Contributi silenti, ecco come andare in pensione con le vecchie regole

Redazione 05/02/13
Pensioni silenti, come ricevere il proprio posto sulla “scialuppa” di salvataggio. Dopo che è venuto a galla lo scandalo che coinvolgerebbe milioni di contribuenti, per un esborso richiesto al’Inps commisurato in circa 10 miliardi di euro, ecco la nuova circolare-salvagente dell’Istituto di previdenza.

Con il documento passato in archivio lo scorso primo febbraio, l’ente di previdenza e assistenza nazionale ha emanato le direttive per attivare le “Deroghe all’elevazione dei requisiti di assicurazioni e di contribuzione“, come da oggetto della circolare.

Il caso dei contributi silenti era esploso a seguito del sospetto che, con la riforma Fornero, le vecchie regole dei quindici anni di contributi per chi era sottoposto al regime della riforma Amato non fossero più valide. In particolare, ciò era apparso corrispondente a verità soprattutto a seguito delle circolari Inps emesse nel marzo 2012.

In sostanza, la nuova legge sulla previdenza ha introdotto come minimo contributivo i 20 anni, a fronte del requisito anagrafico da accompagnare ai versamenti. Così, a differenza delle riforme precedenti, sembra che quella firmata da Elsa Fornero non contenesse le indicazioni necessarie per confermare il regime dei 15 anni per coloro che al 1992 – anno della legge Amato – ne erano sottoposti. Una linea che trovava conferma, come detto, nelle circolari di 12 mesi fa. Ora, però, pare essersi imboccata la strada opposta, a fronte delle cifre enormi emerse dopo i primi conteggi dei lavoratori coinvolti.

Così, a seguito dell’àncora lanciata verso i cosiddetti “quindicenni” – ossia coloro che al 1992 avevano versato già 15 anni di contributi – cui veniva consentito di andare in pensione con le vecchie regole, ora l’Inps specifica tutte le informazioni per inoltrare richiesta di accesso al trattamento pensionistico con i precedenti requisiti.

A questo proposito, l’ente pensionistico specifica che, circa la legge Amato “le disposizioni di cui all’articolo 2, con del 1992 operano anche a seguito dell’entrata in vigore della legge n 214 del 2011, in quanto dette norme non risultano espressamente abrogate“.

La vera sorpresa che emerge dalla circolare è però l’inclusione, nel novero dei “salvaguardati” degli iscritti alla gestione fu Inpdap, una precisazione che sicuramente tiene conto degli esuberi già messi in programma dal ministro Patroni Griffi.

C’è, poi, un ulteriore punto da sottolineare, che consta nell’adeguamento necessario nei termini di speranza di vita anche per gli stessi quindicenni i quali, così, dovranno concludere la propria carriera lavorativa non prima dei 62 anni.

Il documento emesso dall’Inps contiene anche tutte le specifiche per le singole sedi locali al fine di accogliere le istanze presentate, come sbrogliare le vertenze ancora pendenti, convogliandole verso il trattamento pensionistico e, infine, le informazioni sulla nuova valutazione da compiere sulle domande respinte.

Vai al testo della circolare Inps sulle pensioni silenti

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento