Decreto Trasparenza carburanti, è legge: bonus trasporti, prezzi esposti, tutte le misure

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Con l’approvazione definitiva alla Camera di mercoledì 8 marzo, arriva la conversione in legge del Decreto Trasparenza carburanti, varato dal governo il 10 gennaio scorso e che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi. La misura si era resa necessaria quando, dopo lo stop al taglio delle accise a partire dal mese di gennaio, si erano registrate importanti variazioni nei prezzi di benzina e gasolio, che il governo riconduceva a condotte speculative.

Tra le misure contenute nel Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 gennaio, è previsto l’obbligo giornaliero per gli esercenti di comunicare il prezzo di vendita praticato e di esporre, contestualmente, il prezzo medio giornaliero nazionale che sarà calcolato dal Ministero delle Imprese (ex MISE) e diffuso ogni giorno dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Dopo le proteste dei benzinai e uno sciopero poi ritirato grazie alle rassicurazioni del governo, con il passaggio in Parlamento sono arrivati dei correttivi al decreto, che modificano l’impianto sanzionatorio e introducono un’applicazione gratuita che permetterà ai cittadini di visualizzare il prezzo medio (regionale e nazionale) dei carburanti direttamente dal proprio dispositivo mobile.

Vediamo nei prossimi paragrafi le misure del decreto trasparenza e le novità della conversione in legge.

Indice

Decreto Trasparenza carburanti: cosa prevede

Il Decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, recante “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico” contiene le misure del governo contro il caro carburanti, in particolare:

  • nel periodo gennaio-dicembre 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente;
  • obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato e di esporre contestualmente il prezzo medio regionale calcolato e pubblicato dal Ministero delle imprese;
  • si rafforzano le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi;
  • si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza;
  • viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti;
  • viene riproposto il bonus trasporti fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti di trasporto pubblico. Il limite di reddito complessivo per usufruire del bonus si abbassa però a 20mila euro.

Decreto Trasparenza carburanti: le novità della conversione in legge

Le misure contenute all’interno del Decreto trasparenza carburanti non sono state ben accolte dai benzinai, che avevano indetto uno sciopero nazionale di tre giorni revocato dopo 24 ore in seguito alle rassicurazioni del governo sulle modifiche che sarebbero state apportate in sede di conversione in legge.

Tra le modifiche in arrivo, la riduzione delle sanzioni previste per i benzinai, il cui massimale passa da 6mila a 2mila euro, e cambia anche l’impianto della sospensione dell’attività in caso di recidiva. Prevista poi un’app gratuita per garantire agli utenti di avere sempre a disposizione sul proprio dispositivo mobile il prezzo medio dei carburanti, per il cui sviluppo sono stati stanziati 500mila euro.

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Decreto Trasparenza carburanti con le modifiche in sede di conversione in legge 328 KB

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Decreto Trasparenza carburanti: bonus benzina 200 euro

Come visto nel paragrafo precedente, una delle misure del nuovo Decreto trasparenza carburanti prevede che per tutto il 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

In sede di conversione in legge è stato chiarito inoltre che “l’esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore, disposta dal primo periodo, non rileva ai fini contributivi.

Questa misura rappresenta in realtà una proroga di una disposizione contenuta all’interno del Decreto Ucraina bis (decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21) che prevedeva che il valore dei bonus carburante ceduti dai datori di lavoro privati ai dipendenti non avrebbe concorso alla formazione del reddito da lavoro dipendente per tutto il 2022.

Si tratta quindi di un’agevolazione che i datori di lavoro privati possono concedere a titolo gratuito ai propri lavoratori dipendenti come benefit aziendale per contrastare il caro carburanti. Quanto stabilito dal Governo, ovvero la non rilevabilità del bonus benzina ai fini del reddito fino a dicembre 2023, rappresenta una sorta di incentivo alle aziende, sia nei confronti di quelle che già erogano buoni carburante sia nei confronti di quelle che intendono cominciare a farlo.

Decreto Trasparenza carburanti: obbligo di esporre il prezzo medio

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy calcolerà e pubblicherà il prezzo medio dei carburanti su base regionale e delle province autonome per gli esercenti sulla rete non autostradale, e su base nazionale per gli esercenti sulla rete autostradale, e pubblicherà il suddetto prezzo online.

Le modalità e la frequenza di aggiornamento del prezzo saranno comunicate attraverso un apposito decreto attuativo che dovrà arrivare entro 15 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione in Gazzetta.

