Da più parti piovono critiche su quello che sembra il Governo del condono, commercialisti compresi. A fare i conti in tasca al provvedimento è il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, le cui simulazioni mettono nero su bianco il fatto che queste misure premiano gli evasori: questi cioè, ravvedendosi, ottengono un maxi sconto fiscale, beffando così gli onesti. Fatto sta che la pace fiscale è in vigore e molti conti possono essere sanati.
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E di strade ce ne sono parecchie, in base al tipo di debito in corso: multe, bollo auto, processi verbali di contestazione, gli avvisi di accertamento, liti fiscali in corso. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta per mettere un punto su molte questioni in sospeso con il Fisco.
Vediamo in dettaglio, in termini di Condono fiscale, 6 modi per sanare i debiti e questioni in sospeso con Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate.
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Pace fiscale 2019: rottamazione cartelle ter
Si potrà ancora approfittare della rottamazione cartelle esattoriali, in particolare della Rottamazione Ter. La nuova definizione agevolata si estende anche ai contribuenti che hanno aderito alla rottamazione bis. Si dovrà comunque essere in regola con i pagamenti delle prime tre rate: per farlo sarà sufficiente saldare il conto delle tre rate o della sola rata di novembre 2018 entro il prossimo 7 dicembre.
Chi aderisce a questo “condono” non dovrà pagare sanzioni e interessi. E c’è inoltre una grande novità rispetto alle precedenti rottamazioni: la dilazione dei pagamenti. Nello specifico il pagamento si dilaziona in 5 anni, con 2 versamenti semestrali l’anno (31 luglio e 30 novembre).
Pace fiscale liti: sanatoria con sconto per chi ha vinto
Chi ha vinto potrà approfittare di una sanatoria piuttosto conveniente. Succederà questo:
- Chi ha vinto pagherà il 50 per cento del valore della lite;
- Chi ha vinto in appello pagherà il 20 per cento del valore della lite
Anche in questo caso, per versare il dovuto si avrà più tempo: un massimo di 20 rate trimestrali fino a 5 anni. Il testo del decreto legge prevede che possono beneficiare della chiusura agevolata solo le liti aventi ad oggetto atti impositivi.
Pace fiscale 2019: stralcio mini-cartelle
Arriva anche, come anticipato, lo stralcio delle mini-cartelle fino a 1.000 euro, per vecchi debiti compresi tra il 2000 e il 2010. In pratica questa forma di condono non è soggetta ad alcuna domanda, perché questi debiti saranno cancellati in modo automatico entro fine 2018.
Questa cancellazione comprende multe, bollo auto, tributi locali (Imu, tasi, ecc…). il dubbio riguarda i 1000 euro di limite: nel calcolo degli importi rientrano anche sanzioni e interessi o soltanto la quota capitale? Le opinioni divergono, tra chi sostiene che il calcolo del limite di 1.000 euro debba esser considerato al netto di sanzioni e interessi e chi, invece, pensa al contrario.
Pace fiscale 2019: la rottamazione delle cartelle doganali
Erano finora rimaste escluse dal ventaglio di possibilità, ma ora si potranno rottamare anche le cartelle doganali. I contribuenti potranno saldare i conti col Fisco senza sanzioni e una parte di interessi per tributi doganali, dazi e Iva all’importazione. È prevista quindi una sanatoria doganale. Sono esclusi dalla definizione gli atti emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria
Pace fiscale 2019: avvisi di accertamento
Gli atti impositivi – avvisi di accertamento, di rettifica e liquidazione e atti di recupero – notificati entro l’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 24 ottobre 2018, e non impugnati e ancora impugnabili, potranno essere definiti con il pagamento delle imposte accertate, con stralcio integrale di sanzioni e interessi entro trenta giorni.
I pagamenti delle imposte dovranno essere effettuati con versamenti in un’unica soluzione o in 8 rate trimestrali (20 rate per importi superiori a 50 mila euro) senza possibilità di avvalersi della compensazione. Qualora ci fossero errori, sarà comunque possibile il ravvedimento.
Pace fiscale 2019: processi verbali di constatazione
Viene prevista la possibilità di definire il contenuto integrale dei processi verbali di constatazione (pvc) della Guardia di finanza o dall’agenzia delle Entrate, consegnati entro il 14 ottobre 2018 e relativi a imposte sui redditi e relative addizionali, Iva, Irap, imposte sostitutive, contributi previdenziali e ritenute, Ivie e Ivaf.
Chi vorrà aderire, dovrà presentare entro il 31 maggio 2019 dichiarazioni integrative che riportino, per tutti i periodi di imposta per i quali non sono scaduti i termini di accertamento (tenendo conto peraltro anche dell’eventuale raddoppio dei termini), i maggiori imponibili contestati.
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