Il provvedimento è incluso nella norma transitoria approvata lo scorso 6 luglio, a recepimento della direttiva comunitaria numero 52 del 2009. Per regolarizzare i propri lavoratori clandestini, i datori di lavoro dovranno pagare un contributo forfettario di 1000 euro che, comunque, non eliminerà eventuali oneri fiscali non corrisposti. Saranno incluse nel processo di messa in regola le maestranze che siano in corso d’occupazione presso la società che avanza richiesta di normalizzazione da non meno di tre mesi, punto temporale a partire da cui i lavoratori dovranno versare anche gli eventuali contributi non saldati nei confronti dell’erario. Non solo: i lavoratori “invisibili” dovranno dimostrare di essere stabilmente in territorio italiano almeno dal 31 dicembre 2011.
Gli sportelli accoglieranno le domande per un mese, dunque entro il 15 ottobre, provviste delle rispettive dichiarazioni del lavoratore e del datore di lavoro, mentre, con l’entrata in vigore del provvedimento, vengono messi in stand-by tutti i procedimenti amministrativi e penali, pendenti su ciascuna delle parti in causa, subordinato o imprenditore che usufruisca di manodopera sprovvista di permesso di soggiorno. La sanatoria introdurrà anche un nuovo termine di deterrenza economica, che porta le sanzioni per i datori di lavoro recidivi, che non presenteranno domanda di messa in regola nell’intervallo individuato dalla nuova sanatoria, a ben 150000 euro.
Dal provvedimento saranno estromessi tutti i clandestini oggetto, in passato, di pratiche di espulsione, condannati o segnalati affinché la loro presenza fosse portata al di fuori dei confini territoriali dello Stato italiano.
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