E’ proprio da borghesi, anzi da proletari, il trantran del posto fisso. Sai che noia… ogni giorno timbrare il cartellino, ogni giorno recarsi nello stesso posto, ogni giorno svolgere lo stesso lavoro. Ma, soprattutto, cosa veramente barbosa e noiosa: ricevere ripetutamente, stancamente, il noiosissimo stipendio, un mese dopo l’altro, ogni anno, per tanto tempo… Ma basta!
E via, un po’ di dinamismo (anzi, la parola d’ordine è flessibilità). Occorre anche saper affrontare la vita apprezzandone la varietà, anche del lavoro.
Altrimenti, finisce che quei soldi che ti danno li spendi e li investi. Magari, pensi di sposarti e, forse, perfino di fare figli e comprare una casa. Poi, ti ritrovi con il coniuge che ti critica per il troppo lavoro e lo stipendio irrisorio, per il tempo che non dedichi ai figli ed il mutuo troppo alto, per lo stipendio che prendi.
Il posto fisso induce in “tentazioni”, che è meglio evitare. Vi immaginate, andare in banca e chiedere un prestito, presentando come credenziale “il posto fisso”? Il funzionario inorridirebbe: “ma, signore mio, suvvia, ma dàai! Ma si presenta qui, in banca, col… col posto fisso? E che monotonia… Ma, così è sicuro che il prestito glielo accordiamo e che lei, poi, lo restituisca. Dove finisce, allora, caro signore, il divertimento, il piacere dell’attesa, che, come si sa, è maggiore di quello che si prova quando si ottiene l’agognato obiettivo… Guardi, si ripresenti tra un mese, con un contratto di lavoro flessibile, possibilmente della durata di pochi mesi. Mi raccomando: senza articolo 18! E così, vedrà, vedrà, quanto pathos, quanta emozione nell’ottenere un mutuo, che poi non potrà pagare!”.
In effetti, ma perché puntare al posto fisso? Tutti noi sappiamo che possiamo tornare a casa e dire: “ho cambiato lavoro, non avevo più voglia… Ma, con tutte le proposte che continuamente molte aziende mi facevano, anche se mi devo reinventare, almeno non vedrò la brutta faccia del capo, eh eh…”.
Cosa dite? Guarda che non siamo in Danimarca, né in Germania?
Ah, col cattivo tempo mi ero confuso…
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Per approfondire:
Rapporti di lavoro: regole di convenienza anche per i lavoratori di Luigi Oliveri, 5 novembre 2011
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