Contributi IVS 2023, come si calcolano? Tra le attività principali dell’Inps figura l’erogazione di prestazioni economiche a fronte di eventi che impediscono al lavoratore assicurato di rendere l’attività manuale e / o intellettuale per il quale è stato assunto e, di conseguenza, di percepire la retribuzione a sostegno delle proprie esigenze familiari e sociali.
Al pari di quanto avviene per le coperture assicurative casa e auto, l’Inps percepisce una sorta di premio (principalmente a carico del datore di lavoro) destinato a finanziare le uscite economiche in favore dei dipendenti assicurati. In questo caso, tuttavia, si parla di contributi, calcolati applicando una determinata percentuale alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
Considerando tutti i contributi dovuti all’Inps, la fetta più consistente è quella riservata all’assicurazione IVS. Analizziamo in dettaglio di cosa si tratta.
Indice
Contributi IVS 2023: cosa sono
Il contributo IVS (acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) ha l’obiettivo di finanziare le spese che l’Inps sostiene per le prestazioni economiche riconosciute nei casi di anzianità, morte o inabilità del lavoratore assicurato.
A differenza di altre tipologie di contributo, come quelli destinati, ad esempio, a finanziare gli eventi di malattia e maternità, i contributi IVS sono in parte a carico dell’azienda ed in parte trattenuti al lavoratore in busta paga.
L’azienda, dal canto suo, è comunque responsabile del versamento all’Inps, con modello F24, tanto della quota di contributi a suo carico quanto di quella recuperata in cedolino nei confronti del dipendente.
Contributi IVS 2023: aliquota
Le aliquote percentuali per il calcolo dei contributi IVS variano a seconda del settore produttivo in cui l’azienda è inquadrata ai fini Inps.
In generale, l’aliquota per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti è complessivamente pari al 33% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, di cui il 9,19% a carico del lavoratore.
Per gli apprendisti la quota a loro carico corrisponde al 5,84%.
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Contributi IVS 2023: quale retribuzione è usata per il calcolo
L’aliquota percentuale relativa ai contributi IVS dev’essere applicata sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
L’importo in questione coincide di norma con la retribuzione lorda, che raggruppa tutti gli elementi fissi di paga quelli, per intenderci, che spettano al lavoratore in ogni singolo cedolino (paga base, contingenza, terzo elemento, scatti di anzianità, superminimi, indennità ad personam, indennità di funzione, etc.).
Fanno eccezione le somme esenti dal punto di vista contributivo. Si pensi, ad esempio, alle indennità anticipate in busta paga dal datore di lavoro ma a carico di Inps ed Inail. Come le somme riconosciute per gli eventi di malattia, maternità, infortunio sul lavoro.
Minimale
La retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi (non solo quelli IVS) non può essere inferiore ai compensi stabiliti da leggi, regolamenti, contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale, ovvero da accordi collettivi o contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione di importo superiore a quello previsto dal contratto collettivo.
Il minimale rappresenta il valore minimo giornaliero od orario su cui calcolare i contributi qualora la retribuzione effettiva risulti inferiore. Il valore di riferimento è comunicato annualmente dall’Inps in base all’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat. Con riferimento all’anno 2023 il minimale giornaliero è pari a 53,95 euro.
Per i dipendenti part-time il minimale è espresso in termini orari, rapportando alle giornate di lavoro settimanale ad orario normale (di norma 6) il minimale giornaliero e dividendo l’importo ottenuto per il numero delle ore di orario normale settimanale previsto dal contratto collettivo nazionale per i lavoratori a tempo pieno (in genere 40). Minimale orario part-time = (minimale giornaliero * giornate lavorative settimanali) / orario lavorativo settimanale a tempo pieno. Assumendo il minimale giornaliero 2023 ecco un esempio di calcolo del minimale orario per i part-time: (53,95 * 6) / 40 = 8,09 euro.
Massimale
I lavoratori privi di anzianità contributiva iscritti dal 1° gennaio 1996 a forme pensionistiche obbligatorie, nonché coloro che già iscritti abbiano esercitato l’opzione per il sistema contributivo di calcolo della pensione, sono soggetti ad un massimale annuo di retribuzione assoggettabile a contributi IVS.
La somma in parola, rivalutata annualmente in base all’indice dei prezzi al consumo rilevato dall’Istat, è pari per il 2023 ad euro 113.520,00.
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Contributi IVS 2023: contributo aggiuntivo
Con riferimento ai dipendenti destinatari di un compenso che eccede la prima fascia di retribuzione pensionabile (per il 2023 pari a 52.190,00 euro) è dovuta un’aliquota aggiuntiva dell’1%, a carico del lavoratore stesso.
Per il versamento del contributo aggiuntivo il tetto di retribuzione da prendere a riferimento dev’essere mensilizzato (4.349,00 euro mensili).
Contributi IVS 2023: riduzioni
Trattandosi di un contributo che impatta direttamente sul netto da pagare al dipendente (essendo trattenuto in cedolino) il legislatore ha previsto, eccezionalmente per l’anno 2023, una riduzione dell’aliquota IVS nell’ambito delle politiche di diminuzione del cuneo fiscale.
L’ultima Manovra di bilancio (articolo 1, comma 281, Legge 29 dicembre 2022 numero 197) ha introdotto, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, l’esonero sulla quota dei contributi IVS a carico del lavoratore (inclusi i rapporti di apprendistato ed esclusi quelli di lavoro domestico) in misura pari a:
- 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo di 2.692,00 euro;
- 3% se la retribuzione imponibile non eccede i 1.923,00 euro.
Si precisa che la retribuzione imponibile dev’essere parametrata su base mensile per tredici mensilità, mentre resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Inoltre, nelle ipotesi di continuità del rapporto di lavoro, lo sgravio non trova applicazione con riguardo alle somme erogate nel corso del 2024, pur se riferite al 2023.
Contributi IVS 2023: le novità del Decreto Lavoro
Tra le misure previste nel Decreto Lavoro, approvato in Consiglio dei ministri dello scorso 1° maggio, figura l’aumento dello sgravio IVS dal 2 al 6% per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 “senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima.” (Art. 39 del Decreto-legge 4 maggio 2023 numero 48)
Sempre per l’anno corrente, l’esenzione è innalzata dal 3 al 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923,00 euro.