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La decisione finale spetta al Parlamento, in sede di conversione della legge di Stabilità per il 2016 (VAI AL TESTO). Antonello Giacomelli , il sottosegretario del Partito Democratico allo sviluppo economico con delega alle Telecomunicazioni, ha spiegato nei giorni scorsi che il canone Rai, diversamente da quanto inizialmente previsto, “dovrà pagarlo soltanto chi possiede la tv”.
A nulla rilevano, di conseguenza, tutti i dispositivi tra cui computer, tablet e videoproiettori ai fini della riscossione della ‘tassa tv’. I dubbi che ora si sollevano, tuttavia, riguardano proprio coloro che, per abitudine, guardano i programmi televisivi direttamente dallo schermo del proprio pc, ad esempio sfruttando il canale YouTube o altri servizi streaming.
In questi casi, ci si chiede, non si dovrà versare nulla ai fini del pagamento del canone? Lo stesso segretario Pd Giacomelli, tornando sull’argomento, ha specificato, tuttavia, come sia stata prevista ed introdotta dall’Esecutivo la presunzione del possesso del televisore solo per il fatto di avere stipulato un contratto di fornitura elettrica.
A questo punto, quindi, non resta che chiarire quali siano le modalità con cui poter revocare l’addebito automatico sulla fattura elettrica. Altra questione spinosa, riguarda poi l’avvenuta conferma del doppio pagamento da parte delle famiglie che possiedono doppia residenza. Queste ultime, infatti, saranno costrette a versare le quote di ben due canoni; in caso di inadempienza le sanzioni previste, in aggiunta ovviamente alla segnalazione all’Agenzia delle Entrate, saranno pari a cinque volte il canone stesso.
Per l’anno 2016, l’importo del canone Rai risulterà di 100 euro, e non di 114 euro in quanto non più assoggettato all’accisa del 14%. Esclusa, infine, anche la proposta che prevedeva un possibile condono tombale per l’evasione che complessivamente è stata raggiunta gli anni scorsi, arrivata al 30%.
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