Concessioni balneari, l’Ue: niente proroghe automatiche. Cosa succede ora

Redazione 21/04/23
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Il NO secco dell’Ue al rinnovo automatico delle concessioni balneari ha riacceso l’annoso problema che scuote da tempo i lidi italiani. La sentenza dei giudici europei non lascia più dubbi: le concessioni per l’occupazione delle spiagge italiane non possono più essere rinnovate in automatico. Per l’affidamento e la loro gestione deve essere indetta una selezione imparziale e trasparente. Si conferma quindi quanto stabilito dalla Direttiva Bolkestein.

La pronuncia dei giudici Ue è arrivata sul “Caso Ginosa“: cioè il ricorso fatto dell’Autorità italiana per la concorrenza contro le proroghe concesse senza appalto pubblico dal Comune di Ginosa, sulla costa tarantina, per il quale le norme nazionale hanno la meglio su quelle europee. Ginosa aveva aveva prorogato le concessioni di occupazione del demanio marittimo nel suo territorio.

Il problema comunque non è tutto qui. Occorre risolvere in fretta il problema per evitare la procedura di infrazione. Soprattutto alla luce di questo stabilito dall’ultimo decreto Milleproroghe approvato in Italia, che in sostanza, proroga di un altro anno le concessioni, fino al 31 dicembre 2024, che può arrivare fino al 31 dicembre 2025 per i Comuni che sono alle prese con un contenzioso in essere o con “difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa”.

Inoltre, viene prorogato fino a luglio 2023 il termine entro il quale andrà adottato il “sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici”.

Per avere un’idea chiara della normativa sulle concessioni balneari consigliamo il libro “Concessioni demaniali marittime”.

Ecco in breve cosa dice l’ultima sentenza Ue sul rinnovo delle concessioni balneari, le indicazioni della Direttiva Bolkestein e le prossime mosse del governo per adeguarsi all’Europa.

Indice

La Direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari: cosa dice

Il senso della direttiva Bolkestein si trova in queste parole: basta posizioni dominanti e di rendita durati anche 90 anni degli attuali gestori dei lidi. I beni demaniali come il territorio balneare vanno messi ad asta pubblica, proprio perché di territorio pubblico si tratta. Una gara pubblica deve stabilire periodicamente chi si aggiudica la gestione delle spiagge italiane. Basta quindi proroga automatica delle concessioni.

Si tratta di una direttiva del 2006, che prende il nome da chi l’ha proposta, Frits Bolkestein, allora commissario per la concorrenza e il mercato interno. E’ stata recepita dall’Italia nel 2010, e da quel momento non ha fatto altro che generare aspre polemiche da parte dei gestori delle spiagge italiane.

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L’obiettivo della direttiva è eliminare le barriere tra gli Stati, anche da punto di vista dell’apertura di attività nei vari paesi. Anche se in realtà il problema del rinnovo delle concessioni balneari può benissimo considerarsi un caso interno, visto che nessun cittadino italiano ha mai partecipato a gare pubbliche aperte e trasparenti per gestire i lidi del belpaese.

In sostanza la Bolkestein stabilisce l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche, tra cui quelle balneari. In base a questo provvedimento (recepito a suo tempo dall’Italia):

  • per l’assegnazione di concessioni di occupazione del demanio marittimo, gli Stati Ue devono garantire una procedura di selezione tra i candidati potenziali qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali; si tratta di una gara aperta e trasparente;
  • L’autorizzazione è rilasciata per una durata limitata adeguata, e non può prevedere la procedura di rinnovo automatico

Sotto il governo Draghi, nel 2022 era anche stata trovata un’intesa di gestione del problema spiagge. Tutto poi è stato rimesso in discussione al cambio legislatura.

La proroga delle concessioni balneari nel Decreto Milleproroghe

Questione annosa da affrontare in Italia. Nonostante le direttive europee e il loro recepimento nell’ordinamento italiano, l’Italia ha più svolte spostato in avanti la data di adeguamento vero di quanto stabilito in Europa. Lo ha fatto con proroghe continue.

Motivo per cui è ormai sorvegliato speciale, sotto la lente della Commissione europea, che chiede una soluzione urgente all’Italia per salvaguardare la concorrenza e garantire la trasparenza e l’imparzialità delle procedure di gara.

Attualmente l’Italia ha risposto con il Decreto Milleproroghe, che ha fatto slittare ancora tutto, stabilendo una proroga fino al 31 dicembre 2024, che può arrivare fino al 31 dicembre 2025 per i Comuni che sono alle prese con un contenzioso in essere o con “difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa”; e con il Caso Ginosa: il comune tarantino che aveva rinnovato le concessioni balneari sul territorio, con delibera del 2020.

La sentenza Ue: no al rinnovo automatico

Sul caso si sono espressi ora i giudici europei, che hanno ribadito il loro NO alla proroga automatica delle concessioni delle spiagge. La sentenza stabilisce:

  • che la direttiva si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo, a prescindere, a tal proposito, dal fatto che esse presentino un interesse transfrontaliero certo o che riguardino una situazione i cui elementi rilevanti rimangono tutti confinati all’interno di un solo Stato membro;
  • che il diritto UE non osta a che la scarsità delle risorse naturali e delle concessioni disponibili sia valutata combinando un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso, basato su un’analisi del territorio costiero del comune in questione. È necessario che i criteri adottati da uno Stato membro per valutare la scarsità delle risorse naturali utilizzabili si basino su parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati;
  • che l’obbligo, per gli Stati UE, di applicare una procedura di selezione imparziale e trasparente tra i candidati potenziali, nonché il divieto di rinnovare automaticamente un’autorizzazione rilasciata per una determinata attività sono enunciati in modo incondizionato e sufficientemente preciso dalla direttiva.

Concessioni balneari: cosa succede ora

A questo punto, cosa succederà ora per uscirne illesi da questo nuovo dito puntato? Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti annuncia che verrà fatta una nuova mappatura delle spiagge.

“Si farà la mappatura e le cose che si devono fare, peraltro alcune Regioni sono più avanti, altre più indietro. Ma con equilibrio”, ha spiegato.

In battuta risponde Matteo Salvini, assieme ad altri esponenti della maggioranza di governo: la sentenza “è un grande successo dell’Italia», e che “la nuova mappatura delle spiagge sarà fatta dal Mit e come sempre verranno utilizzati criteri di buonsenso”.

Con il volume “Concessionali demaniali marittime” (scopri di più qui sotto) viene delineata la normativa in tema di concessioni pubbliche (in generale) e marittime (in particolare): l’intervento della Direttiva Bolkestein 2006/123/CE sui meccanismi selettivi di affidamento per le attività limitate dalla scarsità di risorse naturali, la loro applicazione al settore delle concessioni demaniali marittime e la conseguente giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea; nonché alcuni profili comparatistici sul regime demaniale marittimo disciplinato in altri ordinamenti europei (scoprilo qui sotto).

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L’intento di questa pubblicazione è quello di delineare, brevemente ed efficacemente, la disciplina dettata nell’ordinamento in tema di concessioni pubbliche (in generale) e marittime (in particolare): l’intervento della Direttiva Bolkestein 2006/123/CE sui meccanismi selettivi di affidamento per le attività limitate dalla scarsità di risorse naturali, la loro applicazione al settore delle concessioni demaniali marittime e la conseguente giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea; nonché alcuni profili comparatistici sul regime demaniale marittimo disciplinato in altri ordinamenti europei. Il volume si focalizza poi sulla riforma “parziale” operata con la Legge di Bilancio 2019 e le conseguenti sentenze del Consiglio di Stato (9 novembre 2021, nn. 17 e 18) sul tema delle proroghe automatiche e generalizzate delle concessioni demaniali marittime. L’ultima parte contiene un’utile Appendice normativa. Nella sezione online saranno disponibili i futuri aggiornamenti normativi. Stefano Bertuzzi Avvocato, specializzato in diritto amministrativo, autore e curatore di testi giuridici. Gianluca Cottarelli Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con studi legali di ambito nazionale ed internazionale e con Formez PA. Céline Cusumano Avvocato, specializzato in professioni legali, Dottore di Ricerca in diritto comparato.

Stefano Bertuzzi, Gianluca Cottarelli, Céline Cusumano | Maggioli Editore 2022

Foto di copertina: istock/assalve

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