Tra dodici mesi, infatti, tutti questi aspiranti docenti potrebbero entrare definitivamente nelle piante organiche del Miur dopo anni, per qualcuno decenni, di attesa tra corsi, tirocini, supplenze e concorsi.
Secondo le stime del governo, tra un anno saranno circa 150mila i nuovi insegnanti che entreranno in ruolo nei ranghi della pubblica istruzione. Molti di questi arriveranno dalle graduatorie a esaurimento completate nel corso degli anni in cui l’oceano dei precari ha preso ad allargarsi sempre più. ora, Renzi e il ministro Giannini hanno dichiarato guerra aperta all’instabilità nel lavoro degli insegnanti, promettendo di arrivare al completo assorbimento delle posizioni attualmente in stand-by negli elenchi sterminati provinciali e nono.
Per questo, allora, il concorso scuola 2015 potrà assicurare “solo” 40mila posti su un totale di 150mila innesti. Praticamente, quasi un professore su tre arriverà dalla corsa aperta a tutti per il posto da docente.
QUI LE LINEE GUIDA INTEGRALI DEL GOVERNO
Allora, quello che si stanno chiedendo i vari abilitati e in odore di ottenere il riconoscimento dal ministero è: chi potrà partecipare? Quali titoli saranno richiesti per entrare nel nover dei papabili docenti a partire dall’anno scolastico 2015-2016?
Il governo, nella stesura delle linee guida per la scuola che dovranno indirizzare le manovre sull’istruzione per i prossimi anni, non si è dimenticato di sgombrare il campo da dubbi sin dalle prime battute. Così, assieme all’ufficializzazione del concorso ormai certo per i primissimi mesi del 2015, è stata pubblicata una tabella esplicativa con tanto di titoli e stime dei partecipanti.
L’esercito dei 200mila
All’interno della tabella trovano spazio tutte le categorie che già erano rientrate nel concorso a cattedre dell’ex ministro Profumo, indetto nel 2012. Così, largo a chi ha svolto il Tfa nel 2013 così come nel 2014, o, ancora i diplomati magistrali, i laureati in Scienze della formazione, chi ha svolto i Percorsi abilitanti speciali, così come i laureati pre 2002. Nel complesso, si parla di un esercito di candidati di quasi 200mila possibili docenti, a fronte di 40mila posti. Solo uno su cinque, insomma, ce la farà.
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