Non erano bastate le polemiche sull’indizione del concorso, tra docenti in graduatoria e nuovi aspiranti a spartirsi le quote di assunzione. Anche negli ultimi giorni, c’era stata una doppia retromarcia sulle date del test preselettivo, prima rinviate, poi spifferate e, infine, annunciate in Gazzetta Ufficiale .
A stretto giro dalla conferma che il quiz si terrà i prossimi 17 e 18 dicembre, arriva anche l’applicazione, diciamo così, “intelligente”, quella, cioè che non permetterà di conoscere seduta stante le risposte esatte tra quelle che i candidati avranno segnato erroneamente.
Insomma, ci si potrà allenare finché si vorrà, ma per conoscere l’esatta risoluzione dei quesiti si dovrà operare “alla vecchia maniera”, ossia compiendo ricerche per conoscere l’opzione corretta, con tutto ciò che una pratica del genere può scatenare in temi di lamentele e inesattezze, pur nell’intento nobile.
E, per conoscere le batterie di test sostenibili come “allenamento” bisognerà attendere ancora qualche ora: domani, salvo nuovi ripensamenti, dovrebbe essere distribuito il “malloppo” con tutti i quiz, cui i singoli candidati potranno accedere dal pc di casa.
Si tratta di 70 test, ciascuno con 50 domande: 3500 quesiti che gli iscritti alla prova preselettiva avranno a malapena 20 giorni per completare. E sui quali, va ricordato, non sarà possibile conoscere le soluzione esatta alla singola domanda, che, nelle scorse selezioni effettuate, veniva apposta in vetta alla pagina.
Il “cervellone” del ministero, infatti, si limiterà a fornire il risultato complessivo della prova portata a termine dal candidato, che, sarà quindi costretto a documentarsi sugli argomenti che più lo hanno messo in difficoltà.
Per entrare nel database del Miur, bisognerà inserire il proprio codice fiscale, e accedere, così nell’area riservata che conserverà la “memoria storica” delle prove già sostenute dal candidato, il quale, comunque, sarà in grado, all’occorrenza, di ripeterle da cima a fondo.
Dalle parti del ministero, spiegano che questo nuovo metodo di “oscuramento” delle singole risposte sarebbe finalizzato a scoraggiare i più svogliati, quelli che, avendo tempo e capacità di memorizzazione, potrebbero svolgere in successione i blocchi di test fino al punto da incamerare le risposte esatte, magari senza possedere adeguate conoscenze sull’argomento.
Tutto starà nella bravura dei tecnici ministeriali nel redigere un elenco di domande senza possibilità di interpretazione o dalle consegne nebulose: difficile a credersi, ma se davvero non ci saranno contestazioni, allora la linea del ministero verrà premiata.
Intanto, si acuisce lo scontro fuori dai banchi, quello che i cortei degli studenti hanno portato, in questi giorni, al centro nelle piazze. “Fanno bene a manifestare il loro dissenso”, ha osservato conciliante il premier Mario Monti.
Il presidente del Consiglio non ha risparmiato critiche agli insegnanti, sottolineando che “nella sfera del personale della scuola abbiamo riscontrato anche grande spirito conservatore“, in particolare, ha aggiunto, sulle resistenze alle due ore in più di lezione, per ora tornate in soffitta.
Una posizione, quella di Monti, molto dura nei confronti del personale docente, al punto da osservare come “corporativismi spesso usano anche i giovani per perpetuarsi e non adeguarsi ad un mondo più moderno”. Vedremo se i futuri docenti vincitori del concorso scolastico saranno più inclini alla visione di un premier sempre meno tecnico, e più politico che mai.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento