Scopo del servizio è quello di fornire informazioni tempestive (la ricerca può abbracciare un periodo di diciotto mesi compreso tra gennaio 2010 e i due mesi antecedenti quello della richiesta) e dettagliate (caratteristiche del rapporto di lavoro, retribuzione imponibile INPS, assegni familiari e altre prestazioni previdenziali) per consentire al dipendente di essere costantemente aggiornato sullo stato dei propri contributi ed eventualmente segnalare le anomalie riscontrate.
Vediamo nel dettaglio come funziona il servizio CIP.
Contributi Inps: dove trovare il servizio di consultazione
Il servizio CIP è disponibile sul portale www.inps.it nell’apposita area dedicata e nell’APP “INPS mobile”. Per accedervi sarà necessario il codice PIN o in alternativa le credenziali SPID o CNS.
A chi è destinato
La nuova piattaforma è disponibile per i lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo.
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Servizio di consultazione contributi: come funziona
Il CIP ha lo scopo di fornire per ogni periodo una serie di informazioni, ulteriori rispetto a quelle presenti nell’estratto conto contributivo.
In particolare, sarà possibile visualizzare:
- Denominazione dell’azienda;
- Tipologia del rapporto di lavoro (tempo indeterminato, a termine, tempo pieno, part-time ecc…);
- Inquadramento contrattuale (dirigente, quadro, impiegato, operaio);
- Retribuzione imponibile ai fini INPS (evidenziando l’eventuale imponibile che eccede il massimale fissato per il 2019 in misura pari a 102.543,00 euro);
- Gli importi riconosciuti a titolo di assegni familiari, con distinzione tra quote correnti e arretrate;
- Gli importi riconosciuti a titolo di indennità di maternità / paternità e malattia che danno diritto all’accredito figurativo dei contributi pensionistici.
La ricerca può abbracciare un periodo massimo di diciotto mesi compreso comunque tra gennaio 2010 e il secondo mese antecedente la data in cui viene effettuata l’interrogazione. Questo significa che la ricerca effettuata il 25 agosto 2019 potrà restituire i periodi contributivi fino a giugno 2019.
Le informazioni potranno essere esportate in pdf o excel, tuttavia, precisa l’INPS, queste non hanno alcun valore certificativo posto che l’inserimento dei contributi nell’estratto conto avviene solo a seguito di controlli da parte dell’Istituto.
In futuro, un’implementazione del servizio, rende noto l’INPS nel proprio comunicato stampa, permetterà di visualizzare tutti i dati comunicati dall’azienda con la denuncia UNIEMENS, come a titolo esemplificativo:
- Giornate lavorate;
- Assenze;
- Prestazioni INPS anticipate dall’azienda in busta paga e carico dell’Istituto;
- Accantonamento del TFR al Fondo tesoreria INPS.
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L’infrastruttura permetterà inoltre di segnalare eventuali discordanze tra la situazione conosciuta dal dipendente e quella denunciata all’INPS.
Finalità del servizio di consultazione contributi
Come si legge nel comunicato stampa, il servizio CIP si colloca nel quadro delle iniziative dell’INPS volte a dare piena accessibilità da parte dei cittadini ai documenti della pubblica amministrazione.
Cip o estratto conto contributivo: differenze
Il CIP si differenzia rispetto all’estratto conto contributivo per la natura delle informazioni contenute e il loro livello di dettaglio. Nell’estratto infatti è possibile visualizzare per un determinato periodo (ad esempio dalla data di assunzione in corso d’anno sino al 31 dicembre) il numero delle settimane e del reddito utili al calcolo della pensione. A differenza del CIP che, come abbiamo visto, permette di visualizzare l’imponibile previdenziale del mese interessato e gli eventuali importi o eventi di malattia, maternità o ANF.
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