo Decreto Legge 25 Marzo 2020 n.19 era infatti arrivato anche un modello con le seguenti clausole:
- il dichiarante non deve trovarsi nelle condizioni previste dall’art.1 comma 1, lett.c ovvero “divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus “COVID-19”;
- essere a conoscenza delle nuove regole sugli spostamenti imposte dal Decreto 25 Marzo;
- di essere a conoscenza delle ulteriori limitazioni regionali.
Il Viminale ha precisato che questo (ormai vecchio) modello potrà ancora essere utilizzato. Chi ne ha stampate molte copie infatti non dovrà gettarle nel cestino, ma potrà ancora esibirle ai controlli, barrando però le caselle non più valide.
Vecchia autocertificazione: ecco quali caselle non più valide barrare
Coronavirus: la nuova autocertificazione dal 4 maggio
In base alle nuove regole imposte con il Decreto 26 aprile, si allargano leggermente le maglie, e dal 4 maggio è concesso qualche spostamento in più. Resta però sempre fermo il divieto di muoversi liberamente.
Il cittadino che si sposta deve dichiarare sotto la propria responsabilità di:
- non essere sottoposto alla misura della quarantenae/o di non essere risultato positivo al Covid-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalla Autorità sanitarie);
- essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti alla data che verrà indicata nel modulo, comprese le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale;
- essere a conoscenza delle sanzioni previste dal Dl 19/2020 del 20 marzo.
Niente autocertificazione quindi per chi è sottoposto a quarantena o è risultato positivo al virus, e che non può spostarsi per alcun motivo valido.
Non serve l’autocertificazione se lo spostamento è:
- per andare a lavoro (in questo caso basterà esibire il tesserino o la lettera dell’azienda),
- fare una passeggiata o fare attività sportiva.
Le 4 motivazioni per gli spostamenti contenute nel nuovo modulo sono queste:
- comprovate esigenze lavorative;
- assoluta urgenza;
- situazione di necessità;
- motivi di salute.
Si lasciano poi sei righe in bianco in cui il cittadino può specificare la ragione dello spostamento. Resta comunque valida, per chi l’ha stampata, la vecchia versione. Basta barrare le parti non attuali che sono indicate sul modello presente sul sito del ministero.
Tra Regioni diverse ci si può muovere solo per:
- comprovate esigenze lavorative,
- assoluta urgenza,
- motivi di salute,
Nuova autocertificazione: visita ai congiunti
E se ci si sposta per fare visita ai tanto discussi congiunti? In questi casi, come specificato nelle Faq del Governo pubblicate online, l’incontro con un congiunto rientra tra le situazioni di necessità. Non sarà obbligatorio scrivere nome e cognome della persona che si va a trovare.
Coronavirus: scarica qui il nuovo modulo di autocertificazione spostamenti
Il modulo da utilizzare per certificare il motivo per cui ci si sta spostando, potrà essere fornito direttamente in fase di controllo dalle forze di polizia, oppure potrà essere compilato ed esibito già prima, portandolo quindi con sé nella fase degli spostamenti.
Scarica qui la nuova autodichiarazione
Autocertificazione spostamenti: controlli e sanzioni
Attenzione a certificare il falso, perché la veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli.
Come riportato sul sito del Viminale, “i controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali”.
Chi viola gli obblighi sarà punito con l’arresto fino a tre mesi e multa fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento delle autorità.
Inoltre, pene ancora più severe possono essere inflitte per chi adotterà comportamenti più gravi, ad esempio la fuga dalla quarantena per i positivi.
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CORONAVIRUS COVID-19
La storia ci insegna che da sempre le società umane combattono, ciclicamente, la loro guerra contro le epidemie, questo nemico astuto, insidioso, implacabile, e soprattutto, privo di emozioni e scrupoli. Eppure, le società umane hanno sempre vinto. Oggi il progresso scientifico e tecnologico sembra librarsi ad altezze vertiginose. Ma, nella guerra contro le epidemie, le armi dell’umanità sono e saranno probabilmente le stesse di quelle che avevamo a disposizione quando questo inarrestabile progresso aveva appena cominciato a svilupparsi, come nel XV secolo della Repubblica di Venezia, nell’800, nei primi anni del ’900. Oggi, è vero, la comunità internazionale può contare su un’incrementata capacità di sorveglianza epidemiologica, su una solida esperienza nella collaborazione tra Stati, su laboratori in grado di identificare i virus e fare diagnosi, su conoscenze scientifiche in continuo progresso, su servizi sanitari sempre migliori, su agenzie internazionali come l’OMS, l’ISS italiano e il CDC americano. Ma oltre alle conoscenze, ai vaccini e ai farmaci, all’organizzazione dei servizi sanitari, per affrontare con successo le epidemie è molto importante il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà sociale e l’aiuto reciproco fra persone. Di fronte ad una minaccia sanitaria, la fiducia nello Stato e nelle scelte delle autorità sanitarie, la consapevolezza del rischio e la solidarietà umana possono aver la meglio sull’ignoranza, l’irrazionalità, il panico, la fuga e il prevalere dell’egoismo che in tutti gli eventi epidemici della storia hanno avuto grande rilevanza. Walter Pasiniè un esperto di sanità internazionale e di Travel Medicine. Ha diretto dal 1988 al 2008 il primo Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Travel Medicine.
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