E’ quanto sottolinea la quinta sezione penale della Cassazione, nelle motivazioni della sentenza con la quale e’ stata annullata con rinvio, il 9 marzo scorso, la condanna a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa pronunciata dalla Corte d’appello di Palermo il 29 giugno del 2010. In particolare, i giudici della Suprema Corte, nella sentenza n. 15727 depositata il 24 aprile scorso e lunga ben 146 pagine, rilevano che l’assunzione di Vittorio Mangano ad Arcore “indipendentemente dalle ricostruzioni dei cosiddetti pentiti e’ stata congruamente delineata dai giudici come indicativa, senza possibilita’ di valide alternative”, del suddetto accordo.
Di seguito l’intera sentenza della Cassazione, divisa in 4 parti:
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento