Carta Reddito di cittadinanza: limite spesa giornaliero? Ultime news sull’utilizzo

Paolo Ballanti 04/06/19
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Quali acquisti si possono fare con la Carta Reddito di Cittadinanza per non incorrere nelle spese vietate e perdere il sussidio statale?

In linea di principio la Carta dev’essere utilizzata per le esigenze essenziali della vita quotidiana escludendo tutti quei beni e servizi che siano sintomo di un utilizzo fraudolento del Reddito di cittadinanza (da parte di chi non ne ha realmente bisogno), su cui anche il Ministero del Lavoro di concerto con quello dell’Economia si sono recentemente pronunciati (Decreto ministeriale del 19 aprile).

Vediamo nel dettaglio quali sono le spese ammesse e quelle vietate.

=> Speciale Reddito di cittadinanza <= 

Carta Reddito di cittadinanza: spese ammesse

Secondo il Decreto ministeriale del 19 aprile, il sussidio può essere utilizzato per tutte le esigenze previste dalla Carta acquisti.

La Carta acquisti era uno strumento di pagamento elettronico per l’acquisto di generi alimentari in esercizi convenzionati o per il pagamento delle bollette di luce e gas.

Dal 1º gennaio 2018 il nome è cambiato in Carta REI, per coloro che beneficiavano del Reddito di inclusione.

Si può perciò utilizzare la Carta RDC per:

  • Pagare le utenze elettriche, del gas e telefoniche (si può richiedere anche il bonus luce e gas);
  • Acquistare beni di prima necessità e medicinali presso alimentari, supermercati, farmacie e parafarmacie;
  • Bollo;
  • Abbigliamento, quando per il valore e il marchio del capo si rientra nel concetto di “bene di prima necessità”;
  • Elettrodomestici, esclusivamente quelli legati a bisogni fondamentali come forni a microonde, condizionatori, stufe elettriche, asciugacapelli (sconsigliato l’acquisto di tv a schermo piatto, impianti stereo e decoder);
  • Manutenzioni casalinghe (come idraulico ed elettricista), da ritenersi escluse le spese condominiali.

=> Carta Reddito di cittadinanza: spese e pagamenti ammessi <=

Carta Reddito di cittadinanza: spese vietate

Il Decreto vieta l’utilizzo della Carta per l’acquisto di:

  • Giochi che prevedono vincite in denaro o altri beni;
  • Acquisto, noleggio o leasing di barche nonché acquisto di servizi portuali;
  • Armi;
  • Materiale pornografico ovvero beni e servizi per adulti;
  • Servizi finanziari;
  • Servizi che garantiscono il trasferimento di denaro;
  • Assicurazioni;
  • Acquisti presso gioiellerie e pelliccerie;
  • Acquisti presso gallerie d’arte o luoghi affini;
  • Acquisti in club privati;
  • Acquisti on-line o con servizi di direct-marketing.

Sempre il Decreto precisa che l’utilizzo della Carta è precluso nei locali che si dedicano prevalentemente o significativamente alla vendita dei beni o dei servizi vietati.

Questo significa che il beneficiario non può utilizzare la Carta per l’acquisto di qualsiasi articolo (ad esempio un profumo) all’interno di un esercente che si dedica prevalentemente alla vendita di articoli di gioielleria (perché rientra tra le spese vietate).

Confermato anche il divieto all’uso della Carta all’estero, misura giustificata dall’intenzione di rilanciare i consumi nazionali.

=> Carta Reddito di cittadinanza 2019: ritiro, costi e come si utilizza <=

Carta Reddito di cittadinanza: limite al contante

Il Decreto conferma quello che è il limite all’uso del contante già previsto in sede di entrata in vigore del Reddito di cittadinanza.

Non si possono prelevare contanti oltre i 100 euro al mese. Soglia da moltiplicare in base a una “scala di equivalenza” che tiene conto delle caratteristiche e del numero dei familiari. Ogni operazione sconta 1 euro di commissioni se avviene presso gli ATM di Poste Italiane elevati a 1,75 euro presso qualsiasi altro sportello bancomat.

È precluso in ogni caso il prelievo di contante all’estero.

Carta Reddito di cittadinanza: regole sui bonifici

Dal Decreto ministeriale nessuna modifica sui bonifici. Vale quanto prevede l’articolo 5 comma 6 del Decreto legge n. 4/2019 (convertito in Legge n. 26/2019).

