Oggi è molto comune indicare tizio o caio come “Cavaliere”, come è altrettanto difficile, a volte, capire e conoscere cosa significa essere, sotto il profilo etico e morale, “Cavaliere” ma soprattutto sapere, sotto il profilo giuridico, se effettivamente il titolo in possesso è legittimo e spendibile.
La legislazione italiana, grazie alla legge 178/51, quella che ha istituto l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e le sue successive variazioni, è quella fra le più avanzate al mondo nell’ambito del diritto pubblico e internazionale, ma disciplina, in modo non sempre chiaro, alcuni aspetti dell’essere titolato “Cavaliere” e su come spendere pubblicamente questo titolo onorifico.
La conferenza, che punta proprio a dirimere alcuni dubbi sulla prassi in vigore e su tutta una serie di attività che vanno dalla proposizione, al conferimento del titolo, al mantenimento dei requisiti soggettivi, alle misure di tutela dello stesso Ordine e delle sanzioni applicabili in caso di violazione dei parametri oggettivi di conferimento e delle norme di carattere generale previste per i conferimenti e l’uso delle onorificenze e distinzioni cavalleresche, vedrà in buona parte interventi che illustreranno quelli che sono oggi i maggiori Ordini Cavallereschi Italiani, se così si possono indicare, considerata ormai la loro caratura internazionale, presenti in Italia e nel mondo.
Alla conferenza parteciperà S.E. l’On. Dottor Alberto Lembo, Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta, incaricato del Delegato per il Piemonte e la Valle d’Aosta del Sovrano Militare Ordine di Malta Carlo Amedeo Melzi d’Eril e Presidente del Gruppo informale di lavoro in materia di onorificenze del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica presso il Ministero degli Affari Esteri, che relazionerà su: “Un’Istituzione unica: il Sovrano Militare Ordine di Malta”.
Pe l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme sarà presente S.E. Cav. di Gr.Cr. Gen. Avv. Silverio Vecchio, Luogotenente per l’Italia Settentrionale dell’OESSG, una delle massime cariche dell’Ordine che lo illustrerà con intervento dal titolo: “L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Ieri e Oggi”.
Anche gli Ordini Sabaudi saranno rappresentati accademicamente dal Prof. Enrico Genta Ternavasio, Cavaliere Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, incaricato del Delegato degli Ordini Sabaudi per il Piemonte e la Valle d’Aosta, il Conte Carlo Buffa di Perrero, nonché Docente Ordinario di Storia del Diritto Italiano ed Europeo nell’Università di Torino e alla Luiss di Roma e che relazionerà su: “Ordini Sabaudi tra storia, tradizione e Ordinamento”.
In coda si avranno due interventi dal profilo esclusivamente giuridico il primo e programmatico il secondo e che verteranno su “Presupposti e sviluppi della legge 178/51, istitutiva dell’O.M.R.I.” con cui saranno illustrati gli aspetti più salienti e gli sviluppi più recenti della normativa a cura del Dr. Carmelo Cataldi e su: “L’ANIOC, antesignana dell’associazionismo cavalleresco, origini e profili giuridici” a cura del Cav. di Gran Cr. O.M.R.I. Dr. Carlo Varni Delegato Regionale ANIOC per il Piemonte.
La Conferenza è stata fortemente voluta dalla Delegazione Provinciale di Cuneo e di quella Intercomunale di Fossano dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche come momento di elevazione culturale dei propri iscritti e di tutti coloro che, vicini agli Ordini Cavallereschi, vogliono conoscere e approfondire la materia mentre la direzione e l’organizzazione è stata affidata allo Studio Legale Bimbato e Partenrs di Fossano.
Si avrà, tra l’altro la presenza di una delegazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Al termine sarà offerto ai partecipanti un rinfresco grazie al gentile contributo della Cassa di Risparmio di Fossano, di cui è confermata la presenza del Presidente Dr. Beppe Ghisolfi, Cavaliere di Grazia Magistrale dello S.M.O.M., nonché verranno consegnati 7 diplomi e tessere di nuovi soci dell’A.N.I.O.C. .
Si ritiene, come detto all’inizio, che l’occasione di avere un consesso accademico e culturale di tale livello sia più unica che rara, fatto che fa ben sperare nell’afflusso non solo di studiosi e ricercatori ma soprattutto di quella fetta di società curiosa di conoscere un ambito così riservato e carico di tradizioni millenarie quale quello cavalleresco.
Dr. Carmelo Cataldi
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