SI CONSIGLIA
Una delle migliori che abbiamo incontrato sul nostro cammino è stata quella di Cerasa: il total design per il bagno. L’occasione per conoscere questa concezione è stata davvero particolare.
Ne abbiamo parlato con l’Arch. Paola Marella, che ha voluto prendere parte al progetto avviato dall’azienda e che ha collaborato con lei per la sua realizzazione.
Ma perché?
Le composizioni in mostra allo stand di Cerasa hanno avuto un buon riscontro di pubblico: l’azienda ha interpretato lo spirito industrial e ricercato con Play; con Ryo, Movida e York sono state invece presentate nuove finiture, eleganti e funzionali, e con Moon ha posto al centro della stanza da bagno uno sviluppo concentrico, come le fasi lunari.
Il tema scelto come portante era quello della natura e l’immagine dell’albero con fronde rigogliose e radici che affondano nel terreno simboleggia il fiorire di nuove idee su una base solida, l’azienda.
Le collezioni e il tema generale contribuiscono ad alimentare l’idea più importante di Cerasa: il total design. Cerasa si dedica alla stanza da bagno nella sua interezza: proprio con la collaborazione di Paola Marella, il progetto realizzato prevede l’inserimento di complementi d’arredo, box doccia, sanitari, carte da parati vetrificate, corpi luminosi (plafoniera, applique, sali-scendi, piantana), asciugamani e saponi, tutti rigorosamente in stile Cerasa.
Solo in questo modo, seguendo il progetto nella sua totalità, sono possibili abbinamenti cromatici e materici che rendono unico l’ambiente bagno. Solo in questo modo il bagno diventa un nuovo soggiorno, un luogo in cui trascorrere tempo in modo piacevole. Ecco dove sta la peculiarità, ecco perché Paola Marella ha aderito con così tanto entusiasmo.
“Abbiamo fatto in modo di creare un unico interlocutore”: così ha esordito Paola Marella quando l’abbiamo incontrata. Ed è vero, perché normalmente per arredare il bagno e la casa gli interlocutori sono differenti. Chi ci fornisce la carta da parati, chi i tessili, chi il sapone. E l’idea di total design del bagno è anche questa: cambiare la concezione di bagno e renderlo un ambiente vivibile al 100%, un ambiente finito, veramente arredato come tutto il resto della casa, dove non siano presenti solo i servizi ma anche oggetti che permettano di viverlo. E Cerasa diventa l’unico interlocutore.
“È il futuro dell’arredo bagno, le aziende vogliono accontentare il cliente finale” prosegue Paola Marella, “E Cerasa c’è riuscita perché ha una proposta di collezioni varia e su misura.. si può aggiustare il tiro come si vuole“.
“Il bagno diventa un posto da vivere e il motivo sta a monte, nelle nostre esigenze, nel fatto che in realtà passiamo molto tempo in bagno. E allora perché realizzarlo come se fosse un ambiente di passaggio? Non è più così”.
Che cosa le è piaciuto in particolare del progetto di Cerasa?
“Che mi abbia fatto avvertire un desiderio di cambiare e rinnovarsi, che abbia fatto un passo molto concreto in avanti. Inoltre, mi piace molto l’idea di assemblare le cose e costruire veramente l’ambiente bagno, utilizzando anche elementi d’arredo solitamente destinati ad altre stanze (come le mensole aperte). Il risultato ultimo è quello di fare in modo che nasca l’idea di luogo e il più grande contributo di Cerasa è quello di voler cucire questo luogo addosso a chi lo vive perché, prima di tutto, di questi tempi si cambia meno casa e si restruttura, si sistema di più; in secondo luogo il cliente ha sempre il desiderio di ricevere consigli, di essere guidato nelle scelte per sentire che l’esistente viene modificato per lui, in sua funzione”.
Tra gli oggetti che vengono proposti nell’insieme d’arredo di Cerasa, ci sono anche le lampade. Scelta particolare quella di fornire l’illuminazione, per un’azienda di arredo bagno.
“Scelta particolare ma in linea con l’idea di bagno che l’azienda ci sta proponendo. La cura messa nello studio della luce rispetto al design e ai materiali è eccezionale. Le soluzioni sono ottimali per dare risalto ai dettagli materici. Anche questo fa parte della possibilità di occuparsi della stanza bagno in toto e con una mentalità che va oltre i confini e i limiti imposti dalla concezione tradizionale”.
E se noi incominciassimo a vivere il bagno veramente come il living e la cucina? Non c’è bisogno del condizionale, perché lo stiamo già facendo. Pensateci: quanto tempo trascorrete in bagno? Datevi una risposta. Non è bello e utile che diventi un luogo molto più “da vivere” di quanto non sia stato fin’ora?
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