È possibile effettuare un bonifico al mese per:

  • Pagare l’affitto se il Reddito comprende anche un aiuto economico per famiglie che risiedono in immobili in locazione;
  • Pagare la rata del mutuo, se il Reddito comprende un aiuto economico per i nuclei familiari residenti in abitazioni di proprietà, quando per la loro costruzione o l’acquisto uno dei componenti ha stipulato un contratto di finanziamento.

Per ogni bonifico si paga 1 euro di commissioni ridotte a 50 centesimi per il Postagiro.

Carta Reddito di cittadinanza: limite di spesa giornaliero? 

Non esiste un limite giornaliero all’uso della Carta. Gli unici tetti stabiliti sono quelli mensili relativi al prelievo di contante e al numero di bonifici.

Altro paletto è l’obbligo di spendere l’intero importo caricato entro il mese successivo. Le somme non spese si perdono e anzi il loro 20% viene trattenuto dalla ricarica del mese successivo.

Per conoscere il saldo e i movimenti della Carta è sufficiente:

  • Chiamare il numero verde 800.666.888;
  • Presso gli ATM Postamat;
  • Collegandosi al sito ufficiale del Reddito di cittadinanza (necessario essere in possesso delle credenziali SPID).

Carta reddito di cittadinanza: come è fatta

La Carta RDC è una semplice prepagata rilasciata da Poste Italiane e ricaricata ogni mese con il sussidio statale. Non è possibile ricevervi ricariche o bonifici da parte di soggetti o enti diversi dalla Pubblica Amministrazione.

Ad ogni prepagata è assegnato un PIN consegnato in busta chiusa all’atto del ritiro. Questo dovrà essere utilizzato per gli acquisti presso i circuiti POS. Se gli importi sono inferiori ai 25 euro è possibile non digitare il PIN dal momento che la Carta sfrutta la tecnologia contactless.

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Reddito di cittadinanza

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha dato corpo e struttura alla svolta intrapresa dal nostro Paese nelle politiche di contrasto alla povertà avvenuta con l’avvio del Reddito di Inclusione. Più che di una svolta, si è trattato di una vera e propria rivoluzione epocale, paragonabile alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale e alla chiusura dei manicomi. Una rivoluzione frutto di un lungo percorso di sperimentazioni e battute di arresto che ha visto protagonisti governi di diverso colore negli ultimi venti anni, e che si inserisce in un contesto culturale, quello italiano, ancora molto legato all’idea di aiuto come di una mera erogazione monetaria dallo Stato e ancora poco preparato, forse, alle logiche del “contrasto alla povertà”, della “condizionalità”e della “inclusione attiva”.Sulla nuova misura è stato detto tutto e il contrario di tutto, da politici, giornalisti, opinionisti, esperti, generando confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra gli stessi tecnici e tra gli operatori.La finalità di questo manuale è illustrare e spiegare la nuova misura nella sua globalità, sistematizzando in chiave tecnico/professionale tutte le informazioni e le conoscenze necessarie per una corretta interpretazione dell’impianto stabile e della struttura normativa di riferimento, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte e alle ricadute operative e organizzative sui territori e gli Enti locali, pubblici e privati: questo è infatti il taglio che ha guidato l’esposizione dei vari argomenti, anche quelli all’apparenza solo di stretto interesse degli utenti finali. Più nello specifico, l’obiettivo degli autori è fornire agli operatori della formazione professionale, dei servizi di orientamento, delle agenzie per il lavoro, dei servizi sociali e dell’assistenza alle persone in condizione di svantaggio sociale, tutti gli strumenti di base per una piena comprensione dei dispositivi normativi connessi ad ampio raggio al Reddito di Cittadinanza. Nicoletta Baracchini Giurista esperta di legislazione sociale e sanitaria. Consulente ANCI in materia di ISEE e componente del gruppo ministeriale sull’attuazione dell’ISEE. Collabora con Regioni ed Enti locali per le normative in materia di organizzazione, regolamentazione e valutazione di servizi pubblici. Emilio Gregori Partner e senior consultant di Synergia e docente di Statistica presso l’Università L. Bocconi di Milano. Si occupa di analisi di sistema per i servizi sociali; svolge consulenza e attività di formazione relativamente alla programmazione e pianificazione territoriale delle politiche sociali e delle misure di contrasto alla povertà. Giovanni Viganò Partner e senior consultant di Synergia e docente di Metodi Quantitativi per le Scienze Sociali presso l’Università L. Bocconi di Milano. Esperto nella progettazione e implementazione di Sistemi Informativi Sociali, è stato consulente esperto per conto del Formez del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle aree di Lavoro Comune con INPS e Regioni per l’implementazione del SIUSS.    

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