Dunque, questa mattina, i candidati si ritroveranno un test, noto anche come computer – based, poiché svolto tutto davanti ad un pc, che si basa su 18 domande di capacità logiche, 18 di comprensione del testo, 7 di competenze digitali e 7 di competenze di lingua straniera, previamente indicata dal candidato. Un vero e proprio quiz, sia per il repertorio di domande, sia per le modalità di esecuzione, con tanto di countdown in bella vista e stop automatico del pc al termine dei 50 minuti, tempo previsto per superare la prova.
E’ evidente che l’idea iniziale del ministro Profumo, di avere una nuova classe di docenti, preparata e competente, è stata ampiamente frustrata sotto ogni punto di vista. Infatti, il primo errore è stato emanare un bando concorsuale già vecchio: è paradossale che il primo concorso per posti fissi nella scuola dopo 12 anni presenti un bando ufficiale identico, nella sostanza, a quello precedente creando inevitabili problematiche a chi ha conseguito i titoli necessari in tempi diversi, poiché successivi.
Del resto è assurdo pensare che un test strutturato, come detto sopra, possa davvero definire le competenze di un insegnante e stabilirne le attitudini, le capacità e le competenze, in quanto altro non sembra che un test volto a mortificare il bagaglio esperienziale e conoscitivo dei candidati ma soprattutto appare chiaro che la sua sia una finalità puramente esclusiva, ossia ridurre il più possibile il numero di 321.210 partecipanti, in modo da rendere sopportabile alla macchina concorsuale lo svolgimento delle prove scritte e orali, visto che il ministero ha dimostrato una certa difficoltà nel gestire il numero di partecipanti alla prova.
C’è di più, dopo la fuga di notizie che ha reso possibile documentarsi sulle risposte corrette della banca dati ministeriale, quella per intendersi da cui verranno prese le 50 domande per generare la prova preselettiva nazionale, molti candidati arriveranno di fronte al fatidico test a conoscenza se non di tutte, ammettendo che memorizzare 3500 risposte sia praticamente impossibile, la maggior parte delle soluzioni. Anche in questa circostanza il Miur non ha brillato per tempestività, ed è corso ai ripari cambiando i regolamenti e modificando il proprio simulatore perché consapevole che il popolo di internet aveva scoperto le soluzioni ai quesiti che sarebbero dovute rimanere segrete per permettere uno svolgimento trasparente e leale del test.
Come andrà lo scopriremo direttamente dai 321.210 che oggi e domani si cimenteranno con il concorso a cattedre, ma questo test poteva essere un fiore all’occhiello dell’Italia e di questo Governo tecnico e invece si è dimostrato l’ennesimo “pasticciaccio brutto” di un paese ancora troppo legato ai propri mal costumi che lo rendono tristemente famoso in tutto il mondo.
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