Proprio nel momento in cui stavi per terminare quel progetto importante e avresti avuto bisogno della massima concentrazione, improvvisamente ti ha preso la stanchezza e hai deciso di fare quella telefonata che ti ha fatto perdere l’attimo.
Ti hanno chiamato per proporti un incarico di responsabilità e la cosa ti ha veramente gratificato, ma è bastato dormirci sopra per trovare una lista di motivi estremamente ragionevoli per cui hai dovuto rifiutare.
Hai cominciato a lasciarti sistematicamente sfuggire le opportunità che ti si presentano.
Hai provato ansia, invece che soddisfazione, quando stavi per realizzare quello che sognavi da tempo.
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Come si manifesta la paura del successo?
Se ti è capitato di ritrovarti in una di queste o in analoghe situazioni, potresti avere sperimentato la paura del successo. Tutti conosciamo e abbiamo provato il timore di fallire in qualche ambito della nostra vita, ma non tutti conoscono la paura del successo, un meccanismo inconscio e un fenomeno altrettanto comune e altrettanto, se non maggiormente, insidioso e sabotante.
La paura del successo è stata diagnosticata e definita in questo modo negli anni 1970 dalla psicologa americana Matina Horner, che l’aveva riscontrata soprattutto tra le donne. Studi successivi hanno poi dimostrato che questo timore affligge entrambi i generi. Molto simile alla paura del fallimento, ne condivide i sintomi. Per citarne alcuni:
- Si cominicia a evitare o procrastinare progetti che potrebbero portare riconoscimenti, elaborando un elenco di motivi per rifiutare.
- Ci si racconta di non essere all’altezza dell’obiettivo che si vuole raggiungere oppure che l’obiettivo stesso è irrealistico e irraggiungibile.
- Ci si racconta che non si merita il successo.
- Si ha la convinzione che le persone di successo siano disoneste, corrotte o che hanno pagato chissà che prezzo per arrivare dove sono.
- Si ha la convinzione che una volta raggiunto il successo non si riuscirà a gestirne o sostenerne le conseguenze e quindi che è meglio lasciare perdere.
- Ci si sente in colpa verso colleghi, amici o familiari per qualsiasi risultato conseguito, grande o piccolo, e quindi si preferisce farli passare sotto silenzio.
- Si fanno spesso compromessi o rinunce per evitare conflitti (e quindi anche risultati) nella sfera lavorativa o personale.
In realtà, quello che spaventa e che trattiene dall’agire per realizzare qualcosa di grande che potrebbe avere effetti trasformativi sulla propria vita, non è tanto il successo di per sé, ma la paura di sue possibili conseguenze indesiderabili – reali o immaginate. Vediamone alcune.
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Paura di perdere l’identità
Timore di dover cambiare la propria personalità, di non essere più riconosciuti (quindi non più accettati e amati) da familiari, amici, colleghi….. Oppure che il successo implichi per forza doversi uniformare a modelli di persone di successo che consideriamo negativi.
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Paura del cambiamento
Delle proprie abitudini, paura di non riuscire più a conciliare vita privata e lavoro, di dovere operare scelte radicali e rinunce sul piano personale.
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Paura di doversi impegnare
Di perdere autonomia, libertà, di non potere più tornare indietro.
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Paura di dover affrontare la visibilità
E di conseguenza essere esposti al giudizio (paventato sempre come negativo), alle critiche, paura di fare brutta figura, di deludere le aspettative e quindi, potenzialmente, paura di non essere accettati per quello che si è nella propria autenticità.
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Paura di non essere in grado di fare quello che il successo richiede
“Ce l’ho fatta per un colpo di fortuna. E adesso? Se no sono all’altezza? E se gli altri scoprono che non sono all’altezza?”
E se le tue paure, se le conseguenze immaginate del successo facessero solo parte del tuo sistema di credenze? Siamo cresciuti con modelli e schemi di pensiero ereditati dalle persone attorno a noi e perfino avvalorati dalla saggezza popolare: “per apparire bisogna soffrire” “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca” “per avere successo bisogna fare dei sacrifici”, “devi scegliere: non si può avere tutto dalla vita!” “Non fu mai gloria senza invidia.”
E se si trattasse di costruzioni della tua mente che cerca di preservarti da disagi nell’immediato senza considerare la tua felicità a lungo termine?
Se fossero credenze legate all’esperienza passata tua o di persone attorno a te?
Come si può stabilire una relazione equilibrata con il successo?
- Respira e rilassati
- Non puoi piacere a tutti. Fattene una ragione.
- Smetti di pensare al cambiamento come perdita di qualcosa o come foriero di risvolti negativi, pensalo invece come ad un’opportunità di crescita e di miglioramento.
- Rivedi la tua definizione del successo. Crea la tua unica e personale definizione di successo invece di inseguire le definizioni di altri.
- Smetti di dubitare se sarai all’altezza solo perché in questo momento non sai come si fa. Se qualcuno ci è riuscito, puoi riuscirci anche tu, e se ti mancano strumenti e competenze le puoi sempre acquisire.
- Impara. Tutto quello che sai fare adesso (compreso parlare, camminare, mangiare con le posate) l’hai imparato. Vale per tutto. Inoltre, le persone di successo non sono nate tali. Anche loro si sono trovate nella tua stessa condizione con le tue incertezze, ma ci hanno creduto e sono andate avanti senza cedere al dialogo interno che cercava di bloccarle.
- Stabilisci confini: lascia andare il bisogno di controllo, ricordati che puoi delegare, usa l’assertività per dire “no” quando serve.
- Metti sempre in agenda dei momenti per te. Il successo non è una destinazione. È un viaggio ed è importante che ogni passo sia ben radicato ed equilibrato. I tuoi momenti di ricarica hanno la stessa importanza di quelli dedicati al lavoro e alle incombenze personali.
- Verifica il tuo grado di motivazione: se dubiti che ne valga la pena, assicurati di sentirti bene con le tue scelte. Il successo che stai per raggiungere è davvero quello che vuoi? E se non lo è cambia obiettivo!
E tu? Come vivi il successo?
Fammi sapere qui sotto o scrivimi….
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