In arrivo il conguaglio Irpef di fine anno: come funziona e cosa aspettarsi

Paolo Ballanti 17/11/23
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La tassazione fiscale applicata in busta paga nel corso dell’anno è per sua stessa natura un’operazione parziale, posto che l’ammontare delle ritenute effettivamente a carico del contribuente si può stabilire soltanto nel momento in cui sono noti i redditi complessivamente percepiti dal 1° gennaio al 31 dicembre: ecco perché si parla di conguaglio Irpef di fine anno.

Quest’ultima attività è a carico di quanti si occupano dell’elaborazione cedolini.

Analizziamo in dettaglio come funziona e cosa devono aspettarsi i lavoratori.

Indice

Cos’è il conguaglio Irpef di fine anno

Il conguaglio Irpef di fine anno è un’operazione, svolta direttamente in sede di calcolo della busta paga, con cui si confrontano le trattenute fiscali già subite dal lavoratore nel corso dell’anno e quanto invece è dovuto dallo stesso all’Erario in virtù del reddito effettivamente totalizzato nel periodo d’imposta.

Di conseguenza, possono verificarsi due ipotesi, come descritto in tabella:

Conguaglio Irpef positivo/negativoMotivoEffetto in busta paga
PositivoLe trattenute fiscali subite dal lavoratore nel corso dell’anno sono superiore all’Irpef effettivamente dovutaRimborso delle somme trattenute in eccesso
NegativoLe trattenute fiscali subite dal lavoratore nel corso dell’anno sono inferiori all’Irpef effettivamente dovutaTrattenuta a titolo di imposte ancora dovute

NOTA BENE:
In caso di conguaglio Irpef positivo, il datore di lavoro non applica alcuna ritenuta sulla retribuzione di dicembre o del mese in cui il conguaglio è effettuato ma, al contrario, restituisce al lavoratore la differenza che risulta trattenuta in più.

Invece con conguaglio negativo, in caso di incapienza delle retribuzioni a subire il prelievo di quanto dovuto, il dipendente ha due opzioni di seguito descritte.

Consigliamo il libro “Paghe e contributi 2023”, come guida utile per l’elaborazione e la comprensione della busta paga 2023. Sono approfonditi tutti i passaggi necessari per l’elaborazione del cedolino e dei vari adempimenti connessi.

Conguaglio Irpef di fine anno negativo: le opzioni

Come anticipato, in caso di conguaglio negativo il dipendente può optare per:

  • il versamento al datore dell’importo corrispondente alle ritenute ancora dovute (il datore dovrà versare a sua volta le somme all’Erario nel mese successivo quello di effettuazione del conguaglio, utilizzando nel modello F24 il codice tributo 1013);
  • in alternativa il dipendente può autorizzare il datore ad effettuare il prelievo sulle retribuzioni dei periodi di paga successivi al secondo dello stesso periodo di imposta (sugli importi di cui è differito il pagamento oltre il mese di febbraio si applica l’interesse dello 0,50% mensile).

Entro quando effettuare il conguaglio Irpef di fine anno

L’operazione di conguaglio di fine anno dev’essere effettuata entro il 28 febbraio dell’anno successivo. Fanno eccezione le ipotesi di interruzione del rapporto in corso d’anno. In tal caso il conguaglio avviene alla data di cessazione del contratto.

