Come faccio a sapere se sono intollerante a qualche alimento?

Redazione 16/10/23
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Non è raro sperimentare sensazioni fastidiose o spiacevoli dopo mangiato, come gonfiore, irritazione e nausea. Queste reazioni possono essere scatenate da uno o più elementi che compongono i cibi, e quindi essere la conseguenza di intolleranze alimentari.

Ma di cosa si tratta precisamente? Il termine è spesso fonte di confusione e viene utilizzato in maniera impropria per indicare condizioni che non hanno nulla a che fare con le intolleranze vere e proprie.

intolleranze alimentari

Vediamo come scoprire se si hanno intolleranze alimentari, chiarendo i dubbi più comuni sul tema e sfatando le convinzioni errate.

Indice

Cosa sono le intolleranze alimentari?

Le intolleranze alimentari possono essere definite come reazioni avverse dell’organismo all’assunzione di determinati alimenti. Più precisamente, si verificano quando l’apparato digerente non è in grado di elaborare determinati cibi, dando esito a tutta una serie di disturbi. 
A differenza delle allergie alimentari, in cui si verifica un coinvolgimento del sistema immunitario e spesso anche una reazione immediata e potenzialmente grave, le intolleranze alimentari riguardano principalmente il processo digestivo. 

In caso di intolleranza, infatti,l’organismo non riesce a digerire correttamente un elemento specifico presente negli alimenti, a causa della mancanza o carenza dell’enzima necessario a scomporlo. Questa condizione può causare alcuni sintomi ricorrenti e persistenti a carico di:

  • Apparato gastrointestinale, con dolori addominali, flatulenza, meteorismo, nausea, diarrea o stipsi, colite, ritenzione idrica
  • Apparato respiratorio, con raffreddori o infezioni ricorrenti alle vie aree
  • Cute, con dermatiti, acne o orticaria. 

A volte possono comparire insonnia, mal di testa, e alcune forme lievi di depressione o ansia.
Quali sono i cibi che provocano intolleranza?

Le intolleranze alimentari scientificamente riconosciute sono due:

  • Intolleranza al lattosio
  • Intolleranza al glutine, intesa come malattia celiaca o celiachia.

L’intolleranza al lattosio, zucchero contenuto nel latte e in molti latticini, è una delle più comuni e riconosciute. È dovuta alla carenza di lattasi, l’enzima necessario per scindere il lattosio in glucosio e galattosio, in modo che questi possano essere assorbiti dall’intestino. In assenza dell’enzima, il lattosio giunge nell’intestino crasso integro, dove viene fermentato dalla flora batterica, provocando:

  • Flatulenza e gonfiore addominale
  • Dolori intestinali
  • Diarrea. 

La celiachia è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario risponde in modo anomalo al glutine, una proteina presente nel grano, nell’orzo, nella segale e in altri cereali. Questa reazione autoimmune danneggia la mucosa dell’intestino tenue, in particolare le piccole protrusioni dei villi intestinali, responsabili dell’assorbimento dei nutrienti, dando esito a sintomi come:

  • Diarrea e altri disturbi intestinali
  • Anemia
  • Cefalee
  • Osteoporosi.

Oltre a queste, esistono altre intolleranze alimentari che possono essere provocate da una vasta gamma di alimenti, dalle carni alle verdure, dai pesci alla frutta, che si manifestano con una sintomatologia varia. In particolare, da segnalare sono le intolleranze a:

  • Nichel, un metallo presente in diverse categorie di cibi, come pesci, verdure, cereali, anacardi e cacao 
  • Fruttosio, zucchero presente in molti frutti e alimenti.

Che differenza c’è tra intolleranza e allergia alimentare?

La differenza tra intolleranza e allergia va rintracciata nel diverso tipo di anticorpi che vengono prodotti dall’organismo durante la reazione avversa.

Nelle allergie alimentari è il sistema immunitario a subire un’alterazione: l’allergene presente in un alimento, una volta ingerito, innesca una serie di reazioni immunitarie che provocano la produzione di anticorpi IgE. Le reazioni allergiche, inoltre, sono immediate e di lieve entità nella maggior parte dei casi. Tuttavia, possono scatenare risposte gravi, o addirittura potenzialmente letali, come lo shock anafilattico. 

Nelle intolleranze alimentari, anche se i sintomi che si presentano possono essere simili a quelli di un’allergia, vengono prodotti anticorpi IgG, ovvero immunoglobuline G. La reazione anomala a uno specifico alimento, come accennato, è dovuta all’incapacità dell’organismo di digerirlo e, a differenza dell’allergia, in cui la reazione è di solito immediata, i disturbi che seguono possono insorgere anche a distanza di molto tempo dall’ingestione dell’alimento. 

Come riconoscere le intolleranze?

Per individuare eventuali intolleranze alimentari, il primo passo è quello di prestare attenzione ai sintomi che ricorrono dopo l’ingestione di determinati cibi. 
Queste manifestazioni sono molto spesso sfumate e possono essere comuni ad altre condizioni, per questo è importante non sottovalutarle. 
A questo proposito, potrebbe essere utile tenere un diario alimentare, in cui registrare dettagliatamente quello che si mangia e i sintomi che compaiono dopo i pasti. Questo può aiutare a identificare eventuali ingredienti problematici. 

Nel caso si sospetti un’intolleranza, tuttavia, l’unico modo per averne conferma è sottoporsi a test diagnostici specifici. 

Test per l’intolleranza al lattosio

Nel caso di intolleranza al lattosio, la diagnosi viene effettuata attraverso il breath test o test del respiro. Il test viene eseguito dopo aver fatto ingerire al paziente lo zucchero del latte, e consiste nel soffiare in un tubicino, per valutare il tempo di transito intestinale del lattosio e l’eventuale colonizzazione anomala dell’intestino da parte di alcuni batteri.

L’esame dura in genere 2 ore durante le quali si eseguono 6 soffi.

Test per l’intolleranza al glutine

La celiachia viene diagnosticata attraverso appositi esami del sangue, finalizzati a rilevare la presenza di specifici anticorpi: anti-transglutaminasi, anti-gliadina e anti-endomisio.

Nel caso in cui questi anticorpi dovessero risultare positivi, per confermare la diagnosi è indispensabile la biopsia del duodeno. 

Test dei 108 alimenti

Il test dei 108 alimenti è un esame del sangue che consente di analizzare una vasta gamma di alimenti che potrebbero essere responsabili di intolleranze alimentari. Questo test, segnatamente, misura la presenza di anticorpi IgG, prodotti dal sistema immunitario in risposta a specifici alimenti. L’esame è in grado di individuare l’intolleranza a una vasta categoria di cibi, tra cui:

  • Glutine e cereali: avena, grano, farro, glutine, gliadina, mais, miglio, orzo, segale, semi di lino, riso
  • Carni rosse e bianche: In questa categoria sono inclusi agnello, maiale, manzo, pollo e tacchino
  • Tuberi, ortaggi, funghi e legumi: asparagi, barbabietola, broccoli, cipolla, carciofo, carota, cetriolo, funghi, lattuga, melanzana, patata, peperone, piselli, pomodoro, porro, sedano, spinaci, soia, rapa e zucchina
  • Pesci e crostacei: acciughe, gamberetti e gamberetti di fiume, merluzzo, pesce spada, trota e sogliola
  • Frutta fresca: ananas, anguria, arancia, banana, ciliegia, cocco, datteri, fragole, kiwi, limone, mela, pera, prugna, pompelmo, pesca e uva
  • Frutta secca: arachidi, anacardi, mandorle, noci, nocciole, semi di girasole e sesamo
  • Spezie ed erbe aromatiche: aglio, basilico, cannella, cavolo rosso, fava di cacao, menta piperita, noce moscata, origano, pepe, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, semi di papavero, semi di senape, rosmarino e vaniglia
  • Lattosio: latte di capra, pecora, mucca e i suoi derivati come latticini, yogurt e formaggi
  • Lieviti: il lievito madre o di birra.
  • Caffeina e teina
  • Uova
  • Miele.

Questo ampio panel di alimenti testati offre la possibilità di individuare una vasta gamma di intolleranze e fornisce indicazioni utili per adattare la propria dieta in base alle specifiche esigenze.