Come noto, il cosiddetto ciclo di bilancio (l’insieme delle procedure che regolano la redazione e l’approvazione dei documenti contabili dello Stato) nonché tempi e modi di approvazione della manovra annuale di finanza pubblica sono stati profondamente modificati dalla L. 196 del 2009, in vigore dal 2010; ed infatti, la manovra economica per 2011 è stata la prima caratterizzata dai nuovi documenti contabili (DPF – Documento di Programmazione Finanziaria in luogo del vecchio DPEF e Legge di stabilità in luogo della ormai storica Legge finanziaria).
A poco più di qualche mese dall’entrata in vigore delle nuove norme, le turbolenze finanziarie che hanno caratterizzato l’area dell’euro hanno spinto l’Unione europea, oltre ad approntare nuovi strumenti di sostegno finanziario a favore dei paesi membri colpiti dalla speculazione internazionale, a promuovere il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri e un più attento monitoraggio delle scelte nazionali per evitare l’insorgere di ulteriori situazioni di squilibrio.
Questo nuovo sistema di governance economica è basato su tre pilastri:
– un’applicazione più rigorosa del Patto di stabilità e crescita e una più forte sorveglianza macroeconomica, che includa meccanismi di allerta e di sanzione, per affrontare gli squilibri di competitività;
– la creazione di un meccanismo permanente di gestione delle crisi per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro;
– un meccanismo per il coordinamento delle politiche economiche nazionali nell’ambito del semestre europeo; quest’ultimo consiste in un ciclo di procedure volto ad assicurare un coordinamento ex-ante delle politiche economiche nell’Eurozona e nell’UE a 27. L’obiettivo non è quello di sottoporre i bilanci nazionali ad una sorta di valutazione preventiva, prima che vengano presentati ai Parlamenti nazionali, bensì di fornire elementi per una discussione ex-ante sulle politiche di bilancio.
Così come deciso dal Consiglio ECOFIN nel settembre 2010, il semestre europeo ha preso l’avvio dal gennaio 2011 e si articola secondo le seguenti fasi:
– gennaio: presentazione da parte della Commissione dell’indagine annuale sulla crescita;
– febbraio/marzo: il Consiglio europeo elabora le linee guida di politica economica e di bilancio a livello UE e a livello di Stati membri;
– metà aprile: gli Stati membri sottopongono contestualmente i Piani nazionali di riforma (PNR, elaborati nell’ambito della nuova Strategia UE 2020) ed i Piani di stabilità e convergenza (PSC, elaborati nell’ambito del Patto di stabilità e crescita), tenendo conto delle linee guida dettate dal Consiglio europeo;
– inizio giugno: sula base dei PNR e dei PSC, la Commissione europea elabora le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati membri;
– giugno: il Consiglio ECOFIN e, per la parte che gli compete, il Consiglio Occupazione e affari sociali, approvano le raccomandazioni della Commissione europea, anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio europeo di giugno;
– seconda metà dell’anno: gli Stati membri approvano le rispettive leggi di bilancio, tenendo conto delle raccomandazioni ricevute. Nell’indagine annuale sulla crescita dell’anno successivo, la Commissione dà conto dei progressi conseguiti dai Paesi membri nell’attuazione delle raccomandazioni stesse.
L’introduzione del semestre europeo ha richiesto pertanto un adeguamento della programmazione vigente delle decisioni di finanza pubblica, anche mediante modifiche alla legge di riforma della contabilità nazionale n. 196/2009 e ai regolamenti parlamentari. Si tratta appunto delle modifiche approvate ora da Palazzo Madama. Tra le novità apportate dal provvedimento sono da segnalare l’introduzione del principio di coerenza della programmazione finanziaria della pubblica amministrazione con i criteri stabiliti a livello europeo e le modifiche ai termini di presentazione di vari documenti di contabilità pubblica: Documento di programmazione finanziaria entro il 10 aprile di ogni anno, nota di aggiornamento entro il 20 settembre, disegno di legge di stabilità entro il 15 ottobre, disegno di legge di assestamento entro il 30 giugno e disegni di legge collegati alla manovra entro il 31 gennaio.
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