Ma perché si chiama “cessione del quinto”? Semplicemente perché la trattenuta mensile non può superare un importo pari al quinto dell’importo mensile della pensione, ossia il 20%. Quindi, ad esempio, se un pensionato riceve 1.000 euro, la trattenuta a seguito di cessione del quinto non può eccedere la somma di 200 euro. È dunque di facile intuizione che il prelievo non è uguale e indistinto per tutti, in quanto bisogna tenere conto dell’importo pensionistico di ciascun soggetto. Ancora: perché non può essere trattenuta una somma maggiore sulla pensione? Ebbene è compito dell’Inps assicurarsi che i propri iscritti possono condurre una vita libera e dignitosa, senza quindi accollarsi di debiti esosi che inficiano la sfera privata
A questo punto è lecito chiedersi: quanto devo restituire di interessi all’Inps per il prestito? A questa domanda non è possibile rispondere in maniera univoca ma bisogna guardare a diversi parametri, come ad esempio il tasso effettivo globale medio (in breve TEGM). Tale valore si modifica ogni trimestre. Infatti, l’Inps comunica i nuovi valori ogni tre mesi mediante documento di prassi. Ultimo in ordine cronologico è il Messaggio n. 1454 dell’8 aprile 2021, che ha individuato i tassi relativi al secondo trimestre 2021.
Vediamo quindi nel dettaglio i nuovi tassi della cessione del quinto della pensione 2021, come si calcola, qual è la quota cedibile, come funziona e quando conviene chiedere la cessione.
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Cessione quinto pensione e stipendio: soggetti interessati
Prima di tutto, però, occorre capire chi sono i pensionati che possono chiedere agli intermediari finanziari la cessione del quinto, in quanto non tutti possono farsi applicare trattenuta massima del 20% sull’importo erogato dall’Inps. Ebbene, in via generale, possono utilizzare tale meccanismo tutti i pensionati sia i pensionati pubblici che privati, con delle specifiche eccezioni.
Diversamente, il divieto di cedere il quinto del trattamento previdenziale opera per:
- le pensioni e assegni sociali;
- l’invalidità civile;
- gli assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità;
- gli assegni di sostegno al reddito (VOCRED, VOCOOP, VOESO);
- gli assegni al nucleo familiare;
- le pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la cessione;
- le prestazioni di esodo ex art. 4, co. da 1 a 7–ter, della L. n. 92/2012.
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Cessione quinto pensione e stipendio: come funziona
Quanto al funzionamento della cessione del quinto, come anticipato in premessa, lo scopo è di dotare il pensionato di una somma di denaro per far fronte ai propri bisogni che diversamente non potrebbe con la sola pensione.
Dunque, il primo passaggio da fare è chiedere all’INPS l’importo massimo della rata del prestito, mediante uno specifico documento denominato “comunicazione di cedibilità della pensione”. Tale documento va poi consegnato alla Banca o alla società finanziaria con la quale stipulare il contratto di finanziamento.
Nel caso in cui il pensionato, per la stipula del contratto, si rivolga ad un Ente finanziario convenzionato con l’INPS, la comunicazione di cedibilità verrà elaborata direttamente dalla Banca/Finanziaria attraverso un collegamento telematico con l’Istituto stesso, e i tassi d’interesse applicati al contratto di prestito saranno più vantaggiosi.
>> Scarica il modulo per la richiesta della comunicazione di cedibilità <<
Cessione quinto pensione e stipendio: come si calcola
Individuato il meccanismo di funzionamento, nonché i soggetti interessati, è importante ora comprendere come si calcola la cessione del quinto della pensione. Come accennato in precedenza, l’importo della rata da trattenere dipende sostanzialmente dalla pensione stessa.
Inoltre, a seguito della trattenuta operata, l’Inps non può intaccare in alcun modo l’importo della pensione minima stabilito annualmente dalla legge. Pertanto, l’importo cedibile è calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali. Va da sé che i trattamenti pensionistici integrati al minimo non possono essere oggetto di cessione.
E se il pensionato è titolare di più pensioni, su quale importo deve essere effettata la trattenuta? L’Inps, in tal caso, effettua la somma di tutte le pensioni che possono essere oggetto di trattenuta e effettua la cessione del quinto.
Ecco un esempio per comprendere meglio il calcolo della cessione del quinto della pensione.
Supponiamo che un pensionato riceva 1.500 euro lordi. Al netto delle ritenute fiscali, ciò che percepisce è 1.100 euro. In tal caso, la quota cedibile di un quinto si calcola sulla pensione netta: quindi la quota cedibile è pari a 220 euro (1.100/5).
Cessione quinto pensione e stipendio: i nuovi tassi
Con il Decreto n. 24410 del 29 marzo 2021 il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro – ha indicato i tassi effettivi globali medi (TEGM) praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari, determinati ai sensi dell’art. 2, co. 1, della L. n. 108/1996, recante disposizioni in materia di usura, come modificata dal D.L. n. 70/2011, convertito con modificazioni dalla L. n. 106/2011, rilevati dalla Banca d’Italia ed in vigore per il periodo “1° aprile 2021 – 30 giugno 2021”.
Per i prestiti da estinguersi dietro cessione del quinto dello stipendio e della pensione, il valore dei tassi da applicarsi nel periodo “1° aprile 2021 – 30 giugno 2021” sono i seguenti:
- per gli importi fino a 15.000 euro si applica un TEGM dell’11,20%, mentre il tasso di soglia dell’usura è pari a 18%;
- per gli importi oltre i 15.000 euro invece il TEGM è del 7,49% e il tasso di soglia dell’usura corrisponde al 13,3625%.
Sulla base di tali dati, i tassi soglia TAEG da utilizzare per i prestiti estinguibili con cessione del quinto della pensione concessi da intermediari finanziari in regime di convenzionamento ai pensionati variano come segue:
- per i pensionati fino a 59 anni si applica un tasso di soglia convenzionale dell’8,36% fino a 15.000 euro e del 6,39% oltre i 15.000 euro;
- per i pensionati compresi fra i 60 e 64 anni si applica un tasso di soglia convenzionale del 9,16% fino a 15.000 euro e del 7,19% oltre i 15.000 euro;
- per i pensionati compresi fra i 65 e 69 anni si applica un tasso di soglia convenzionale del 9,96% fino a 15.000 euro e del 7,99% oltre i 15.000 euro;
- per i pensionati compresi fra i 70 e 74 anni si applica un tasso di soglia convenzionale del 10,66% fino a 15.000 euro e del 8,69% oltre i 15.000 euro;
- per i pensionati compresi fra i 75 e 79 anni si applica un tasso di soglia convenzionale del 11,46% fino a 15.000 euro e del 9,49% oltre i 15.000 euro.
Cessione quinto pensione e stipendio: conviene o no?
La cessione del quinto della pensione ha dei pro e dei contro. Vediamoli nel dettaglio.
Tra i pro possiamo sicuramente annoverare il fatto che si tratta di una forma di credito sicura per banche e finanziarie. Infatti è un credito assicurato che ha la priorità nel rimborso rispetto agli altri. Quindi, molti istituti finanziatori sono disponibili a fare offrire delle buone condizioni.
Inoltre, si tratta di una forma di finanziamento assicurata per legge. Ciò significa che nel caso, ad esempio, di sopraggiunta invalidità o perdita del posto di lavoro nel caso dei lavoratori subordinati, la polizza assicurativa estinguerà il debito.
Altro vantaggio è che si può richiedere in maniera semplice, in quanto la banca si occuperà di tutto, compresa anche la richiesta della comunicazione di quota cedibile all’INPS.
Chiaramente esistono anche i contro. Innanzitutto, il prestito ha un costo che mediamente sono superiori ai prestiti tradizionali e al credito al consumo. In secondo luogo, la cessione del quinto non è facilmente rinegoziabile o consolidabile. Infatti è sì possibile rivedere il contratto ma è anche vero che bisogna procedere a estinguere la vecchia cessione e accendere un nuovo contratto, con conseguente pagamento delle spese accessorie per una seconda volta.
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