Congedo parentale 80%, l’indennità maggiorata sale a 3 mesi nel 2025: cosa cambia

L’indennità di congedo maggiorata all’80% viene riconosciuta per un totale di 3 mensilità dal 2025, anziché i due mesi consentiti nel 2024. I restanti periodi di congedo vengono coperti al 30 per cento dello stipendio

Paolo Ballanti 25/10/24
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La bozza della Manovra 2025, dopo la firma del capo dello Stato e la bollinatura Mattarella, ha iniziato il suo percorso alla Camera dei deputati, con all’interno una novità sul congedo parentale retribuito all’80%.

Oltre agli interventi di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e le misure di sostegno ai redditi medio – bassi, il Disegno di legge di bilancio per l’anno a venire intende favorire la conciliazione vita – lavoro, in particolare con un ritocco all’istituto del congedo parentale.

Lo stesso Documento programmatico di bilancio – anno 2025 rende noto che la manovra rafforza le “iniziative a favore delle famiglie e della genitorialità, anche con misure volte a supportare gli istituti per la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari”. Nel merito, ancora il DPB, si potenziano i “congedi parentali e si stanziano risorse in favore dei nuovi nati”.

La bozza di manovra prevede infatti all’articolo 34 un ulteriore mese di congedo parentale (il terzo) indennizzato dall’Inps all’80% della retribuzione, invece della percentuale ordinaria del 30.

Analizziamo la novità in dettaglio.

Leggi lo Speciale Legge di bilancio 2025

Indice

Come funziona il congedo parentale indennizzato dall’Inps

L’Inps si preoccupa di farsi carico della retribuzione dei lavoratori dipendenti, assenti per congedo parentale, attraverso un’apposita indennità economica, di norma anticipata in busta paga da parte del datore di lavoro per conto dell’Istituto.

L’indennità in questione è calcolata in misura pari al 30% della retribuzione media globale giornaliera del beneficiario.

La copertura economica opera, previa domanda telematica trasmessa sul sito Inps, fino al compimento dei 12 anni di età del bambino per un periodo pari a quanto descritto in tabella:

Periodo di fruizioneCondizioni di redditoIndennità Inps
Tre mesi complessivi per ciascun genitore (sei mesi totali)NessunaRiconosciuta
Tre mesi aggiuntivi in alternativa tra i genitoriNessunaRiconosciuta
Nove mesi complessi in caso di genitore unicoNessunaRiconosciuta
Dieci o undici mesi totali tra i genitori, ovvero per i periodi massimi individualiReddito individuale del beneficiario inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento economico minimo a carico dell’AGORiconosciuta
Reddito individuale del beneficiario superiore a 2,5 volte l’importo del trattamento economico minimo a carico dell’AGONon riconosciuta

Indennità Inps maggiorata al 60 e 80%: chi ne ha diritto

In deroga all’indennità Inps calcolata sul 30% della retribuzione media globale giornaliera del beneficiario, la Manovra 2024 (approvata con Legge 30 dicembre 2023, numero 213), senza aggiungere ulteriori mesi di assenza (rispetto a quelli indicati in tabella) riconosce un’indennità maggiorata al 60 / 80% della stessa retribuzione del dipendente.

La maggiorazione ha le seguenti caratteristiche:

  • è diretta a quanti terminano il congedo di maternità o di paternità dopo il 31 dicembre 2023;
  • spetta, in alternativa tra i genitori, fino ad un massimo complessivo di due mesi;
  • è riconosciuta sino al sesto anno di vita del bambino, ovvero entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.

Alle condizioni descritte l’indennità economica Inps è pari:

  • all’80% della retribuzione per il primo mese;
  • al 60% della retribuzione per il secondo mese, percentuale elevata all’80% per il solo anno 2024.

Come cambia il congedo parentale nel 2025

L’articolo 34 del Disegno di legge di bilancio per l’anno 2025 riscrive le disposizioni in materia di congedo parentale con indennità Inps maggiorata.

Modificando la normativa sul congedo, contenuta all’articolo 34, comma 1, del Decreto legislativo 26 marzo 2001, numero 151, la bozza di manovra riconosce di fatto l’indennità maggiorata all’80% per complessivi tre mesi, invece degli attuali due (di cui uno, peraltro, indennizzato al 60% della retribuzione a partire dal 2025).

Tre mesi di congedo parentale all’80%

Alla luce delle novità previste dalla bozza di Manovra 2025, per i periodi di congedo parentale l’indennità economica Inps è elevata, in alternativa tra i genitori, all’80% della retribuzione per la durata massima complessiva di due mesi fino al sesto anno di vita del bambino “e, per la durata massima di un ulteriore mese fino al sesto anno di vita del bambino, all’80 per cento della retribuzione” (articolo 34, comma 1, lettera b), Ddl bilancio 2025).
In definitiva, si prevedono tre mesi (e non più due) di congedo parentale con indennità Inps maggiorata sempre all’80%.
I restanti periodi di congedo per i quali spetta la copertura economica dell’Istituto sono indennizzati nella misura ordinaria del 30% della retribuzione.

A chi spetta l’indennità maggiorata?

Possono beneficiare delle disposizioni sull’indennità Inps maggiorata, come disciplinata dalla bozza di Manovra 2025, i lavoratori che hanno terminato o terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2024.

Come richiedere l’indennità da congedo maggiorata all’80%

Premettendo che per le istruzioni operative riguardanti i tre mesi di indennità Inps maggiorata all’80% è necessario attendere, oltre all’approvazione ed entrata in vigore della Manovra 2025, anche le circolari / messaggi dell’Istituto, si può ipotizzare, alla stregua di quanto avviene attualmente, che i dipendenti possono ottenere in busta paga l’indennità all’80% se:

  • presentano domanda telematica di congedo parentale all’Inps (accedendo all’apposita piattaforma online disponibile su Inps, per quanti possiedono le credenziali SPID, CIE o CNS);
  • indicano all’interno della domanda telematica di voler chiedere l’indennità con aliquota maggiorata;
  • forniscono al datore di lavoro, prima dell’elaborazione delle buste paga del mese interessato dal congedo parentale, copia della ricevuta e del riepilogo della domanda trasmessa all’Istituto.




Foto copertina: istock/William_Potter

Paolo Ballanti

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