Non è scontato che il bando sia pubblicato subito dopo il Regolamento, ma nel caso fosse così i tempi comunque si annunciano piuttosto lunghi: dopo la raccolta delle domande, le prove del concorso si svolgeranno nel 2018, alle quali faranno seguito il corso di formazione di 4 mesi e un tirocinio di altri 2 mesi. Il concorso si concluderà non prima del 2019 e i futuri presidi troveranno posto solo con l’anno scolastico 2019-2020.
Secondo le anticipazioni sul Regolamento i candidati dovranno essere attualmente di ruolo in scuole statali, ma non paritarie. Questi requisiti hanno sollevato polemiche da parte dei sindacati.
“Rimane oscuro il motivo per cui dopo tanta attesa debba essere pubblicato un regolamento concorsuale così carente – ha dichiarato il presidente di Anief -. Eppure al Miur sanno bene che a favore della partecipazione dei precari ai concorsi pubblici si è espressa anche la Corte di Giustizia europea con il procedimento C-177/10dell’8 settembre 2011”.
“Allo stesso modo, tuteleremo vicari, collaboratori, responsabili o fiduciari di plesso che hanno svolto questo ruolo per almeno tre anni anche non consecutivi, qualora il punteggio riservatogli non sia adeguato al lavoro profuso – ha aggiunto -. Inoltre, sempre per i cosiddetti vice-presidi, è importante che sia riservato il 50% dei posti a bando”.
“Nella quota riservata – continua il presidente nazionale – andrebbero collocati anche quegli aspiranti dirigenti scolastici che non sono stati ancora assorbiti a seguito della rinnovazione delle graduatorie del concorso bandito nel 2011. Anche in questo caso, non si può tirare dritto ignorando il parere dei giudici: su questo punto, l’Ordinanza 3008/17 ha rimesso in Corte Costituzionale la Legge 107/15, sospendendo il relativo decreto ministeriale e dando soprattutto la possibilità ai ricorrenti che hanno contestato il DDG 13.07.11, grazie alla sentenza definitiva del 13 luglio 2015, a costituirsi, gratuitamente con Anief, in giudizio presso la Consulta per ottenere l’ammissione a un nuovo corso riservato. Proprio alla luce dei tantissimi posti vacanti, il giovane sindacato ha deciso di riaprire i termini del ricorso, peraltro gratuito per gli iscritti all’Anief”.
In attesa della pubblicazione del Regolamento e del bando, ricapitoliamo un pò di informazioni legate a questo concorso, tanto atteso dal mondo della scuola.
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Requisiti per partecipare
I docenti candidati dovranno essere in possesso di:
- un diploma di laurea magistrale, specialistica o conseguita secondo il vecchio ordinamento;
- un diploma accademico di II livello o diploma accademico di vecchio ordinamento;
- un’esperienza di cinque anni come insegnante, anche se da precario,
- essere docente di ruolo presso una scuola statale.
Le prove del concorso
Se il numero delle domande sarà elevato, sarà indetta una prova preselettiva con 50 quesiti a risposta multipla.
Anche la prova scritta sarà un quiz con domande, ma a risposta aperta, di cui una in lingua straniera, e verterà sulle materie:
- la normativa scolastica,
- l’organizzazione del lavoro e del personale,
- la valutazione e l’autovalutazione,
- diritto civile e amministrativo,
- contabilità di Stato,
- i sistemi educativi dell’Unione europea,
- modalità di conduzione di organizzazioni complesse.
I candidati che supereranno la prima prova saranno ammessi alla prova orale che riguarderà le stesse materie oltre all’informatica e alla lingua straniera.
Superata anche la seconda prova, ci sarà un periodo di formazione di 4 mesi, finalizzato al superamento di un test finale di idoneità, che ammetterà i candidati a un tirocinio formativo di altrettanti 4 mesi.
Sarà redatta una graduatoria con una tabella di valutazione, che assegna fino a 30 punti ai titoli culturali, di servizio e professionali.
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