Come si determina il conguaglio Irpef

In sede di conguaglio di fine anno il datore di lavoro (o il soggetto che si occupa per conto di quest’ultimo dell’elaborazione delle buste paga) effettua le seguenti operazioni:

  • si assume il reddito complessivo totalizzato dal dipendente nel corso del periodo d’imposta (a meno che l’interessato non comunichi ulteriori somme, si prende a riferimento quanto erogato dall’azienda in quanto unico dato noto);
  • sulla base del reddito complessivo si calcola l’Irpef lorda, applicando le diverse aliquote alle singole porzioni (scaglioni) di reddito;
  • si calcolano le detrazioni fiscali spettanti in base al reddito complessivo totalizzato dal dipendente nel periodo d’imposta (anche in tal caso, in assenza di comunicazioni da parte del contribuente, si assumono le sole somme riconosciute dal datore di lavoro);
  • l’Irpef lorda è diminuita delle detrazioni d’imposta, ottenendo così l’Irpef netta;
  • si confronta l’Irpef netta risultante dal conguaglio con la somma della stessa Irpef netta trattenuta nei singoli cedolini dell’anno;
  • in base al confronto tra l’Irpef netta – conguaglio e l’Irpef netta – anticipata si stabilisce se il dipendente ha diritto ad un rimborso (conguaglio positivo) o ad una trattenuta (conguaglio negativo).

Redditi per il conguaglio Irpef di fine anno

I redditi da considerare per il conguaglio di fine anno, come anticipato, sono quelli di lavoro dipendente. Tali si intendono i redditi che derivano da “rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro” (articolo 49, comma 1, TUIR).

Se richiesto dal lavoratore entro il 12 gennaio dell’anno successivo, il datore di lavoro può considerare redditi di lavoro dipendente o assimilati percepiti nel corso di precedenti rapporti intrattenuti, ma non più in corso al 31 dicembre. La richiesta in parola è effettuata con la consegna al datore di lavoro della CU concernente i redditi di lavoro dipendente o assimilati erogati da altri soggetti, compresi quelli riconosciuti da soggetti non obbligati ad effettuare le ritenute.

I periodo di imposta

Il reddito da considerare per il conguaglio di fine anno è quello conseguito in ciascun periodo d’imposta, quest’ultimo coincidente con l’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

Con riguardo ai redditi di lavoro, questi si considerano imponibili dal punto di vista fiscale al momento della loro percezione (cosiddetto criterio di cassa).

Inoltre, si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori relativi al periodo stesso ma riconosciuti entro il 12 gennaio del periodo successivo (principio di cassa allargato).

Calcolo dell’Irpef lorda

Come anticipato, l’Irpef lorda si determina applicando aliquote percentuali diverse alle singole porzioni di reddito. Ecco di seguito i riferimenti per il calcolo dell’imposta, risultanti dall’ultima modifica normativa rappresentata dalla Manovra 2022 (Legge 30 dicembre 2021 numero 234):

Normativa in vigore dal 1° gennaio 2022 (le aliquote Irpef cambieranno dal 2024).

ScaglioneRedditoAliquote Irpef
PrimoFino a 15.000 euro23%
SecondoDa 15.001 a 28.000 euro25%
TerzoDa 28.001 a 50.000 euro35%
QuartoDa 50.001 euro43%

Detrazioni

All’Irpef lorda devono essere poi sottratte le detrazioni, come:

  • detrazioni per redditi da lavoro dipendente;
  • detrazioni per familiari a carico;
  • detrazioni per erogazioni effettuate dal datore di lavoro a fronte di spese sanitarie e premi di assicurazione;
  • altri oneri deducibili o detraibili a fronte dei quali il datore di lavoro ha effettuato trattenute;
  • detrazioni per imposte pagate all’estero a titolo definitivo, se alla formazione del reddito di lavoro dipendente concorrono somme o valore prodotti all’estero.

Irpef netta

L’ultimo passaggio prevede il confronto tra l’Irpef netta (Irpef lorda – detrazioni) risultante dal conguaglio con le trattenute già effettuate in busta paga nel corso dei singoli periodi (mesi) di paga.

Bonus Irpef

Oltre alla determinazione delle trattenute fiscali, il conguaglio di fine anno è anche l’occasione per stabilire la spettanza o meno del bonus Irpef.
La misura in argomento si concretizza in un credito (netto) per coloro che totalizzano redditi pari o inferiori a 28 mila euro.

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