E’ questa l’esortazione che il Presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo ha rivolto all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni attraverso un appello firmato da tutte le sigle che aderiscono all’associazione: AIE, APT, AESVI, FEM, AFI, FIMI, AGIS, PMI, ANES, UNIVIDEO, ANICA.
Richiesta legittima sebbene un momento come questo, con la SIAE in bilico tra la sopravvivenza e la caduta nel baratro e l’Autorità Garante per le Comunicazione con i Commissari ormai impegnati a far le valige e lasciare il posto ai nuovi nominandi colleghi, non sia forse il migliore.
“Chiediamo per questo all’AGCOM e al Presidente Calabrò – ha continuato Polillo – di dare seguito al percorso avviato, apprezzato e sostenuto dalla stessa Commissione UE, esaminando il dossier alla prima riunione utile di marzo, come richiesto da ben quattro commissari.”.
Meno legittimo continuare in quest’opera di sistematica mistificazione della realtà.
La Commissione UE, infatti, non ha affatto “apprezzato e sostenuto” l’iniziativa del nuovo Regolamento ma ha, invece, indirizzato all’AGCOM – come, forse, in molti ricorderanno – questa lunga lettera con un’articolata richiesta di chiarimenti, rilievi e contestazioni, lettera alla quale non è dato sapere – circostanza che non è certo un bell’esempio di trasparenza – se l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni abbia, come auspicabile, risposto.
A prescindere da certe antipatiche mezze verità il punto è, tuttavia, un altro: un Autorità ormai nel “semestre bianco” con Presidente e Commissari che stanno per lasciare le loro poltrone dovrebbe astenersi dal dettare regole – tanto rivoluzionarie per i compiti e le funzioni che assegnano all’Autorità medesima – destinate ad essere attuate ed applicate da un’Autorità completamente diversa i cui Commissari ed il cui Presidente si insedieranno tra un pugno di settimane.
Accelerare ora il processo di varo del nuovo Regolamento, rischierebbe di dare l’idea di essere l’ultimo favore ad amici ed amici degli amici.
Uffici, funzionari, dirigenti e competenze dell’AGCOM che hanno, sin qui, lavorato alla stesura della bozza del Regolamento, resteranno al loro posto e, pertanto, il varo di uno dei provvedimenti più discussi della storia dell’Autorità può, serenamente, essere inviato sino alla fine della primavera quando a decidere sul da farsi, ci saranno i nuovi Commissari ed il nuovo Presidente.
L’ultima cosa della quale la materia ha bisogno è una disciplina liberticida varata oggi e rimessa in discussione domani per effetto del rinnovo del Collegio dell’Autorità.
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