La soddisfazione ministeriale in realtà sta proprio nei numeri dei candidati respinti, dei 136.289 che hanno tentato il test, solo 45.787 l’hanno superato e in linea di massima, salvo clamorose sorprese, le turnate di oggi andranno a confermare questo dato, quindi in definitiva sugli oltre 320 mila aspiranti saranno poco meno di un terzo i promossi, un numero che il ministero potrà gestire più agevolmente in funzione della logistica delle prove successive ma anche di quegli 11.582 posti fissi nell’istruzione messi a disposizione dal concorso.
Un dato che però colpisce è il numero di assenti, nelle sessioni di ieri infatti i partecipanti attesi erano 172.248 a fronte dei “soli” 136.289 che in realtà si sono presentati, dunque solo il 79,3% dei candidati si è realmente presentato a sostenere la prova, una percentuale bassa nel complesso vista l’attesa e il clamore con cui era atteso questo concorso dagli aspiranti docenti. Sicuramente la modalità di preselezione ha avuto un effetto deterrente notevoli, non è difficile trovare sui forum commenti di candidati scoraggiati dalla difficoltà delle batterie del simulatore ministeriale.
La regione che si è contraddistinta per il maggior numero di promossi è la Toscana con il 44%, dunque nemmeno qui si è raggiunto almeno il 50%, indice che in certe aree geografiche come la Calabria, la lucania e il Molise si è arrivati a stento al 20%, con una incidenza delle bocciature ben più alta del 66% nazionale.
La sensazione, leggendo soprattutto i commenti dei candidati alla prova, è che fossero agevolati nel suo superamento i laureati in materie scientifiche vista l’importanza svolta dai quesiti di logica (18 domande) e competenze informatiche (7 domande) comunque in merito si avranno indicazioni più precise e puntuali domani, quando si avrà la complessità dei dati e si potrà valutare nello specifico la provenienza e i titoli dei candidati che hanno superato il test.
Le prove sono state svolte nella piena regolarità e correttezza, in alcune sedi, come a viale Trastevere, si temevano manifestazioni o rallentamenti dettati dalla protesta, per questo erano presenti le forze dell’ordine, ma non si sono verificate nessuna di queste circostanze. Le aule messe a disposizione dei candidati sono state 2520 e non ci sono stati particolari inconvenienti dovuti all’affluenza che anzi è apparsa ben al di sotto delle aspettative della vigilia.
Da domani lo sguardo dei candidati “sopravvissuti” al test preselettivo volgerà al 15 gennaio quando in Gazzetta Ufficiale si conosceranno le date di svolgimento della prova scritta, che non è rappresentata dalle prove concorsuali tradizionali, si è detto addio al tema ormai tanto tempo fa, ma saranno domande a risposte aperta che dovranno consentire alla commissione di valutare e verificare la padronanza delle competenze professionali e delle discipline oggetto di insegnamento.
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