Per i gestori delle pompe di benzina arriva quindi l’obbligo di esporre questo prezzo medio “con adeguata evidenza” insieme a quello praticato.

Inoltre, al fine di garantire un’adeguata diffusione presso l’utenza dei dati comunicati e delle medie dei prezzi pubblicate, il Ministero delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, dovrà sviluppare e rendere disponibile gratuitamente un’applicazione per dispositivi mobili, “che consenta la consultazione dei prezzi medi nonché dei prezzi praticati dai singoli esercenti.”

Decreto Trasparenza carburanti: cambiano le sanzioni per gli esercenti

Gli esercenti, come anticipato, dovranno adeguare la cartellonistica alle nuove disposizioni introdotte dal decreto trasparenza carburanti. In caso di violazione delle suddette disposizioni, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 200 a euro 2.000, ridotta in sede di conversione in legge rispetto alla precedente disposizione che prevedeva sanzioni fino a 6mila euro.

Dopo la quarta violazione, inoltre, può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo che va da 1 a 30 giorni.

Decreto Trasparenza carburanti: attesa per il nuovo bonus trasporti

All’articolo 4 del Decreto Trasparenza carburanti si legge che:

Al fine di mitigare l’impatto del caro energia sulle famiglie, in particolare in relazione ai costi di trasporto per studenti e lavoratori, è istituito un fondo nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con dotazione pari a 100 milioni di euro per l’anno 2023, finalizzato a riconoscere, nei limiti della dotazione del fondo e fino ad esaurimento delle risorse, un buono da utilizzare per l’acquisto, a decorrere dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del decreto di cui al comma 2 e fino al 31 dicembre 2023, di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.

In poche parole, torna il bonus trasporto pubblico fino a 60 euro che non era stato prorogato dalla Legge di Bilancio. La differenza rispetto al precedente è che il bonus sarà riconosciuto in favore delle persone fisiche che nell’anno 2022 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, anziché i precedenti 35.ooo euro.

La misura, sebbene operativa già dal 14 gennaio, attende tuttavia l’emanazione del Decreto attuativo. In mancanza delle istruzioni, il bonus trasporti resta ancora bloccato.

Come è formato il prezzo dei carburanti

Il prezzo che troviamo al distributore è formato da diverse parti:

  • prezzo del carburante;
  • guadagno del gestore del distributore;
  • accise e tasse.

Il prezzo del carburante all’ingrosso dipende ovviamente dal prezzo del petrolio, al quale si aggiungono i costi di raffinazione. Il prezzo è aumentato vertiginosamente dall’inizio della guerra, andando sopra i 100 dollari al barile. Nell’ultimo periodo è andato in diminuzione, scendendo nel mese di gennaio 2023 sotto gli 80 dollari al barile. Questa riduzione è tra i fattori che avevano spinto il governo a modificare e poi cancellare definitivamente il taglio alle accise, portando però al ritorno del caro carburanti.

Il guadagno del gestore del distributore è sicuramente una minima parte del prezzo totale, distributori e benzinai hanno uno strettissimo margine di manovra in questo senso e possono fare davvero poco contro il caro carburanti, per questo motivo le differenze tra i diversi gestori sono spesso minime. È però su questo punto che è intervenuto il governo, obbligando i gestori a esporre giornalmente il prezzo operato dal distributore e il prezzo medio regionale o nazionale.

Accise e Iva si aggiungono al costo complessivo del carburante per gli utenti finali. Fino a prima della guerra le tasse erano il componente principale del prezzo che vediamo al distributore. Con le riduzioni operate da marzo 2022 queste sono state diminuite, contrastando così l’aumento del prezzo del petrolio. Con la fine del taglio sulle accise, questa è la situazione attuale:

decreto trasparenza carburanti composizione prezzo
Fonte Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (https://dgsaie.mise.gov.it/prezzi-settimanali-carburanti)

Come si può vedere nei grafici elaborati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, accise e Iva sono tornate a essere nel 2023 la parte più importante del prezzo dei carburanti, almeno per quanto riguarda benzina e diesel. In particolare, la somma di accise e Iva rappresenta il:

  • 57,3% del prezzo della benzina;
  • 52,2% del prezzo del gasolio.

Un po’ meglio la situazione del Gpl, il cui prezzo si è mantenuto stabile in questo periodo e che vede la componente delle tasse impattare “solo” per il 36,4% del prezzo totale.

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Alessandro Sodano