Bersagliato da indici e dati contrari sull’economia, il premier Renzi ha annunciato questa mattina l’arrivo delle due riforme principali in Cdm, confermando le indiscrezioni notturne che avrebbero voluto decurtato dall’ordine del giorno il provvedimento sulla scuola. Così è stato: dei testi annunciati, infatti, a palazzo Chigi sono arrivati sul tavolo esclusivamente un decreto sblocca Italia in versione più light rispetto a quella uscita inizialmente come bozza, appena 24 ore fa, e, insieme a esso, una riforma della giustizia spezzettata in molti testi normativi.
In conferenza stampa, il premier ha anche annunciato il DDL che dovrebbe dare vita al nuovo Codice degli appalti, che segue le recenti normative anticorruzione varate dopo lo scandalo Expo.
Decreto sblocca Italia
Dalla versione finale del decreto approvato dal Consiglio dei ministri, è stato eliminato, questa mattina, il pacchetto di norme previste come incentivo fiscale sulla compravendita di immobili. In particolare, era stato ipotizzato un bonus Irpef del 20% a chi avrebbe acquistato una casa direttamente dal costruttore, concedendola poi in affitto a canone concordato. In aggiunta, un’altra delle misure annunciate sul fronte edilizia, era quella che voleva prorogati per altri 12 mesi i vari bonus mobili e ristrutturazioni, con gli sconti fiscali mantenuti al massimo. Sul tavolo, resta la conferma per il 2015 del bonus energia, ma non quello generico per i lavori di ammodernamento.
Confermati, invece, gli interventi sulle partecipate che dovrebbero conoscere un netto ridimensionamento, specialmente in quegli enti ritenuti non essenziali e che si dimostrano particolarmente restii a mostrare i bilanci di esercizio.
Cantieri. Accelerazione a cantieri come l’Alta velocità Napoli-Bari e alcuni tratti autostradali.
Fisco. La soglia per il credito d’imposta sul project financing viene ridotta a 50 milioni
Riforma della giustizia
Inizialmente doveva essere il provvedimento più incerto, ma, poi, pu di scongiurare l’ennesimo rinvio, la soluzione è stata trovata nella frammentazione del progetto di rinnovamento, che ha portato alla scrittura di sei disegni di legge, tra cui svariate deleghe, e un decreto legge.
Quest’ultimo è quello ritenuto più urgente e contiene le novità sul processo civile, al fine di ridurre l’arretrato pendente soprattutto in appello. In aggiunta, ci sarà massimo un anno di tempo per la sentenza di primo grado. Viene introdotta la “condizione di procedibilità” per materie come incidenti stradali o consumi; tra le novità, poi, la possibilità per i soggetti coinvolti di ricorrere all’arbitrato.
Figurano tra le parti che avranno un iter più lungo in parlamento, le novità in materia di prescrizione, di pubblicazione delle intercettazioni telefoniche sui giornali e per la responsabilità civile dei magistrati, per i quali anche lo Stato potrà rivalersi fino a metà dello stipendio.
Reati. Così cambiano i reati coinvolti nella riforma: il falso in bilancio torna nel Codice penale, nasce l’autoriciclaggio e per la concussione viene ritenuto resonsabile anche l’incaricato di pubblico servizio.
Ricorsi. Viene introdotto un filtro in appello che nel penale, cioè la possibilità di ricorrere alla Corte regionale andrà realizzata secondo direttive precise, pena l’impossibilità di procedere in sede di giudizio. Quindi, in caso di doppia sentenza conforme, verrà meno il ruolo della Cassazione.
Prescrizione. Per i processi in corso, non cambia nulla. Per quelli nuovi, invece, sarà effettiva la sospensione di due anni tra primo e secondo grado, più uno tra Appello e Cassazione.
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