L’argomento centrale è stato la riforma del reclutamento del personale docente, ovvero il decreto legge n. 36, e il Ministro ha colto l’occasione per parlare delle modalità dei concorsi scuola. Dunque, i quiz a risposta multipla verranno adottati fino al 2024 nelle procedure concorsuali per assumere i docenti, dal momento che l’Europa “ci chiede di assumere 70 mila insegnanti per il 2024, e bisogna andare veloci”.
Il Ministro ha anche sottolineato che “La Commissione europea ci chiedeva un percorso standard per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado, per questo abbiamo fornito un percorso standard per chi vorrà fare l’insegnante: la laurea magistrale più 60 crediti all’interno di un percorso universitario concordato con le scuole. Un percorso abilitante a cui seguirà poi il concorso“.
Nello specifico, una Commissione appositamente dedicata fornirà indicazioni precise sulla modalità di svolgimento dei concorsi, che rimarranno con i test crocette fino alla fine del 2024. Una volta superata questa scadenza, però, niente più quiz a risposta multipla nelle prove d’esame dei concorsi scuola per diventare insegnante.
“Dal 2025 torneremo alle domande aperte“, ha precisato il ministro. I quiz a crocette sono stati adottati nei concorsi scuola, e lo saranno fino al 2024, al fine di rispettare il vincolo europeo di assumere 70mila nuovi insegnanti. L’anno scorso, come sottolinea Bianchi, “abbiamo assunto 57mila insegnanti, quest’anno ne assumeremo altri 61mila con lo stesso sistema”.
Riforma reclutamento insegnanti, decreto PNRR: tutte le novità in vigore
Concorsi Scuola, le modalità
Il Ministro Bianchi ha rassicurato, in merito alla riforma per il reclutamento dei docenti, che i concorsi scuola continueranno ad essere annuali, come proposto dal ministro della Pubblica Amministrazione al fine di contrastare il precariato.
Solo che, tra qualche anno, cambieranno modalità. Nelle prove d’esame delle future selezioni pubbliche di personale docente non ci saranno più le classiche crocette, ovvero i quiz a risposta multipla; dal 2025 i candidati dovranno prepararsi a rispondere ad una o più domande aperte per superare l’esame.
Concorsi Scuola, riforma reclutamento docenti
Come si legge nel testo del decreto PNRR 2, secondo la nuova riforma il sistema di formazione iniziale e di accesso in ruoli a tempo indeterminato si articola in:
- un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale e prova finale corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, nel quale sono acquisite dagli aspiranti docenti competenze teorico-pratiche;
- un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale;
- un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusivo.
Inoltre, per accelerare l’immissione in ruolo dei docenti fino al 31 dicembre 2024, la riforma prevede anche un percorso alternativo, con cui si stabilisce che chi si si fermerà a 30 crediti durante gli studi avrà comunque la possibilità di partecipare a una selezione concorsuale e, in caso di superamento, acquisire gli altri 30 nel corso del primo anno di insegnamento, che sarà a tempo determinato e, su richiesta, part time.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento