Concorso esterno, regalo a Dell’Utri: proposta per dimezzare la pena

Redazione 21/05/13
La maggioranza esiste da appena un mese, le Commissioni hanno giusto iniziato a esaminare le prime proposte di legge, il Parlamento sta cercando di completare un rodaggio difficile, tra governi abortiti e le faticose elezioni al Quirinale ed ecco che, dopo il condono edilizio, spunta anche il dimezzamento delle pene per il concorso esterno in associazione mafiosa. Promotore, il senatore Pdl e magistrato Giacomo Caliendo, che ha firmato il testo assegnato alla Commissione giustizia di palazzo Madama.

Oltre alla tematica alquanto controversa, ad accrescere le ombre sull’iniziativa del senatore pidiellino, il fatto che il reato per cui si prevede la pena decurtata – appunto, concorso esterno in associazione mafiosa – è proprio quello contestato all’ex senatore e fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, per il quale è stato condannato a 7 anni dalla Corte d’appello di Palermo.

Ma non è tutto: oltre alla pena alleggerita, la proposta di legge firmata Caliendo prevede anche di eliminare le intercettazioni per chi è sospettato di concorso esterno che finirebbe derubricato nel codice penale come fattispecie affine al favoreggiamento. Un punto che, naturalmente, renderebbe quasi impossibile stabilire con certezza la sussistenza del reato di concorso esterno. Ma andiamo con ordine.

La proposta di legge avanzata dal Pdl in Senato prevede l’introduzione di due nuovi articoli nel Codice penale: il 379-ter, Favoreggiamento di associazioni di tipo mafioso,  e il 379-quater, Assistenza agli associati.

La prima novità prevede che chiunque favorisca la sopravvivenza, il consolidamento o l’espansione di un’associazione di stampo mafioso sia punito con la reclusione da uno a 5 anni. Unica eccezione, le partecipazioni contestate al 416-bis.

Il secondo articolo proposto nel testo Caliendo, invece, è quello che chiunque assecondi tramite vitto, alloggio, mezzi di trasporto, ospitalità a persone che prendano parte a un’associazione di tipo mafioso, al fine di trarne un personale profitto, è punito con reclusione da 3 mesi a 3 anni, con aggravante del rapporto continuativo. Il che, in sintesi, implica come verrà esclusa la possibilità di custodia cautelare, prevista per reati punibili da 4 anni in su.

Ma non è tutto: la bozza in Commissione Giustizia prevede l’abrogazione dell’articolo 418 del Codice penale. In base a queste novità, insomma, il concorso esterno finirebbe sotto la categoria dei reati di “favoreggiamento”, con pena massima di 5 anni rispetto ai 12 attuali ed evidenti riflessi anche sui giudizi in corso. Per la stessa ragione, dunque, finirebbero al bando anche le intercettazioni, previste solo per delitti di pena superiore proprio a 5 anni.

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