Concorso scuola 2012: ecco le linee guida del ministro Profumo

Quello che è certo è che il concorso si farà e, secondo la volontà del ministro dell’istruzione Profumo, entro la data già precedentemente resa nota del 24 settembre, a costo di fare gli straordinari. Dunque il maxi concorso sulla scuola del 2012 è diventato una priorità, una impellenza dell’agenda politica del governo tecnico che sembra quasi di avere fretta di mettere in opera un provvedimento tanto spinoso quanto controverso; infatti se è vero che è certo che il concorso si farà è altrettanto vero che il coro di proteste nei riguardi delle modalità scelte e previste dal ministero per sostenerlo, gli effetti che il suo risultato provocherà, non esita a cessare.

Negli ultimi giorni sono stati i sindacati ad alzare la voce, doveva esserci, in data 6 settembre, una tavola rotonda con il ministro che generasse quel dialogo indispensabile per coniugare le esigenze dei docenti, più o meno futuri, dei precari, e quelle di riforma previste dal ministero. Profumo non si è presentato, demandando ad altri il compito di mediare; il segnale è palese il governo ha intenzione di procedere per la sua strada e mal digerisce intromissioni ed opposizioni ritenute, allo stato dei fatti, perdite di tempo.

Il punto è che a ben guardare le obiezioni mosse dai sindacati tutto sembrano fuorché perdite di tempo, assomigliano piuttosto a consigli che se non è opportuno seguire è, quanto meno, doveroso tenere in una certa considerazione poiché provenienti da organi di rappresentanza della attuale e futura classe docente, i diretti interessati semplicemente.

Ciò che non convince i movimenti sindacalistici, e non solo loro per dirla tutta, è innanzitutto il numero di posti resi disponibili per i nuovi insegnanti, quel mirabolante 11.892 infatti si scopre essere dilazionato in tre anni e quindi fortemente ridimensionato nella sua portata rinnovatrice. Riserve sono poi sorte sul provvedimento che prevede l’intervento sulle tabelle dei punteggi, una mossa frettolosa visto che non si possono trascurare gli anni di servizio e i titoli culturali conseguiti durante gli anni di insegnamento, il rischio è di andare incontro ad una selezione nella selezione, per altro nemmeno efficace.

Il concorso, visti i futuri effetti, al momento rappresente solo una immane spesa che andrà a pesare sulle tasche dei contribuenti, nato in tempo di spending review, si muove nella direzione opposta in quanto non taglia la spesa ma la alimenta, essendo un costoso sovrappiù che però, lo Stato, ha generosamente deciso di affidare alle risorse dei cittadini che vi prenderanno parte, ma non solo, perché scuole, strutture, personale sono pagati direttamente dalla comune tassazione.

In questa situazione di confusione e attesa, il ministero invece che dare segnali distensivi è appena uscito con le linee guida per chi vorrà, ma soprattutto potrà, sostenere il concorso. E’ evidente che al momento non c’è apertura e i tempi non lasciano molte speranze vista la loro ristrettezza, Profumo sta tracciando una via e intende perseguirla anche troppo fermamente.

Qui di seguito riportiamo le avvertenze generali e i requisiti culturali e professionali per i candidati ai concorsi per posti di insegnamento nella scuola dell’infanzia, primaria, e per gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado:

  • Sicuro dominio dei contenuti delle discipline.
  • Preparazione sui fondamenti epistemologici e conoscenza critica delle discipline.
  • Conoscenza di una lingua straniera comunitaria.
  • Capacità di orientarsi sul versante della ricerca pedagogico‑didattica e delle scienze dell’educazione e attitudini a selezionare le impostazioni metodologiche più idonee e coerenti con gli obiettivi formativi delle discipline oltre che con il potenziale di apprendimento proprio del livello di età dei discenti.
  • Preparazione disciplinare e competenza pedagogico‑didattica che garantiscano il possesso di attitudini a collocare gli argomenti in corrette e motivate ipotesi di successione di apprendimenti all’interno delle attività di programmazione del Consiglio di classe.
  • Conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo dell’età evolutiva e cognitiva.
  • Conoscenza delle tematiche valutative rientranti in un processo che lega la valutazione ad un percorso di miglioramento continuo, e che affronti problematiche quali la valutazione iniziale, formativa e sommativa.
  • Conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica integrata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli studenti, in particolare di quelli diversamente abili.
  • Conoscenza delle odierne problematiche dell’educazione permanente e dell’orientamento.
  • Possesso della metodologia della ricerca nel reperimento e nell’uso delle fonti, attraverso strumenti bibliografici e digitali. Pratica dei sussidi didattici, compresi quelli multimediali, cui far ricorso per il proprio aggiornamento culturale e professionale.
  • Conoscenza delle competenze degli organi collegiali e capacità d’interagire efficacemente con gli stessi.
  • Capacità di lavoro in gruppo per l’elaborazione e lo sviluppo di un’articolata programmazione didattico ‑ educativa, nell’ambito del progetto di istituto.
  • Conoscenza delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, dei licei e delle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali.
  • Conoscenza del ruolo formativo assegnato ai singoli insegnamenti in relazione alle finalità formative perseguite dai curricoli anche in vista della elaborazione di proposte migliorative innovative, proiettate al successo formativo degli studenti.
  • Conoscenza del Piano dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche.
  • Conoscenza della dimensione Europea dell’insegnamento.
  • Competenze digitali relative all’utilizzo dei programmi: Word, Excell, Outlook, Power Point.
  • Padronanza di competenze sociali, relative all’organizzazione dell’apprendimento e alla gestione di gruppi e relazioni, per la conduzione dei rapporti con i diversi soggetti del territorio.

Inoltre, aggiungiamo di seguito, un breve estratto del decreto di indizione dei concorsi, per titoli ed esami, finalizzati alla copertura di 11.892 cattedre e posti nelle scuole dell’infanzia e del primo e secondo ciclo di istruzione, risultanti vacanti e disponibili in ciascuna regione:

Art. 5
Prova di preselezione

1. Ai fini dell’ammissione alle prove scritte i candidati devono superare una prova di preselezione unica per tutte i posti le classi di concorso e per tutto il territorio nazionale volta all’accertamento delle capacità logiche, di comprensione verbale del testo, delle competenze informatiche e linguistiche in una delle seguenti lingue comunitarie: inglese, francese, tedesco e spagnolo.

2. La prova consta di 50 quesiti a risposta multipla così ripartiti:
– capacità logiche 15 domande;
– capacità di comprensione verbale del testo 15 domande;
– competenze informatiche 10 domande;
– conoscenza della lingua straniera 10 domande.

3. Il candidato deve rispondere entro il tempo massimo di 50 minuti La risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data vale 0 punti e la risposta errata vale – 0,5 punti.

4. Sono ammessi alla prova scritta i candidati che hanno conseguito un punteggio non inferiore a 35/50. Il non superamento della prova di preselezione comporta l’esclusione dal prosieguo della procedura concorsuale. L’esito della prova di preselezione non concorre alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.

3. Il diario della prova è reso noto almeno 20 giorni prima del suo svolgimento tramite pubblicazione del relativo avviso:
– sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4^ Serie Speciale, Concorsi ed Esami;
– sulla rete intranet e sul sito istituzionale del Ministero;
– sui siti internet degli Uffici scolastici regionali competenti a gestire la procedura concorsuale.

4. Le sedi di svolgimento della prova in ogni regione e la ripartizione dei candidati presso ciascuna sede sono pubblicate sulla rete intranet e sul sito internet del Ministero, nonché sui siti degli Uffici scolastici regionali.

5. Le pubblicazioni di cui ai commi 3 e 4 hanno valore di notifica a tutti gli effetti.

6. I candidati che non ricevono dall’Ufficio Scolastico Regionale comunicazione di-esclusione dal concorso sono tenuti a presentarsi per sostenere la prova di preselezione secondo le indicazioni contenute nei predetti avvisi, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità.

7. La mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, comunque giustificata ed a qualsiasi causa dovuta, comporta l’esclusione dal concorso. Se, a giudizio della commissione esaminatrice, non è possibile l’espletamento di una o più sessioni della prova preselettiva nella giornata programmata, ne viene stabilito il rinvio con comunicazione, anche in forma orale, ai candidati presenti.

8. Durante lo svolgimento della prova i candidati non possono introdurre nella sede di esame carta da scrivere, appunti manoscritti, libri, dizionari, testi di legge, pubblicazioni, telefoni portatili e strumenti idonei alla memorizzazione o alla trasmissione di dati, né possono comunicare tra loro. In caso di violazione di tali disposizioni è prevista l’immediata esclusione dal concorso.

Articolo 6
Prove scritte

1. I candidati che superano la prova di cui all’articolo 7 sono ammessi a sostenere la prova scritta, unica su tutto il territorio nazionale e relativa alle discipline oggetto di insegnamento nelle cattedre e posti per cui è indetta la procedura concorsuale.

2. La prova scritta consiste in una prova semi strutturata con griglia nazionale di valutazione composta da una serie di quesiti a risposta aperta e finalizzata a valutare la padronanza delle discipline, anche attraverso gli opportuni riferimenti interdisciplinari.

3. La prova scritta dei candidati ai posti di insegnamento della scuola primaria è costituita anche da una prova atta ad accertare la conoscenza della lingua inglese.

4. La commissione assegna alla prova un punteggio massimo di 40 punti. La prova è superata dai candidati che conseguono un punteggio non inferiore a 28.

5. Ai candidati di cui all’articolo 10 la commissione assegna, per la prova scritta, un punteggio massimo di 30 punti. La prova è superata dai candidati che conseguono un punteggio non inferiore a 21. Al suddetto punteggio si somma quello conseguito nella prova di cui all’articolo 10. Il punteggio finale è di conseguenza espresso in quarantesimi.

5. Il punteggio ottenuto nella prova di cui al presente comma costituisce il punteggio di ammissione alla prova orale di cui all’articolo 12.

Articolo 7
Prova orale

1. Accedono alla prova orale i candidati che hanno superato la prova di cui all’articolo 8.

2. La prova orale ha per oggetto le discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso e valuta la padronanza delle medesime da parte del candidato, la capacità di progettazione didattica, anche con riferimento alle TIC e agli studenti con bisogni speciali.

3. La prova orale consiste:
a) in una lezione simulata, della durata di 30 minuti, su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima della calendarizzazione della sua prova orale. A tal fine la commissione predispone un numero di tracce pari a tre volte il numero dei candidati. Le tracce estratte sono escluse dai successivi sorteggi;
b) in un colloquio immediatamente successivo, della durata massima di 30 minuti, nel corso del quale sono approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione di cui alla lettera a).

4. La prova orale accerta le competenze di trasmissione delle discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso per cui si concorre, nonché le competenze informatiche e di conversazione nella lingua prescelta dal candidato.

5. La prova orale dei candidati ai posti di insegnamento della scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese. 5. La commissione assegna alla prova un punteggio massimo di 40 punti.

6. La prova di cui al presente articolo è superata dai candidati che conseguono un punteggio non inferiore a 28.

7. Il non superamento della prova comporta l’esclusione dal prosieguo della (l’interruzione è del documento inviato dal MIUR)

 

Alessandro Camillini

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