L’anagrafe dei conti correnti aumenta così di livello a partire da oggi, e proietta l’Italia all’avanguardia mondiale dei sistemi di contrasto alle mancanze di pagamenti all’erario.
Si tratta, a ben vedere, di un’evoluzione già prevista con il noto decreto salva Italia – quello della riforma Fornero sulle pensioni – che, sotto la linea di austerity del governo Monti, aveva pensato di potenziare il sistema di sorveglianza sui c/c aggiungendo le operazioni ancora escluse dall’occhio indagatore delle Entrate.
C’erano molte attese per la partenza del nuovo database sui depositi bancari, soprattutto dopo i numerosi test finalizzati a proteggere i dati che dagli istituti di credito, dalle Poste e i vari intermediari finanziari gireranno all’Agenzia diretta da Attilio Befera. Ora, sembra che i tecnici statali abbiano predisposto una rete sicura, in grado di proteggere tutte le informazioni che viaggeranno tra sportelli e Agenzia, mettendoli al riparo da eventuali attacchi o tentativi di furto.
Per sei anni a partire da oggi, dunque, il fisco disporrà di ulteriori e più approfondite informazioni sulle attività tramite conto corrente di tutti i conti presenti in Italia, stimati in un numero vicino ai 600 milioni di unità. Una mole di dati a dir poco impressionante.
Al momento, le informazioni che verranno girate alle Entrate riguardano il 2011, per le quali la scadenza è proprio oggi. C’è poi tempo fino al 2012 per inoltrare le operazioni svolte dai correntisti nel 2012, e meno di un mese dopo, il 20 aprile, sarà la volta del 2013 vicino alla conclusione.
Dunque, ai contribuenti è richiesto a partire da oggi un ulteriore sforzo di attenzione, al fine di poter certificare e giustificare tutte le movimentazioni che il fisco, una volta ottenute le segnalazioni bancarie, riterrà di dover approfondire perché sospette.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento