Con la soglia del caldo sopra i 35 gradi, e in assenza di misure in grado di ridurre il rischio di colpo di calore, le attività di lavoro possono essere sospese, con richiesta della cassa integrazione. Lo aveva precisato nel luglio 2022 una nota congiunta di Inps-Inail. Diktat che torna attuale anche in questa estate 2023 con temperature che, in più parti d’Italia, hanno abbondantemente superato la soglia critica in questione.
Un nuovo messaggio dell’Inps ha ricordato della possibilità di invocare il troppo caldo per chiedere la Cigo: “in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza delle temperature elevate, il ricorso al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo” è invocabile dal datore di lavoro laddove le suddette temperature risultino superiori a 35° centigradi. Va, tuttavia, ricordato che anche temperature inferiori a 35° centigradi possono determinare l’accoglimento della domanda di accesso al trattamento ordinario qualora entri in considerazione la valutazione anche della temperatura c.d. “percepita”, che è più elevata di quella reale, ha spiegato Inps nel messaggio 2729 del 20 luglio.
Non è necessario che i gradi centigradi siano rilevabili dai termometri, è sufficiente che questi siano anche solo percepiti. Interessati dalla domanda Cig per troppo caldo sono tutti quei lavoratori alle prese con mansioni particolarmente esposte al rischio calore: ad esempio operai dei cantieri stradali o degli altiforni. Ma non solo.
Si parla quindi di temperature oltre i 35 gradi e di lavorare in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore. In tutti questi casi è consentito, anzi si deve ricorrere alla cassa integrazione ordinaria per troppo caldo.
L’Inps ha avvertito che i fenomeni climatici estremi sono correlati con un forte rischio di infortunio sul lavoro. Ecco perché nel 2022 ha dato indicazioni su quali sono i settori per i quali si può chiedere la cassa integrazione ordinaria in caso di temperature superiori ai 35 gradi.
Ecco in breve i settori che possono ricorrere alla cassa integrazione per caldo sopra i 35 gradi e come chiederla.
Indice
Cassa integrazione per caldo sopra i 35 gradi: i lavori interessati
Tra i settori interessati dalla possibilità di accedere alla Cassa integrazione per caldo sopra i 35 gradi rientrano:
- i lavori di stesura del manto stradale,
- i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni,
- le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione,
- tutte le fasi lavorative che vengono svolte in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.
Come richiedere la Cassa integrazione per caldo sopra i 35 gradi
In base al vademecum Inps-Inail del 2022, è ovviamente l’azienda a dover presentare domanda di Cigo.
A questa domanda va allegata la relazione tecnica in cui si specifica:
- le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa;
- il tipo di lavorazione in atto nelle giornate medesime.
L’azienda che richiede la Cigo (cassa integrazione ordinaria) per caldo sopra i 35 gradi non è tenuta a produrre dichiarazioni che attestino l’entità della temperatura, né a produrre i bollettini meteo.
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Consigliamo anche il libro “Paghe e contributi 2023”, come guida utile per l’elaborazione e la comprensione della busta paga 2023. Sono approfonditi tutti i passaggi necessari per l’elaborazione del cedolino e dei vari adempimenti connessi.
Da tenere a mente che l’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione delle lavorazioni in quanto ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i casi in cui le sospensioni siano dovute a temperature eccessive.
Cassa integrazione per caldo: in quali casi si può usare
Nel messaggio Inps del 20 luglio, Inps spiega chiaramente che la CIGO è invocabile dalle aziende per “evento meteo” nel caso le temperature del luogo di luogo di lavoro raggiungano valori rischiosi per la salute dei lavoratori. Non solo per caldo sopra i 35 gradi, anche per temperature inferiori, laddove si registri un elevato tasso di umidità che concorre significativamente a determinare una temperatura “percepita” superiore a quella reale. In sostanza si può usare la Cigo “eventi meteo” in questi casi:
- con temperature sopra i 35° centigradi;
- anche con temperature inferiori a 35° centigradi, si registra un elevato tasso di umidità che concorre significativamente a determinare una temperatura “percepita” superiore a quella reale. Pertanto, la valutazione della temperatura rilevata nei bollettini meteo deve tenere conto anche del grado di umidità, atteso che, in base alla combinazione dei due valori (temperatura e tasso di umidità), è possibile ritenere che la temperatura percepita sia maggiore di quella effettivamente rilevata.
In entrambi i casi succede laddove le relative attività sono svolte in luoghi non proteggibili dal sole o se comportino l’utilizzo di materiali ovvero in presenza di lavorazioni che non sopportano il forte calore.
Il rapporto Inail sul caldo estremo
Un progetto Inail, chiamato Worklimate, nasce dall’esigenza di supervisionare il lavoro collegato alla condizioni climatiche. Il presupposto è valutare come Infortuni e malori sul lavoro possano essere potenzialmente determinati da condizioni termiche critiche
Nel “Report caldo e lavoro” del 17 luglio 2023 è inserita una raccolta delle informazioni provenienti da organi di stampa: gli articoli pubblicati sulla stampa quotidiana nazionale e locale riguardanti gli infortuni e malori sul lavoro possibilmente correlati al caldo e le segnalazioni di iniziative e proposte per la tutela della salute dei lavoratori esposti a stress termico sono reperiti mediante un’applicazione web per la definizione di un set di query che si appoggia al motore di ricerca Google.
Dall’altra si mostra l’impatto delle condizioni termiche critiche sul mondo del lavoro in termini di produttività nei diversi settori, così come riportato dalla stampa. Il rapporto sarà aggiornato con cadenza settimanale e alla fine della stagione estiva sarà pubblicata una infografica con una sintesi delle caratteristiche degli eventi accaduti.
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(Foto di copertina istock/coffeekai)