Dopo il Job Act che cosa si deve fare per richiedere l’indennità di paternità? A chi spetta e quanto vale?
- Potrebbe interessarti anche: Lavoratore con contratto a termine, come funziona l’indennità di malattia?
Cosa cambia per i lavoratori autonomi
Le lavoratrici o i lavoratori autonomi, possono usufruire della maternità estesa a 5 mesi, e non tre, in caso di adozione e affidamento.
Con la circolare 128/2016 l’Inps ha fornito le indicazioni per beneficiare delle misure di welfare introdotte con il decreto legislativo 80/2015 attuativo del Jobs Act e in vigore dal 25 giugno dell’anno scorso.
Entro quando presentare le domande?
Per quanto riguarda le domande vanno presentate entro un anno dal giorno successivo alla fine del periodo indennizzabile. La richiesta va presentata in forma cartacea alla sede territoriale dell’Inps utilizzando il modello Sr01 disponibile sul sito www.inps.it. Entro settembre sarà attivata la procedura online.
Si può, inoltre, chiedere l’indennità anche per gli eventi che si sono verificati prima del 25 giugno 2015, ma il cui periodo indennizzabile si è protratto oltre tale data. In quest’ultimo caso il contributo viene riconosciuto solo per i giorni successivi il 24 giugno.
Adozione e affidamenti: come funziona?
Circa le adozioni o gli affidamenti precedenti il 25 giugno il cui periodo di riferimento va oltre tale data si può chiedere adeguamento alle nuove regole: chi ha chiesto solo 3 mesi di indennità può ottenere gli altri due mesi; chi non aveva fatto domanda perché il bambino aveva più di 6 anni, può chiedere tutto l’importo.
Domanda di indennità di paternità al posto della madre: come?
Pertanto, i lavoratori autonomi possono fare domanda di indennità di paternità al posto della madre. Possono chiedere l’indennità di paternità a fronte della morte o grave infermità della madre, abbandono del figlio da parte della stessa o affidamento esclusivo del figlio al padre. Si può beneficiare dell’indennità a partire dal giorno in cui si verifica l’evento fino al termine previsto dei tre mesi successivi al parto riconosciuti alla madre (se quest’ultima svolge un lavoro dipendente si aggiungono eventuali giorni non utilizzati nei 2 mesi precedenti il parto).
Le lavoratrici autonome
Le lavoratici autonome, in caso di adozione o affidamento preadottivo nazionale o internazionale, hanno diritto a un’indennità di 5 mesi. In precedenza i mesi erano 3 e l’indennità poteva essere chiesta solo se il bambino non aveva più di 6 anni o 18 in caso di adozione internazionale.
L’erogazione di questa indennità può avvenire anche nei confronti del padre, nel caso in cui si presentino condizioni gravi di indisponibilità della madre quali, come prima, morte o grave infermità della madre, abbandono del figlio da parte della stessa o affidamento esclusivo del figlio al padre.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento