Come creare un Business Plan

Business plan: come sviluppare un piano economico strategico per le attività d’impresa, obiettivi e struttura.

Rosa Leone 30/05/17

Definizione.

Il Business Plan è un piano strategico economico-finanziario volto a prevedere l’andamento di un’attività d’impresa.

Obiettivi.

Il Business Plan è uno strumento atto a pianificare la gestione dell’impresa e la fattibilità del progetto imprenditoriale che si vuole realizzare, analizzando tutte le sfaccettature dell’idea per poter, poi, metterlo in pratica.

Limiti.

Il principale limite è quello di riassumere in poche pagine un progetto che va a toccare diverse aree.

Struttura.

Il Business Plan si compone di tre parti:

Parte introduttiva: si presenta l’idea imprenditoriale e l’imprenditore. Si descrivono le caratteristiche del prodotto, i potenziali clienti, il mercato in cui si vuole entrare, i concorrenti e i punti di forza e di debolezza dell’impresa.

Parte tecnico-operativa: questa parte comprende un piano di investimento (ovvero una descrizione degli impianti, macchinari, attrezzature e immobilizzazioni che si hanno a disposizione, la data di acquisizione, il valore e i criteri di ammortamento), un piano di organizzazione (descrivendo la struttura organizzativa, nello specifico: l’area commerciale, l’area produttiva, l’area logistica e l’area amministrativa), un piano di marketing (descrivendo gli obiettivi commerciali dell’azienda e le politiche di marketing che si vogliono adottare) e un piano di produzione (dove si descrive la scelta del modello di produzione che si vuole adottare, la capacità produttiva e la programmazione dei cicli produttivi).

Parte economico-finanziaria: questa parte contiene un bilancio previsionale, composto da un conto economico previsionale e uno stato patrimoniale preventivo di durata triennale o quinquennale, che definisce i capitali necessari per avviare l’attività. Nel conto economico previsionale vanno inseriti i costi diretti (i costi per le materie prime, i costi di manodopera, gli altri costi industriali diretti, le spese di vendita dirette, i costi di ammortamento) e i ricavi presunti (sia la quantità presunta che il prezzo presunto). La differenza tra i ricavi presunti e i costi diretti dà origine al risultato lordo previsionale, da cui si vanno a detrarre le spese generali di gestione (costi del personale, utenze, affitto, spese bancarie e assicurative, ammortamenti non attribuibili alla produzione venduta) , gli oneri finanziari, oneri o ricavi extragestione e le imposte dirette; si avrà così il risultato netto previsionale. Nello stato patrimoniale previsionale vanno le attività impiegate e le fonti di finanziamento a disposizione. In questa terza parte del business plan è indispensabile anche un budget di cassa composto dalle entrate e dalle uscite di cassa presunte nel breve periodo.

 

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Rosa Leone

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