Secondo le prime indiscrezioni, il nuovo maxiconcorso dovrebbe portare all’assunzione di altri 17mila insegnanti e dovrebbe svolgersi un anno e mezzo dopo quello indetto dal suo predecessore Francesco Profumo, ministro sotto il governo di Mario Monti.
Nei giorni scorsi, in vari interventi, il ministro Giannini non ha nascosto la sua perplessità sul sistema dei Tfa, il cui bando, comunque, per il 2014, rimane confermato, con ogni probabilità per il mese di giugno, a seguito del rinvio per l’avvicendamento in Ministero tra Maria Chiara Carrozza e la stessa Giannini.
Ora, però, la rotta del ministero è tornata quella della selezione pubblica per i docenti, dopo il ritorno ai maxiconcorsi con il governo tecnico di due anni fa, che varò il bando per l’assunzione di nuovi insegnanti a tredici anni di distanza dal precedente.
Nel mezzo, come tutti i diretti interessati sanno bene, la fase delle graduatorie, tra supplenze infinite, classifiche ad esaurimento e punti maturati all’interno del singolo istituto: un meccanismo che, per la maggior parte dei casi, non ha prodotto altro che precariato cronico tra gli insegnanti e continue ricollocazioni per le cattedre di anno in anno.
Il sistema del concorso pubblico, invece, sembra dare maggiori garanzie e, sebbene gran parte dei vincitori della precedente edizione debba ancora entrare in ruolo, dalle parti del Miur hanno intenzione di riprovarci, con la speranza che, insieme, possano rientrare, oltre a nuovi docenti, anche quelli già avviati nel sistema dei punti in graduatoria.
Secondo la road map del ministero, il nuovo concorso a cattedre si terrà nei primi mesi del 2015 e dovrebbe concludersi in tempo per l’immissione in ruolo a settembre 2016 dei 17mila vincitori.
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