Un’operazione che rende conto ad una “super-anagrafe dei conti correnti 2019” e all’abbattimento del muro dei 15 mila euro per le segnalazioni (fino ad oggi infatti questo è stato il limite massimo consentito alle movimentazioni, oltre al quale scattava la segnalazione). Da oggi invece questo limite scende a 10 mila euro. Molta attenzione dunque.
Il tutto servirà per incrociare i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza e per scovare i presunti evasori. Vediamo in breve in cosa consistono questi controlli, chi deve effettuare verifiche e segnalazioni, i limiti e chi rischia da questa nuova normativa antievasione fiscale.
Controlli sui contanti 2019: cosa sono
I nuovi controlli sui contanti, che partono oggi, fanno parte di un ampio disegno di lotta all’evasione e al riciclaggio di denaro e chiamano in causa tutti gli istituti di credito, che dovranno segnalare ad una super-anagrafe, le movimentazioni oltre ad una certa soglia di contante stabilita per legge. Clienti avvisati dunque, saranno nel mirino di Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza.
Le Entrate infatti si avvalgono di questa “anagrafe dei conti correnti”: una sorta di banca-dati in cui vengono raccolte tutte le informazioni su saldi e movimenti bancari effettuati dai cittadini.
La misura, prevista dalla riforma del 2017 ne aveva fissato l’inizio a settembre, prevedendo da questo mese l’invio delle comunicazioni su prelievi e versamenti presso banche, poste e istituti di pagamento. E così ci siamo: segnalazioni al via dal 2 settembre 2019.
Controlli sui contanti 2019: i limiti
I limiti relativi all’uso del contante, al di sopra dei quali possono scattare le verifiche e controlli del Fisco sono fissati a 10.000 euro mensili, ma non è tutto. Saranno anche presi in considerazione versamenti o i prelievi di somme singolarmente pari a 1.000 euro.
Controlli sui contanti 2019: come avvengono
In realtà il controllo fiscale non scatta subito. Tutto parte con la segnalazione da parte della banca o posta, che fa scattare una sorta di sirena d’allarme, nel momento in cui l’operatore assiste a movimentazioni, fra prelievi e versamenti, superiori ai 10mila euro in un mese.
Spetterà poi all’Uif, l’Unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d’Italia, a poter richiedere formalmente agli intermediari l’invio delle comunicazioni per effettuare le verifiche.
Il primo invio va effettuato entro il 15 settembre 2019, e riguarda le comunicazioni relative alle operazioni oltre il limite dei 10 mila euro effettuate nel mese di aprile, maggio, giugno e luglio 2019.
Dopodiché, come specificato nelle Faq di Bankitalia, l’invio delle comunicazioni oggettive può essere effettuato a cadenza mensile, a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di riferimento e deve pervenire entro il 15 del secondo mese successivo (ad es. la comunicazione del mese di gennaio può essere effettuata a partire dal 1° febbraio e dovrà pervenire entro il 15 marzo). Nel caso in cui il giorno 15 sia un festivo, la scadenza per l’invio è posticipata al primo giorno successivo non festivo.
La segnalazione alla Banca d’Italia deve essere effettuata anche da chi non ha operazioni da comunicare, fatta salva la richiesta di esonero qualora non vengano effettuate operazioni in contanti o se queste non superano la soglia dei 1.000 Euro.
Niente segnalazione anche per chi compie operazioni miste, purché la somma in contanti rimanga inferiore a 1000 euro.
Come specificato nelle Faq infatti, “un’operazione di prelevamento da conto corrente per 1.500 Euro totali con contestuale versamento di 1.000 Euro su libretto di deposito a risparmio e 500 Euro di prelevamento in contanti (“contante reale”) non deve essere considerata ai fini del calcolo del superamento della soglia in quanto la parte in contanti è inferiore ai 1.000 Euro.”
Controlli sui conti correnti 2019: chi rischia
Banche, Poste ed istituti di credito devono inviare segnalazioni in caso di superamento dei limiti di 10.000 euro mensili relativi a prelievi o versamenti di denaro contante, anche qualora relativi a singole operazioni di importo unitario pari o superiore a 1.000 euro. Tutti coloro che effettuano movimenti di denaro da e sul proprio conto, diventano oggetto di segnalazioni.
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