Questo quanto prevede il testo definitivo per i padri lavoratori dipendenti del settore privato, che già da qualche anno hanno diritto di astenersi dal lavoro in occasione della nascita dei figli, percependo comunque un’apposita indennità Inps pari al 100% della retribuzione. Il tutto anticipato in busta paga dall’azienda.
Le due tipologie di congedo, obbligatorio e facoltativo, viaggiano in parallelo: identiche modalità di presentazione della domanda come il calcolo e la natura dell’indennità corrisposta. Tuttavia, oltre a cambiare il monte giornaliero di assenza (per il 2019 5 giorni il congedo obbligatorio un giorno quello facoltativo) è diversa la natura stessa del congedo:
- il congedo obbligatorio è un diritto autonomo rispetto a quello della madre di fruire della maternità;
- il congedo facoltativo invece è legato al diritto della madre di assentarsi dal lavoro perché dipendente o iscritta alla Gestione separata anche se, pur spettandole, non si avvale del congedo di maternità.
Vediamo nel dettaglio quali caratteristiche cambiano nella fruizione del congedo.
Congedo paternità obbligatorio: novità 2020
La Legge di Bilancio 2020 all’art. 42 al comma 4 prevede un innalzamento del congedo paternità obbligatorio dagli attuali 5 a 7 giorni da fruire entro 5 mesi dalla nascita del figlio.
Il congedo, introdotto dalla Legge Fornero (L.92/2012), è un diritto autonomo del padre e quindi indipendente dal fatto che la madre usufruisca o meno del congedo di maternità.
Già la finanziaria dello scorso anno aveva ritoccato il congedo, aumentandolo da 4 a 5 giorni.
> Speciale Legge di bilancio 2020 <
Congedo paternità obbligatorio: a chi spetta
Il congedo obbligatorio, ricordiamolo, è fruibile, anche in via non continuativa, dal padre lavoratore dipendente entro 5 mesi dalla nascita del figlio. La misura si estende anche al padre adottivo / affidatario da godere entro 5 mesi:
- Dall’effettivo ingresso del minore nel nucleo familiare in caso di adozione nazionale;
- Dall’ingresso del minore in Italia nelle adozioni internazionali.
I giorni di congedo si aggiungono a quelli riconosciuti dalla legge per congedo di maternità o paternità. Questo significa che, nella medesima giornata, il padre può assentarsi dal lavoro per congedo obbligatorio mentre la madre è in maternità.
Pensiamo invece al caso del padre cui spetta anche il congedo di paternità. Questi, nella settimana dall’11 al 17 novembre 2019, potrà:
- Assentarsi dal lavoro per congedo obbligatorio dall’11 al 15 novembre;
- Assentarsi dal lavoro in virtù del congedo di paternità dal 16 al 17 novembre.
In questi casi, il termine del congedo di paternità slitterà per un numero di giorni pari a quelli in cui si è fruito del congedo obbligatorio.
Da aggiungere, che il congedo spetta indipendentemente dal diritto della madre alla maternità.
> Congedo parentale 2019: come funziona, durata, indennità, domanda <
Congedo paternità obbligatorio: come ottenerlo
Il congedo obbligatorio, non frazionabile in ore, può essere ottenuto dal padre previa comunicazione in forma scritta all’azienda con un preavviso di almeno 15 giorni. Quando si chiede il congedo in occasione della nascita del figlio, ai fini del preavviso si tiene conto della data presunta del parto.
Nei casi di pagamento diretto da parte dell’INPS, la domanda di congedo dev’essere inoltrata direttamente all’Istituto. In sede di domanda (all’azienda o all’INPS) il richiedente dovrà specificare le giornate di congedo.
Congedo paternità obbligatorio: come viene pagato
Per i giorni di assenza in congedo obbligatorio spetta un’indennità giornaliera a carico dell’Inps pari al 100% della retribuzione spettante in caso di normale attività lavorativa.
Pensiamo ad un impiegato cui spetta una retribuzione mensile lorda pari a 2.500,00 euro. Nel mese di ottobre 2019 si assenta per 3 giorni in congedo obbligatorio. Per stabilire l’indennità INPS si deve innanzitutto calcolare la retribuzione lorda giornaliera pari a 2.500,00 / 26 (divisore fisso mensile) = 96,15.
A questo punto si moltiplica 96,15 euro * 3 = 288,45 euro. Questo sarà l’importo del congedo obbligatorio a carico dell’INPS.
La somma viene anticipata dall’azienda in busta paga e da questa poi recuperata sui contributi da pagare all’INPS con modello F24 entro il 18 novembre 2019.
Il dettaglio delle giornate di congedo e dell’importo sarà poi comunicato all’Istituto mediante invio del flusso UNIEMENS entro la fine del mese successivo quello di competenza. Nel nostro esempio entro il 30 novembre 2019.
Le somme erogate a titolo di congedo obbligatorio sono esenti da contributi INPS ma soggette a tassazione IRPEF.
Congedo paternità facoltativo: novità 2020
Il ddl Bilancio proroga anche per il 2020 il congedo facoltativo per il padre lavoratore dipendente. A differenza di quello obbligatorio il congedo facoltativo spetta per una sola giornata, previo accordo con la madre e in sostituzione della stessa.
Questo significa che se il padre vuole fruire del congedo per il giorno 12 novembre la madre, per la stessa giornata, non potrà fruire del congedo di maternità. Allo stesso tempo, il padre potrà assentarsi anche se la madre, pur avendo diritto al congedo, non se ne avvale.
Inoltre, a differenza dell’astensione obbligatoria, il congedo facoltativo spetta se la madre è:
- dipendente o iscritta alla Gestione separata;
- assente dall’attività lavorativa.
E’ possibile fruire del congedo paternità facoltativo entro il 5° mese dalla nascita del figlio.
Congedo paternità facoltativo: come ottenerlo
Il congedo facoltativo si ottiene previa comunicazione scritta all’azienda, al pari di quello obbligatorio, con l’unica differenza che il dipendente dovrà allegare apposita dichiarazione della madre di rinuncia ad un giorno di maternità.
Congedo paternità facoltativo: come viene pagato
Alla stregua del congedo obbligatorio anche per la giornata di astensione facoltativa spetta un’indennità a carico dell’INPS pari al 100% della normale retribuzione. La somma viene anticipata in busta paga dall’azienda, fatta eccezione per i casi di pagamento diretto da parte dell’ente di previdenza.
L’indennità è esente da contributi previdenziali ma soggetta a tassazione.
Pagamento diretto del congedo paternità
Il pagamento diretto dell’indennità da parte dell’Inps (e il conseguente obbligo di presentare domanda direttamente all’Istituto) ricorre nei confronti di:
- operai agricoli;
- lavoratori assunti a tempo determinato per lavori stagionali;
- domestici;
- disoccupati o in Cassa integrazione;
- lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine;
- l’azienda non anticipi l’indennità in busta paga per impossibilità oggettiva (avvio di una procedura concorsuale) o rifiuto della stessa.
Rientrano inoltre i casi di mancata anticipazione dell’indennità da parte dell’azienda per impossibilità oggettiva (ad esempio perché in fallimento o sottoposta ad altra procedura concorsuale) ovvero per rifiuto della stessa.
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